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Aiuto e speranza per il popolo ucraino.  È questo che racconta il documentario Kordon della regista Alice Tomassini

Dopo l’anteprima mondiale alla diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma e l’anteprima Europea al UK Film Festival dove si è aggiudicato il premio come miglior documentario, Kordon diretto da Alice Tomassini e prodotto da Vatican Media e Tenderstories inizia nel mese di Dicembre 2022 un tour di proiezioni in Ungheria, Slovacchia, Polonia, Moldavia e Romania, nelle capitali e nei principali luoghi di confine con l’Ucraina che hanno svolto e stanno ancora svolgendo un ruolo fondamentale per aiutare i rifugiati. Domani, 13 dicembre, la regista sarà a Berlino per presentare la pellicola al Doc.Berlin Documentary Film Festival.

Il documentario

Kordon racconta storie di straordinaria umanità ai confini con l’Ucraina. Storie che si specchiano in quelle degli oltre sette milioni di donne e bambini che sono fuggiti dalla guerra. E ci interrogano su che cosa significhi, nel mondo d’oggi, varcare una linea tanto invisibile quanto concreta come il confine tra due Stati, lasciandosi alle spalle il proprio mondo. Storie ordinarie, ma al contempo straordinarie che mostrano l’importanza del ruolo delle donne come operatrici di pace in un mondo in cui sembra troppo spesso che la violenza sia l’unica via. Due settimane dopo l’inizio della guerra Alice Tomassini era partita come volontaria alla volta del confine ucraino con l’Ungheria, uno dei principali luoghi di esodo degli oltre 7 milioni di donne e bambini che hanno dovuto lasciare il loro Paese in cerca di un posto più sicuro dove stare. È stato incontrando in quei giorni “biu” centinaia di persone normali e al contempo eccezionali che stavano facendo del loro meglio per provare ad aiutare un popolo in circostanze estreme, che ha pensato di poter essere più utile come regista che come volontaria. Così è stata organizzata una squadra e si è iniziato a filmare. Da lì è nato Kordon. Così Alice Tomassini in una intervista recente: “Realizzare Kordon mi ha cambiata. Ho raccontato in passato diverse storie di impatto sociale, ma penso che Kordon sia tra i documentari uno dei più necessari. É stato molto difficile girarlo, soprattutto dal punto di vista emotivo; la difficoltà più grande è stata infatti quella di mantenere continuamente la lucidità e fare attenzione in ogni momento a rispettare il dolore con cui mi stavo confrontando. Non avevo mai provato nulla di simile e la mia più grande paura era quella di non essere all’altezza di raccontare una storia così importante. Spero, invece, di essersi riuscita”.

Il tour

Il tour inizierà il 16 Dicembre a Budapest, le tappe successive saranno Zahony (Ungheria) Bratislava e Vyšné Nemecké (Slovacchia) Cracovia e Przemyśl (Polonia) Bucarest e Sighetu Marmației (România) Chișinău (Moldavia) e molte altre città che anche grazie al prezioso supporto di volontari da ogni parte del mondo e degli Istituti di Cultura Italiana all’estero, si stanno unendo all’iniziativa per condividere questo film che narra aiuto e speranza nella drammatica situazione che il popolo ucraino sta vivendo.

Per supportare l’iniziativa: www.Kordon-film.com

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