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Cinema e aiuti di Stato, sotto la lente le linee guida della Ue

Cinema

L’industria del cinema è in pieno fermento. L’arrivo di servizi in streaming, come Netflix, che consentono la visione online di film impone la necessità di rivedere vecchi modelli e ripensare a nuovi sistemi per questo mercato che ha bisogno di un colpo d’accelerata per risalire la china.

L‘Osservatorio europeo dell’audiovisivo propone un interessante articolo d’analisi e approfondimento (Disponibile a piè di pagina) firmato da Francisco Cabrera-Blázquez e Amélie Lépinard sulla Comunicazione della Commissione Ue relativa al cinema, adottata lo scorso novembre.

Dal 2011, evidenzia l’Osservatorio, le industrie audiovisive e cinematografiche attendevano con particolare interesse e anche una certa apprensione l’esito della consultazione pubblica (ne sono seguite una nel 2012 e una nel 2013) lanciata dalla Ue per la revisione delle regole sugli aiuti di Stato al cinema, che risultavano invariate da almeno dieci anni a questa parte.

L’obiettivo principale è di adattare questo complesso sistema di norme al nuovo panorama audiovisivo sempre più connesso e multi-screen.

Misure attese da tempo dall’industria che dipende in larga misura dai finanziamenti pubblici per sopravvivere in un contesto economico dominato dalle produzioni americane.

Industria che non ha mai celato anche una certa apprensione per la modifica delle regole perché le iniziali proposte della Commissione su due questioni fondamentali – gli obblighi di territorializzazione per gli investimenti e la riduzione delle sovvenzioni – sono state percepite da molti come un colpo di mannaia ai sistemi di finanziamento pubblici.

Il tempo e gli sforzi delle negoziazioni hanno dato i loro frutti e a novembre del 2013, la Commissione ha adottato infine la Comunicazione sugli aiuti di Stato a favore delle opere cinematografiche e delle opere audiovisive.

La Comunicazione fissa nuovi criteri per valutare la validità dei sistemi di sostegno degli Stati membri a favore di film e altre opere audiovisive nell’ambito delle disposizioni Ue in materia.

L’articolo in questione spiega come sono nate le nuove regole. La prima parte dell’articolo illustra brevemente le regole generali della Ue in ambito culturale e di aiuti di Stato; la seconda parte fornisce una panoramica sulla Comunicazione adottata nel 2001 e delle successive proroghe; la terza parte è dedicata al processo di consultazione che ha preceduto la Comunicazione 2013 sul cinema; la quarte parte presenta la Comunicazione e le reazioni dell’industria. L’articolo si conclude con alcune riflessioni riguardanti il prossimo futuro di questo mercato.

La nouvelle Communication sur le cinéma: tout est bien qui finit bien?

Francisco Javier Cabrera Blázquez e Amélie Lépinard

 

Testo integrale della nuova Comunicazione sul cinema

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