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Cimitero dei feti a Roma, la facile soluzione: nome di fantasia sulle croci al posto di quello delle madri

È una vicenda dolorosissima che riguarda bimbi mai nati, felicità spezzata, famiglie straziate e per di più senza privacy. In particolare è violata quella della madre e la legge 194 che disciplina l’aborto e prevede l’assoluto rispetto della privacy di chi abortisce.

A Roma, nel cimitero dei feti a Flaminio, su ogni croce è scritto il nome della mamma. 

Ma perché?

A Torino, per esempio, sulla croce c’è un nome di fantasia e dietro la lapide un codice. Ma fino al 2015 anche nel cimitero dei feti nella città piemontese accadeva l’orrore che accade in quello di Roma a Prima Porta.

Sempre nella Capitale nel cimitero dei feti a Laurentino “Giardino degli Angeli”, inaugurato nel 2012, (nel 2018 è andato anche papa Francesco a pregare) l’allora vicesindaco Sveva Belviso ha dichiarato:

“L’obbligo di sepoltura non è previsto dalle legge, ma l’iniziativa del Comune permetterà ai genitori di avvisare le Asl che a loro volta chiameranno i servizi cimiteriali. Dietro le lapidi, tutte uguali, ci sarà un codice mentre davanti si potranno mettere anche nomi di fantasia’’.

In questo modo è rispettato sia il dolore dei familiari sia la privacy delle mamme. Per questo motivo il Garante per la protezione dei dati personali ha deciso di aprire un’istruttoria “per fare luce su quanto accaduto e sulla conformità dei comportamenti, adottati dai soggetti pubblici coinvolti, con la disciplina in materia di privacy”.

La soluzione è facile: nome di fantasia sulle croci al posto di quello delle madri e un numero di serie e la data dell’interruzione di gravidanza dietro la lapide o la croce stessa.

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