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Chips Act, Stati Ue chiedono nuova strategia: il testo della Dichiarazione

La Dichiarazione sui chip della Semicon Coalition in vista del pacchetto “Omnibus digitale” dell’Ue

I semiconduttori sono la spina dorsale della crescita economica ad alto valore tecnologico e nelle intenzioni dell’Unione europea (Ue) il Chips Act del 2022 doveva consolidare la posizione globale delle imprese dei 27 Stati membri attraverso un impegno comune, investimenti e innovazione coordinata.
Qualcosa però non ha funzionato e ora una coalizione di Stati europei guidata dai Paesi Bassi chiede una vigorosa revisione di questa strategia.

Per questo è stata annunciata la “Declaration of the Semicon Coalition calling for a revised EU Chips Act” della Semicon Coalition: un documento programmatico nato per definire le prossime mosse dell’Europa sul fronte strategico dei semiconduttori, in un contesto globale sempre più competitivo e complesso.

Il Chip Act attuale, si legge nella Dichiarazione, pur essendo un passo fondamentale, necessita di essere rafforzato con una visione ambiziosa per affrontare le vulnerabilità europee in ambito geopolitico, tecnologico e ambientale.

Si chiede, sostanzialmente, un Chips Act 2, cioè una revisione del primo Chips Act, che è prevista nel quadro del pacchetto di semplificazione delle regole digitali Ue, il cosiddetto Omnibus digitale, atteso per gli inizi di dicembre.

Che cosa chiede la colazione sui chip europei?

Il testo chiede di affrontare le attuali vulnerabilità dell’Europa, “rispondere efficacemente alle sfide geopolitiche, tecnologiche e ambientali e sfruttare sia i punti di forza esistenti che le opportunità di mercato emergenti, molte delle quali sono evidenziate nel rapporto Draghi sul futuro della competitività europea”.

Per raggiungere questo obiettivo, si legge, servirà “un’agenda coraggiosa e coordinata, che allinei le strategie nazionali e regionali con le iniziative a livello Ue per rafforzare la leadership europea nelle tecnologie dei semiconduttori”.

La Semicon Coalition propone che la revisione del Chip Act europeo si fondi su tre obiettivi strategici:

Quali le azioni proposte?

Per raggiungere tali obiettivi, viene indicato un insieme di priorità politiche e azioni concrete. Prima di tutte, creare “un ecosistema complementare” teso a favorire collaborazioni tra industrie, enti di ricerca, PMI, startup e altre realtà per rafforzare la filiera, dalla progettazione alla produzione, includendo il sostegno a progetti innovativi e alle infrastrutture esistenti come quelle del programma “Chips for Europe”.

Si propone di puntare di più su un mix di “finanziamenti pubblici e privati”, con cui allineare e coordinare le fonti di finanziamento a livello nazionale, europeo e privato, mobilitando capitali per sostenere l’ecosistema degli investitori e semplificando procedure per progetti strategici come gli Important Projects of Common European Interest (IPCEIs).

Investire nello “sviluppo delle competenze” è un’altra priorità, su cui lavorare tutti insieme attraverso programmi europei di formazione STEM e percorsi di upskilling per attrarre e trattenere talenti altamente qualificati nell’industria dei semiconduttori.

Il documento propone infine di promuovere più “sostenibilità ambientale”, attraverso la produzione di semiconduttori sostenibili, con l’adozione di tecnologie a basso consumo energetico, materiali avanzati e processi di produzione più puliti e circolari, e di puntare alle “partnership internazionali, per garantire catene di fornitura resilienti, oltre a facilitare joint venture e accesso a infrastrutture di ricerca europee.

Quali sono le priorità per i chip Ue

Il modo migliore per raggiungere questi obiettivi è prioritizzare il settore dei semiconduttori come un’industria strategica, al pari di settori come l’aerospaziale e la difesa, e trattarlo come un obiettivo chiave per investimenti, Ricerca & Sviluppo (R&S) e innovazione.

Ciò richiede un approccio coordinato tra governi, industria e istituti di ricerca per creare e coordinare una strategia comune.

Rafforzare la catena del valore e la produzione è possibile e il documento indica alcuni punti chiave su cui lavorare, alcuni dei quali già menzionati nel Rapporto Draghi.

Per poter contare su una strategia europea dei semiconduttori affidabile e concreta bisogna dotarsi di catene del valore complete e questo è possibile facendo in modo che le fasi critiche nelle catene del valore end-to-end per l’industria dei semiconduttori siano disponibili e accessibili ai Paesi dell’UE.

L’Ue deve sviluppare e industrializzare tecnologie nuove, affidabili e innovative; rafforzare e espandere le attuali posizioni di leadership chiave dell’Europa in nuove aree; consentire una più rapida commercializzazione della ricerca; lavorare per garantire la sicurezza delle supply chain e sostenere startup e scale-up.

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