Grazie ai chip nel cervello, in arrivo fatturato da un miliardo di dollari per Neuralink
È quanto affermato da Elon Musk agli investitori di Neuralink, la sua società di biotecnologie avanzate: dal 2031 in poi si impianteranno 20.000 chip cerebrali l’anno, per un fatturato che al momento è stimato in oltre un miliardo di dollari per l’azienda.
Durante i prossimi sei anni, Neuralink realizzerà e renderà operative cinque centri medici in cui si impianteranno almeno tre versioni del chip cerebrale.
Tre versioni del chip
La prima è Telepathy: consente di mettere in comunicazione cervello e macchine, quindi a chi non può muoversi e parlare permette ad esempio di scrivere un messaggio su uno schermo.
Poi c’è Blindsight, che fornisce assistenza a persone non vedenti o ipovedenti; e quindi Deep, che mira a curare i tremori e il morbo di Parkinson.
Secondo Musk, l’approvazione normativa per il suo dispositivo Telepathy dovrebbe arrivare dal Governo americano entro il 2029.
Ma è reale l’efficacia dei chip cerebrali?
Lo scorso maggio, Neuralink ha intanto ricevuto dalla FDA, la Food and Drug Administration, cioè l’agenzia federale statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, la designazione di dispositivo innovativo per aiutare a ripristinare la comunicazione nelle persone con gravi problemi di linguaggio, tra cui i soggetti affetti da SLA, lesioni del midollo spinale, ictus, paralisi cerebrale e sclerosi multipla.
Al momento, va sottolineato, gran parte di questi progressi nella tecnologia neurologica annunciati da Neuralink devono tutti essere passati sotto ulteriori valutazioni e osservazioni. Non è la prima volta che Musk si affretta ad annunciare grandi obiettivi e scadenze ambiziose, per poi fare marcia indietro.
Di fatto, il settore è in fermento e non solo negli Stati Uniti.
La corsa della Cina ai chip cerebrali
Secondo quanto riportato dalla CNN, in un video diffuso da una stazione radiotelevisiva di Pechino, si può vedere la sperimentazione diretta di interfaccia wireless cervello-computer (BCI technologies) di un chip cerebrale chiamato Beinao-1.
Impiantato nella testa di una donna di 67 anni malata di sclerosi laterale amiotrofica, nota anche come morbo di Lou Ghering, quindi non in grado di parlare, il chip gli ha consentito di scrivere su un computer “Viglio mangiare”, con la sola forza del pensiero.
Luo Minmin, direttore del Chinese Institute for Brain Research (CIBR) e principale scienziato dietro la sperimentazione, ha affermato che c’è una grande richiesta di tecnologia BCI da parte dei pazienti.
Luo ha affermato che la tecnologia sta mostrando un'”elevata accuratezza” nella decodifica dei segnali provenienti dal cervello di chi soffre di queste patologie invalidanti, sia nella traduzione da pensiero a testo scritto, sia di passaggio di pensiero in movimenti della macchina.
Il suo team prevede di accelerare la sperimentazione umana impiantando chip in altri 50-100 pazienti nel prossimo anno.
A maggio, il professore ha dichiarato che Beinao-1 è stato impiantato su un totale di cinque pazienti, lo stesso numero di Neuralink di Elon Musk.
Un mercato miliardario. L’ascesa di Synchron di Bezos-Gates
Un’altra azienda statunitense, Synchron, i cui investitori includono Jeff Bezos e Bill Gates, ha condotto sperimentazioni su 10 pazienti, sei negli Stati Uniti e quattro in Australia.
La startup ha annunciato a maggio di essere la prima azienda BCI a raggiungere l’integrazione nativa con un nuovo profilo BCI Human Interface Device (BCI HID) sviluppato da Apple. Questo significa, almeno per quanto viene affermato dall’azienda, che gli utenti a cui è stata impiantata la BCI di Synchron potranno controllare iPhone, iPad e Apple Vision Pro direttamente con il pensiero, senza bisogno di movimenti fisici o comandi vocali.
Secondo il report pubblicato da Precedence Research, il mercato della tecnologia cerebrale potrebbe arrivare a valere 12,4 miliardi di dollari entro il 2034.