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Chip, le nuove regole usa sull’export spaventano i mercati e la Cina. Scarica il documento del BIS

L’amministrazione Biden ha annunciato nuove restrizioni sulla vendita di chip e apparecchiature di produzione alla Cina. Le nuove misure mirano a rallentare i progressi tecnologici e militari di Pechino, attraverso una serie di controlli e divieti, incluso quello sulla vendita di alcuni prodotti avanzati se realizzati in qualsiasi parte del mondo con apparecchiature statunitensi.

Un cambio di rotta storico per l’industria americana dei semiconduttori. Le misure decise, nei piani dell’amministrazione di Joe Biden, potrebbero essere il più grande cambiamento nella politica Usa verso le spedizioni di tecnologia in Cina dagli anni ’90.

Chip: le regole usa sull’export

Le regole prevedono il blocco delle spedizioni di un’ampia gamma di chip da utilizzare nei sistemi di supercalcolo cinesi che oggi molti Stati in tutto il mondo usano per sviluppare armi nucleari e altre tecnologie militari. 

Il Bureau of Industry and Security (BIS) del Dipartimento del Commercio, è riportato nel documento ufficiale dell’amministrazione Biden, sta “implementando una serie di aggiornamenti con lo scopo di controllare le esportazioni per proteggere la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e gli interessi di politica estera”. Questa decisione “limiterà la capacità della Repubblica popolare cinese di acquistare e produrre alcuni chip di fascia alta utilizzati nelle applicazioni militari… “.

I controlli sulle esportazioni annunciati “limitano la capacità della Cina di ottenere chip informatici avanzati, sviluppare e mantenere supercomputer e produrre semiconduttori avanzati. Questi elementi e capacità vengono utilizzati dalla Cina per produrre sistemi militari avanzati, comprese armi di distruzione di massa, migliorare la velocità e l’accuratezza del suo processo decisionale, pianificazione e logistica militare, nonché dei suoi sistemi militari autonomi e commettere violazioni dei diritti umani”, riporta il testo ufficiale (clicca qui per scaricare il pdf).

Crollo della borsa dei colossi cinesi

Il colpo è stato accusato in Cina dove i produttori cinesi di semiconduttori crollano in borsa per effetto delle nuove leggi.A Hong Kong, Smic, il leader cinese dei microprocessori, ha segnato perdite superiori al 5%, prima di attestarsi a -2,67%, mentre Hua Hong Semiconductor ha perso più del 10%, recuperando poi a quota -8,52%. In picchiata Shanghai Fudan Microelectr onics Company, a -19,41%, dopo minimi di giornata a -25%. L’indice Hang Seng, invece, sta cedendo il 3,01%, mentre l’Hang Seng Tech è intorno al -4%.

Alcuni esperti del settore ritengono che il divieto potrebbe colpire anche i data center commerciali dei giganti della tecnologia cinese, ecco perché lunedì le azioni di Alibaba e Tencent perdono fra il 2,5% e il 3%.

Dura la reazione della Cina: la portavoce del ministero degli esteri Mao Ning ha accusato gli Usa “di abusare con le misure di controllo dell’export per bloccare e colpire le compagnie cinesi”. Tali pratiche sono contrarie “al principio della competizione equa e alle regole internazionali del commercio”, ha aggiunto Mao in una conferenza stampa.

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