Il dibattito

Chat Control, nessun accordo fra i 27 salta il voto del 14 ottobre. Decisivo il veto della Germania

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Gli Stati membri della Ue non sono riusciti a raggiungere un accordo sulla proposta danese di un sistema di “chat control” destinata a combattere la pedo-pornografia attraverso un controllo di Whatsapp e delle principali chat. Decisivo il veto della Germania, fino all'ultimo indecisa.

La notizia in breve

Il compromesso danese non ha funzionato

Una proposta di compromesso avanzata dalla presidenza danese del Consiglio Ue non ha incassato sufficiente appoggio e di conseguenza la proposta non sarà messa al voto al prossimo meeting dei ministri degli Interni fissata per il 14 ottobre a Lussemburgo. La discussione proseguirà soltanto a livello tecnico.

Ma non finisce qui

Tuttavia, la questione non sarà necessariamente fuori dall’agenda. La Danimarca o future presidenze del Consiglio potrebbero presentare una proposta rivista pe riaprire la discussione.

Gli ambasciatori Ue si sono riuniti ieri per discutere la proposta della Commissione sul Chat Control anti pedopornografia.

La proposta richiederebbe a servizi come WhatsApp e Signal di analizzare i messaggi alla ricerca di contenuti pedopornografici, inclusi immagini, video e URL.

I critici hanno ripetutamente sottolineato i rischi di sorveglianza di massa accennati dalla proposta.

Anche i fornitori di servizi si oppongono ai piani dell’UE, con il servizio di messaggistica Signal che ha addirittura minacciato di ritirarsi dal mercato europeo.

La Commissione europea aveva presentato la sua proposta nel 2022 nel tentativo di arginare la diffusione di contenuti pedopornografici. Il testo, che ha suscitato diverse polemiche, ha avuto un iter legislativo travagliato. Un primo alt è arrivato dal Parlamento europeo. Nel suo mandato negoziale, l’Eurocamera ha emendato la proposta, eliminando i controlli indiscriminati sulle chat e aprendo alla possibilità di sorvegliare in modo mirato solo specifici individui e gruppi sospetti. I Ventisette invece non sono riusciti finora a raggiungere un compromesso, facendo naufragare tutti i tentativi messi in campo.

Da ultimo, la presidenza di turno danese del Consiglio Ue, molto sensibile sul tema, ha avanzato una proposta con misure di salvaguardia, tra cui il solo rilevamento di foto e video, la classificazione dei rischi e il rispetto della crittografia. Forti riserve sono state espresse da un fronte composito di ricercatori, attivisti e big tech.

X di Elon Musk ha bollato la proposta come “pericolosa” e ha fatto appello a Germania e Polonia, tra gli Stati Ue più critici della proposta, a continuare a opporsi per “evitare la sorveglianza di massa dei propri cittadini da parte dei governi e gravi violazioni della sicurezza degli utenti da parte di soggetti malintenzionati”. Critica anche l’app di messaggistica Signal che ha parlato di “fine del diritto alla privacy in Europa” e ha minacciato di fare le valigie dall’Ue se la proposta dovesse essere approvata.

Faq – Che cos’è il “Chat Control”?

È una proposta di legge UE che obbligherebbe i servizi di messaggistica (come WhatsApp, Signal e Telegram) a scansionare tutti i contenuti delle chat, anche se crittografate, per cercare materiale pedopornografico noto o sconosciuto.

Qual è l’obiettivo dichiarato della proposta?

Contrastare la diffusione di materiale relativo agli abusi sessuali sui minori (CSAM) rilevando automaticamente i contenuti nelle comunicazioni digitali.

Perché la proposta è controversa?

Perché comporterebbe la scansione di massa delle comunicazioni private di 450 milioni di cittadini europei, con gravi rischi per:

  • la privacy,
  • la sicurezza digitale,
  • la crittografia end-to-end.

Qual è la situazione politica attuale?

Il fronte favorevole è ancora leggermente avanti (12 paesi sostengono la legge), ma diversi Stati stanno cambiando posizione e il margine si sta riducendo.

Quali paesi hanno cambiato idea di recente?

  • Italia, Svezia e Lettonia: da favorevoli a indecisi.
  • Germania e Belgio: da contrari/critici a indecisi.
  • La Germania è ritenuta decisiva per l’esito finale.

Quanti voti servono per approvare la legge?

Serve una maggioranza qualificata:

  • almeno il 55% degli Stati membri (almeno 15),
  • che rappresentino almeno il 65% della popolazione UE.

Perché si parla di “campagna di disinformazione”?

Secondo Patrick Breyer (ex eurodeputato), la presidenza danese avrebbe diffuso informazioni false sostenendo che il Parlamento europeo bloccherà la proroga della scansione volontaria se non si trova un accordo sul Chat Control. Secondo lui, non c’è stata alcuna decisione o discussione in tal senso.

Quando ci sarà il prossimo passaggio chiave?

Il 14 ottobre, in un incontro tra il Consiglio dell’UE e il Ministro della Giustizia europeo. Si deciderà se portare la proposta ai negoziati finali (trilogo).

Cosa succede se il Chat Control supera il 14 ottobre?

Andrà al Parlamento europeo per i negoziati con Commissione e Consiglio. In quel caso, secondo gli esperti, l’unica speranza sarà che il Parlamento difenda la crittografia.

Quali sono le critiche principali degli esperti?

  • Scansione lato client = vulnerabilità strutturale.
  • Indebolimento o aggiramento della crittografia end-to-end.
  • Possibili futuri attacchi anche a VPN e altri strumenti di privacy.
    Più di 500 scienziati hanno firmato lettere aperte di opposizione dal 2022.

Perché la Germania è ritenuta decisiva?

Per il suo peso demografico e politico. Se tornasse contraria, potrebbe far saltare la maggioranza qualificata.

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