La polemica

Charlie Hebdo, pioggia di polemiche sulla Rai

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Tutta la Commissione di Vigilanza si compatta contro la Rai che non ha previsto in prima serata uno speciale sull’attentato di Parigi. Che fine ha fatto il servizio pubblico?

Pesanti critiche sulla Rai all’indomani dell’attentato di Parigi al settimanale satirico Charlie Hebdo, costata la vita a 12 persone.

Schieramenti politici compatti nel ritenere che l’azienda abbia perso un’importante occasione per dar prova del proprio ruolo di servizio pubblico.

Accuse che pesano come macigni per una Rai da tempo sotto accusa per i propri palinsesti, secondo alcuni troppo ricchi di paillettes e lustrini, e che nell’affannosa ricerca di rincorrere la tv commerciale ha perso di vista la propria vera mission.

Una Rai che nel 2015 sarà al centro della riforma voluta dal Governo Renzi che prevedrà profondi cambiamenti in materia di canone e governance e che davanti a un fatto di una gravità inaudita, che ha sollevato un’ondata di sdegno in tutto il mondo, ha lasciato immutata la propria programmazione, dalla fiction Che Dio ci aiuti al programma Chi l’ha visto, mentre tutto il resto del mondo trasmetteva aggiornamenti, interviste e approfondimenti sulla strage.

Di certo a politici e telespettatori non basta la spiegazione dell’azienda che i Tg hanno coperto tutto l’evento e che lo speciale sia andato in onda in seconda serata, perché è di fronte a questi accadimenti che la Tv pubblica deve fare la differenza.

Pd, Sel, Forza Italia…sono stati in tanti a esprimere il proprio dissenso di fronte alla scelta della Rai di non prevedere un programma in prima serata che parlasse di quanto era avvenuto in mattinata.

 

Michele Anzaldi (Pd): ‘La Rai ignora la tragedia di Parigi’

Il segretario della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, l’on. Michele Anzaldi del Pd, ha detto senza mezzi termini: “E’ grave che la Rai in prima serata ignori la tragedia di Parigi, per trovare la funzione del servizio pubblico i telespettatori si sono dovuti indirizzare sullo speciale di Enrico Mentana su La7″.

“La Rai, con decine tra giornalisti e tecnici in Francia – spiega Anzaldi – non cambia la programmazione in prima serata, mentre un Paese fratello, i nostri vicini di Francia, sta passando ore terribili per la strage di Charlie Hebdo che ha impressionato tutto il mondo. Tutta l’informazione mondiale è proiettata stasera su Parigi, ma il servizio pubblico italiano decide di dedicare speciali solo in seconda serata. Si tratta di una brutta pagina della nostra tv pubblica di cui chiederemo conto in commissione di Vigilanza”.

Vinicio Peluffo (Pd): ‘La Rai ha abdicato’

Critiche anche da Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in Vigilanza, del parere che la Rai abbia perso “una occasione di mostrare la sua vocazione di servizio pubblico e, mancando l’appuntamento con l’approfondimento in prima serata sulla tragedia francese, ha anche abdicato al ruolo di azienda culturale”.

“Mentre ieri veniva scritta una pagina buia per l’Europa, ci saremmo aspettati dalla Rai la capacità di mettersi al servizio dei cittadini e di dedicare la prima serata all’approfondimento di quanto accaduto a Parigi. La più grande azienda culturale del Paese non può limitarsi alla cronaca di una strage, seppur raccontata con attenzione e professionalità dai suoi giornalisti, ma – osserva il deputato Pd – deve affrontare la sfida di aprire una riflessione sull’attentato a Charlie Hebdo, sul suo significato, sulle conseguenze per l’informazione in Europa”.

“La Rai – conclude Peluffo – dovrà recuperare credibilità e identità di fronte ai cittadini che la sostengono, pagando il canone, e per i quali dovrebbe essere garantita una offerta di qualità”.

 

Lorenza Bonaccorsi (Pd): ‘Grave errore del servizio pubblico’

E sempre dalla Vigilanza, la responsabile Cultura del Partito democratico, Lorenza Bonaccorsi sottolinea: “Viale Mazzini fa sapere che c’è stata grande attenzione per i Tg Rai di ieri sera. Si tratta della conferma più forte del grave errore commesso dal servizio pubblico, i cui vertici hanno deciso di non cambiare la programmazione in prima serata con approfondimenti straordinari, dopo la grave tragedia di Parigi“.

Per la Bonaccorsi, “Proprio nei giorni in cui le reti Rai ricordano la scadenza per il pagamento del canone, la pagina scritta ieri dal servizio pubblico alimenta dubbi e necessità di chiarimenti. E’ in casi come questi che il servizio pubblico deve fare la differenza, per giustificare i quasi due miliardi di euro di canone pagati dai cittadini ogni anno”.

 

Laura Cantini (Pd): ‘La Rai spieghi in Vigilanza’

“La Rai – ha affermato la senatrice del Pd Laura Cantini, componente della Vigilanza – ha fatto un errore madornale ieri a non cambiare programmazione per la strage di Charlie Hebdo. Il Servizio pubblico ha dimenticato clamorosamente di essere tale. Mi auguro che i vertici dell’Azienda spieghino in Vigilanza i motivi di una scelta così sbagliata”.

 

Maurizio Gasparri (FI): ‘Gubitosi inadeguato’

Pesanti accuse anche da Forza Italia. Il senatore Maurizio Gasparri osserva: “Tutti in Commissione di Vigilanza abbiamo rilevato l’inadeguatezza della Rai che ieri non ha dedicato una prima serata all’attentato di Parigi sulle tre reti generaliste. Fatto salvo l’impegno di ‘Porta a porta’ e di ‘Linea Notte’ a tarda ora, silenzio”.

“In Vigilanza – aggiunge – c’è stata ampia condivisione nella critica al direttore generale, che probabilmente nella sua crociata contro l’informazione nel servizio pubblico ha creato un clima di intimidazione verso i direttori di testata, limitati nella loro azione. E la Rai non risponda con riferimenti alla pur lodevole Rai News, perché ieri in prima serata l’informazione andava collocata all’ora giusta sulle reti giuste. Gubitosi è stato inadeguato e in Commissione tanti di vario orientamento – conclude – lo hanno detto”.

Nicola Fratoianni (Sel): ‘La Rai doveva stravolgere i palinsesti’

Anche il Sel critica la Rai. Nicola Fratoianni, componente della Vigilanza, ritiene che sia stato “davvero un peccato che la Rai abbia perso ieri sera un’occasione in più per informare italiani su quanto avvenuto a Parigi”.

“Bastava poco, perché l’azienda ha professionalità, competenze, passione che potevano essere utilizzate meglio. Stravolgere i palinsesti di fronte a quello che è accaduto – conclude Fratoianni – sarebbe stata una scelta che ci saremmo aspettati dal servizio pubblico“.