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Cda Rai del 17 aprile 2019: un verbale (in soggettiva) della riunione

Mi dispiace ma non posso non rivelare una informazione riservata e confidenziale del CdA del 17 aprile. Devo confessare la presenza, sul lungo tavolo della Sala Orsello, degli ovetti pasquali, molto graditi da tutti i presenti. Non contenevano purtroppo sorprese, come anche il CdA che vi sto per raccontare.

Consiglio molto tecnico e discretamente lungo ma il rumore della carta degli ovetti scandiva il tempo vestito a festa che alla fine è passato veloce nei grandi orologi digitali presenti in sala.

Il Bilancio

Bilancio che si chiude in sostanziale pareggio nonostante i ricavi da canone siano stati di 19 milioni di euro inferiori al 2017, una disgrazia, questa della furto di risorse da canone ad opera dei governi, che non mi stancherò mai di ripetere ogni volta che me ne sarà data la possibilità; continua la preparazione al ricorso che farò come consigliere contro la decisione del governo di tenersi la metà dell’extragettito.

Anche Moody’s in un suo report ipotizza un declassamento della RAI perché rileva l’interferenza politica, e dunque la scarsa indipendenza, come un elemento di estrema criticità e instabilità.

Palinsesti estivi

Siamo passati poi ad esaminare i palinsesti estivi, purtroppo senza elementi di novità. Nonostante si sia fuori dal periodo di garanzia (non siamo dunque legati allo share per vendere spazi pubblicitari) non ci sono sperimentazioni o proposte innovative. Si può e si deve sfruttare questo momento per dare modo a professionalità RAI di lavorare e di mostrare il loro valore.

Autori, registi, scenografi, nuovi conduttori, insomma tutte le figure artistiche devono avere modo di esprimersi per poi magari utilizzare quanto sperimentato durante l’estate per proporre novità strutturate durante l’autunno/inverno. Mi sono veramente scocciato di sentire dirigenti e direttori di rete che mi dicono che non abbiamo professionalità interne, salvo poi accorgermi che in verità non conoscono le professionalità RAI perché in fondo non le vogliono conoscere (?), perché la direzione risorse umane non le fa conoscere, non le valorizza come invece occorrerebbe fare e perché fa comodo non fidarsi che tanto c’è la società di produzione che pensa a tutto liberando chi deve scegliere dal peso della responsabilità. A volte più che una RAI SpA, sembriamo una Srl, ossia una società a responsabilità molto limitata.

Partecipate Rai

Abbiamo poi deliberato la nomina di componenti di CDA e collegi dei sindaci di alcune società partecipate da RAI. Nomine tecniche legate ad alcune figure presenti in specifiche direzioni aziendali. Caso a parte è stata la nomina di San Marino RTV, abbiamo rinnovato il consiglio di espressione RAI. Sono stati selezionati tre profili tra alcuni cv esaminati. 
Non discuto della professionalità dei prescelti, ma ho ritenuto giusto chiedere di vedere gli altri CV esaminati per trasparenza e tracciabilità del processo. Dopo formale richiesta sono stati depositati in segreteria CDA, li andrò a vedere appena possibile. 

Ho espresso voto contrario alle proposte di nomina perché, come ha giustamente fatto notare la consigliera Borioni, non ci sono donne selezionate e alla luce dei dati sconfortanti sulle politiche di pari opportunità in RAI emerse dal piano sviluppo risorse umane diventa oltremodo grave.

Auditel

Per quanto riguarda il nuovo consiglio di Auditel ho chiesto conto dell’osservazione che il Presidente Imperiali ha fatto il 27 marzo scorso polemizzando con RAI sul fatto che noi non si sia pronti al nuovo sistema di rilevazione chiamato ” Total Audience” (ascolto di tutti i dispositivi smart o connessi a internet). Mediaset sembrerebbe applicare già questo nuovo sistema ma per RAI si sono evidenziate delle criticità inerenti la privacy degli utenti. L’ad mi ha risposto che il problema è stato risolto e dunque anche RAI è pronta al nuovo sistema di rilevazione. Il Consigliere Rossi ha giustamente rilevato che dobbiamo comunque comunicare meglio la risoluzione di eventuali problemi che tendono ad essere strumentalizzati dai soliti noti.

Il bilancio sociale

Con il nuovo contratto di servizio la RAI ha l’obbligo di presentare annualmente (grazie anche ad una proposta di emendamento presentata da RAI Bene Comune) il proprio bilancio sociale: si tratta di una dichiarazione non finanziaria che si rivolge a ciascuno dei soggetti direttamente o indirettamente coinvolti in un progetto o nell’attività di un’azienda. In questa dichiarazione la RAI rende conto del proprio operato esaltando il valore della ‘responsabilità sociale’ e della sostenibilità.

Lo scenario da cui si parte è illustrato molto bene nel documento consegnatoci.

La RAI opera in un contesto in cui si evidenziano le criticità legate al cambiamento climatico, all’aumento della popolazione ed esaurimento delle risorse in un quadro complessivo di rinnovamento delle norme e una richiesta di maggiore trasparenza nella gestione aziendale.

La tematica ambientale è quella preminente, ma ho fatto notare come, nonostante gli sforzi verbali, si sia molto indietro e schizofrenici nei messaggi al pubblico e verso i dipendenti. Ho evidenziato la contraddizione legata, ad esempio, ai fringe benefit per i dipendenti erogati sotto forma di buoni benzina. E’ una scelta sostenibile? Certamente no e siamo d’accordo che impatterà negativamente sul bilancio sociale.

Ho proposto di eliminare le bottigliette di plastica attraverso l’uso di bottiglie personalizzate e riutilizzabili come stanno facendo da tempo alcune aziende pubbliche e private. In sala Orsello ci sono più bottiglie di plastica che persone. Che si cominci dunque ad utilizzare bottiglie di vetro con la promessa di non tirarcele addosso.

Ritengo necessario dare spazio a campagne specifiche sulla tutela ambientale e del territorio, anche per equilibrare la pessima campagna pubblicitaria voluta e ottenuta da Assocarni in collaborazione con RAI Pubblicità che va in totale controtendenza con le raccomandazioni di alcuni autorevoli studi scientifici.

Ho notato l’assenza nelle slide che ci sono state consegnate del tema della Coesione Sociale che ricordo a tutti essere un obbligo del contratto di servizio. Il direttore Gaffuri ha assicurato che sarà presente nel documento finale. Sarà interessante capire il modo con cui verrà calcolato l’indice della coesione sociale.

RAI KIDS

Siamo passati poi all’audizione del direttore di RAI Ragazzi Luca Milano che ci ha illustrato alcune novità produttive molto interessanti.

La direzione gestisce due canali: RAI YOYO e RAI GULP e ha sede sia a Roma che a Torino. Molte produzioni sono realizzate interamente dal CPTV di Torino con estrema professionalità facendo lavorare al meglio molte risorse interne a cominciare dai bravissimi scenografi e falegnami in grado di ricostruire vere e proprie magie sceniche.

Discreta attenzione verso i bambini portatori di disabilità con alcune produzioni specifiche. La rappresentazione della disabilità nelle storie e nei racconti animati è presente ma va certamente fatto uno sforzo maggiore perché credo che non sia mai abbastanza rendere normalità quella che ancora non viene definita tale. Ho chiesto in modo specifico attenzione nei confronti dei bambini con disturbi legati all’autismo, anche attraverso dei cartoni animati è possibile aiutare i bambini autistici a relazionarsi con il mondo. Noi come Rai dedichiamo una giornata alle problematiche legate all’autismo è dunque necessario uno sforzo produttivo in tal senso.

Il CPTV di Napoli

Ho infine raccontato brevemente alcuni problematiche del CPTV di Napoli raccolte durante una recente visita. I colleghi partenopei chiedono di tornare a far parte del grande progetto RAI, di essere protagonisti del nuovo piano industriale perché hanno dimostrato e dimostrano di saper far fronte alle nuove sfide produttive e tecnologiche. Ho chiesto di organizzare uno dei prossimi consigli di amministrazione presso il CPTV di Napoli, ritengo sia un bel segnale di vicinanza e ascolto per i colleghi RAI.

Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano). (Antoine de Saint-Exupéry)

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