Arriva la svolta per il progetto della Linea pilota per la microelettronica di potenza a Catania. Inserita nel programma europeo Chips Joint Undertaking (Chips JU), l’iniziativa è uno dei tasselli fondamentali del Chips Act, il piano della Commissione europea per rilanciare la produzione di semiconduttori nel continente e ridurre la dipendenza estera.
L’impianto siciliano sarà strategico per la realizzazione di prototipi destinati ad applicazioni avanzate in settori chiave come la mobilità elettrica e le telecomunicazioni.
L’accordo tra CNR e Chips JU sblocca i fondi europei
Il progetto ha compiuto un decisivo passo avanti con la firma dell’accordo tra il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e il Governing Board del Chips JU, l’organismo delegato dalla Commissione a gestire il programma. A sottoscrivere l’intesa sono stati Stefano Fabris, direttore del Dipartimento di Scienze fisiche e tecnologie della materia del CNR, e Anton Chichkov per Chips JU.
“Questo accordo rappresenta un traguardo strategico per il nostro Paese e per l’Europa – ha dichiarato Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR –. La Linea pilota conferma il ruolo centrale del CNR nell’innovazione applicata e nella costruzione di infrastrutture all’avanguardia. È una sfida ambiziosa che rafforza il nostro impegno per l’indipendenza tecnologica europea nel settore dei semiconduttori, con importanti ricadute per l’industria e l’occupazione“.
L’accordo definisce i programmi di spesa per i 360 milioni di euro destinati al progetto europeo, distribuiti tra sette Stati membri. All’Italia vanno 220 milioni, di cui 110 cofinanziati dai ministeri delle Imprese e del Made in Italy e della Ricerca. A questi si aggiungono 19 milioni stanziati dalla Regione Siciliana attraverso i Fondi sviluppo e coesione, per la costruzione dell’edificio che ospiterà la Linea pilota.
Per l’avvio concreto dei lavori resta da completare l’iter per l’individuazione dell’area su cui sorgerà la nuova infrastruttura. Il Comune di Catania si è impegnato a individuare e destinare il terreno. “C’è già un’ipotesi concreta su un’area vicina allo stabilimento STMicroelectronics – ha spiegato il sindaco Enrico Trantino –. Stiamo lavorando per definire alcuni aspetti tecnici. Pensiamo di poter arrivare in tempi brevi all’assegnazione del terreno al Cnr”.
Cnr-Imm alla guida scientifica del progetto
Sarà l’Istituto per la microelettronica e i microsistemi (Cnr-Imm), con sede centrale a Catania, a coordinare le attività scientifiche della Linea pilota.
Nel 2023 il Cnr ha dato vita, con i partner italiani Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Chips-it e Iu.Net, al consorzio Chip4Power (Consortium high-technology pilot line for wide-bandgap semiconductors), con sede a Catania, individuato come soggetto attuatore della Linea pilota.
Tra le prime realizzazioni previste c’è la costruzione di una camera bianca, ambiente ad altissima pulizia destinato alla sperimentazione e produzione su piccola scala, ponte essenziale tra ricerca e industria.
L’Italia protagonista del Chips Act europeo
«L’infrastruttura sarà dedicata ai semiconduttori di potenza, un ambito in cui vantiamo competenze consolidate – ha spiegato Stefano Fabris –. Grazie anche alla collaborazione con STMicroelectronics, sarà possibile trasformare le scoperte scientifiche in processi industriali replicabili».
L’iniziativa, infatti, si colloca nel contesto del Chips Act europeo, che mira a rafforzare la sovranità tecnologica dell’Unione. Oggi l’Europa consuma circa il 20% della microelettronica mondiale ma ne produce solo l’8%. Con la Linea pilota di Catania, l’Italia si propone come attore centrale nel rilancio di una filiera strategica per la competitività e la sicurezza tecnologica del continente.