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Caso Anzaldo-Meloni. Agcom richiama la Rai: “Violata la par condicio”

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Il richiamo arriva per lo scambio di battute fra la conduttrice Elisa Anzaldo, nella rassegna stampa delle 6:30 del Tg1, e il condirettore del Corriere dello Sport Alessandro Barbano, in merito al presunto cambio di fede calcistica della leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.

 L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha deliberato all’unanimità un richiamo formale nei confronti del Servizio Pubblico dopo l’esposto presentato dai parlamentari leghisti della Commissione di Vigilanza Rai il 3 agosto scorso, per la violazione dei principi in materia di par condicio e pluralismo informativo durante la campagna elettorale, in particolare, la violazione dell’art. 5, commi 2 e 3 della legge 28/2000 nella trasmissione “Rassegna stampa”, andata in onda il 3 agosto scorso alle 7 del mattino, nell’ambito di uno scambio di battute fra la conduttrice Elisa Anzaldo e il condirettore del Corriere dello Sport Alessandro Barbano, in merito al presunto cambio di fede calcistica della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, in questi termini “Se peccato è, in questo caso non è il peggiore peccato di Giorgia Meloni”, ha detto Barbano.

Ce ne sono tanti altri”, ha commentato la Anzaldo, sorridendo.

La delibera, approvata dall’Agcom, ha il seguente titolo: “Richiamo nei confronti della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo per la violazione dei principi in materia di par condicio e pluralismo informativo durante la campagna elettorale per le elezioni di camera e senato del 25 settembre 2022. rassegna stampa Rai1 ore 07.00″.

Nonostante la Rai abbia chiesto l’archiviazione dell’esposto della Lega in considerazione del fatto che “la giornalista, preso atto che le proprie affermazioni erano state travisate, ha reso pubbliche scuse” e che “la Direttrice del Tg1 Monica Maggioni ha rivolto alla redazione un invito all’equilibrio e alla sobrietà nel corso della campagna elettorale”, l’Agcom, analizzate le ragioni dell’Azienda, ha comunque ritenuto di richiamare la Rai “affinché nei programmi di informazione, ivi comprese le rassegne stampa, venga garantito un rigoroso rispetto dei principi del pluralismo, dell’imparzialità, dell’indipendenza, della completezza, dell’obiettività e della parità di trattamento fra i diversi soggetti politici in tutto il periodo di campagna elettorale con particolare riferimento al ruolo che deve essere svolto dai conduttori ai sensi dell’art.5, c. 3 della l. n.28 del 2000″.