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Casi di suicidio legati a ChatGPT, procuratori generali Usa: “La sicurezza è una priorità non negoziabile”

Due procuratori generali statunitensi, Rob Bonta (California) e Kathleen Jennings (Delaware), hanno scritto a Bret Taylor, presidente del board di OpenAI, per esprimere “preoccupazioni serie su una questione critica di sicurezza pubblica”. La lettera arriva dopo i casi di suicidio e omicidio-suicidio avvenuti negli Stati Uniti, in cui i protagonisti avevano avuto interazioni prolungate con ChatGPT.

Secondo i due procuratori, “le salvaguardie in vigore non hanno funzionato” e la fiducia dell’opinione pubblica è stata scossa. Di qui la richiesta di misure immediate e sostanziali, pena lo stop ai piani di ristrutturazione societaria di OpenAI.

Ecco alcuni estratti della lettera inviata al presidente di OpenAI

“Scriviamo per sottolineare le nostre serie preoccupazioni su quella che riteniamo una questione critica di sicurezza pubblica. In quanto società no-profit del Delaware con sede in California, il piano di ricapitalizzazione proposto da OpenAI è soggetto alla revisione dei nostri uffici per garantire che gli interessi dei beneficiari del no-profit siano adeguatamente protetti e che la missione originaria resti prioritaria. Tale missione comprende la garanzia che l’intelligenza artificiale sia distribuita in modo sicuro.”

“Le recenti morti sono inaccettabili. Hanno giustamente scosso la fiducia del pubblico americano in OpenAI e nell’intero settore. OpenAI – e l’industria dell’AI – devono garantire in modo proattivo e trasparente la sicurezza del dispiegamento dell’AI. Questo è imposto dalla missione caritatevole di OpenAI e sarà richiesto e fatto rispettare dai nostri uffici.”

“La sicurezza non è negoziabile, soprattutto quando si tratta di bambini. È nostra convinzione condivisa che OpenAI e l’industria nel suo complesso non siano dove dovrebbero essere in termini di tutela della sicurezza nello sviluppo e nell’uso dei prodotti AI.”

L’appendice firmata da 44 Attorney General

Alla lettera è stata allegata una presa di posizione firmata da 44 procuratori generali statali, che amplia le critiche a tutto il settore delle piattaforme AI:

“Vi scriviamo per informarvi della nostra determinazione a utilizzare ogni strumento di autorità per proteggere i bambini dallo sfruttamento da parte di prodotti di intelligenza artificiale predatori. Abbiamo bisogno che abbiate successo, ma senza sacrificare il benessere dei nostri figli nel processo.”

Dopo i casi di suicidio legati a ChatGPT la missione di OpenAI in crisi di identità

Fondata nel 2015 come organizzazione non-profit con l’obiettivo dichiarato di sviluppare un’intelligenza artificiale sicura e a beneficio dell’umanità, OpenAI si trova oggi al centro di un delicato equilibrio tra crescita commerciale e responsabilità sociale.

Con oltre 700 milioni di utenti attivi su ChatGPT e un ambizioso piano di raccolta fondi da 40 miliardi di dollari, l’azienda punta a consolidare la propria posizione in un mercato dominato da rivali come Google, Meta, Anthropic ed xAI di Elon Musk. Ma le tensioni tra l’espansione economica e la necessità di ridurre i rischi sociali emergono con sempre maggiore evidenza.

Una sfida tra fiducia e mercato

OpenAI, che inizialmente aveva pianificato di trasformarsi integralmente in un’azienda a scopo di lucro, ha già corretto la rotta, limitando la conversione a una sola controllata. Tuttavia, i procuratori hanno chiarito che anche questa soluzione ridimensionata potrebbe non essere approvata senza garanzie concrete di sicurezza.

Il nodo rimane quello di sempre: trovare un equilibrio tra la corsa agli investimenti miliardari e la tutela degli utenti. Per OpenAI si tratta di una sfida cruciale, che mette in gioco non solo la propria reputazione, ma anche la credibilità dell’intero settore dell’AI generativa.

Se la società riuscirà a rispondere alle richieste delle autorità dipenderà dalla capacità di trasformare le proprie promesse in azioni concrete. In caso contrario, la sua traiettoria di crescita rischia di essere rallentata da vincoli regolatori sempre più stringenti.

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