la direttiva

Case Green, cosa sono e cosa dice la nuova direttiva UE

di |

Il Parlamento Europeo ha approvato definitivamente la direttiva che riguarda le cosiddette Case Green. Questo provvedimento contiene obiettivi molto ambiziosi, che puntano ad azzerare le emissioni degli edifici europei a partire dal 2050.

Rubrica settimanale Sos Energia, frutto della collaborazione fra Key4biz e SosTariffe. Una guida per il consumatore con la comparazione dei prezzi dell’elettricità, del gas e dell’acqua. Per consultare tutti gli articoli, clicca qui.

Il Parlamento Europeo ha approvato definitivamente la direttiva che riguarda le cosiddette Case Green. Questo provvedimento contiene obiettivi molto ambiziosi, che puntano ad azzerare le emissioni degli edifici europei a partire dal 2050. Le novità introdotte dalla direttiva riguardano sia gli edifici già esistenti sia quelli di nuova costruzione.

Ci sono cambiamenti in vista anche per il riscaldamento domestico, con l’addio progressivo alle fonti fossili a favore di quelle rinnovabili. Chi utilizza una caldaia a metano dovrà prepararsi a sostituirla nel giro di pochi anni, ma nel frattempo può risparmiare sulle bollette approfittando delle offerte gas dei partner di SOStariffe.it.

Obiettivo zero emissioni entro il 2050

Il piano messo a punto dalle istituzioni europee per abbattere le emissioni degli edifici pubblici e privati ha un orizzonte piuttosto lungo e punta ad arrivare a emissioni zero entro il 2050.

Per raggiungere questo obiettivo, la direttiva Energy performance of building directive (EPBD) prevede la ristrutturazione degli edifici già esistenti, allo scopo di migliorarne l’efficienza energetica, e la costruzione di nuovi edifici che rispettano precise regole per l’abbattimento delle emissioni.

In sintesi, la direttiva prevede che:

  • Vengano ristrutturati gli edifici meno efficienti, con una riduzione dei consumi energetici del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035;
  • La ristrutturazione dovrà concentrarsi sul 43% del patrimonio edilizio meno efficiente;
  • I nuovi edifici debbano essere a emissioni zero. L’obbligo entrerà in vigore dal 2028 per gli edifici pubblici e dal 2030 per quelli privati;
  • I singoli Stati possano prevedere eccezioni per gli edifici storici e per specifiche categorie di costruzioni, come quelle agricole, quelle usate a scopo militare o i luoghi di culto;

Stop ai combustibili fossili dal 2040

Oltre a richiedere interventi volti al miglioramento dell’efficienza energetica degli immobili, tramite cappotto termico e sostituzione degli infissi, la direttiva sulle Case Green prevede anche l’adozione di fonti di energia rinnovabile.

Innanzitutto, l’UE ha fissato per il 2040 l’addio alle caldaie a gas: entro quella data le caldaie alimentate solo con fonti fossili non potranno più essere installate e saranno sostituite da modelli con sistemi alternativi ibridi (che combinano ad esempio una caldaia a condensazione e una pompa di calore) o con i pannelli solari.

Proprio l’uso dell’energia solare e fotovoltaica è tra le novità più importanti previste dalla direttiva UE. Il testo approvato dal Parlamento Europeo stabilisce che i nuovi edifici pubblici dovranno essere predisposti per l’installazione di impianti solari su tetto già a partire dal 2026 ed è prevista l’installazione obbligatoria degli impianti solari dal 2030.

La direttiva prevede invece lo stop agli incentivi fiscali per l’acquisto delle caldaie autonome a metano già a partire dal prossimo anno.

Il gas, dunque, entro qualche anno non sarà più la principale fonte usata per il riscaldamento domestico, ma sarà sostituito o affiancato da fonti rinnovabili. Probabilmente tutto questo si tradurrà in una riduzione delle bollette, anche grazie al maggiore isolamento termico degli edifici. Chi vuole abbassare la bolletta del gas può iniziare subito verificando tramite il comparatore di SOStariffe.it quali sono le offerte dei diversi fornitori sul mercato libero.

Cosa succede con l’approvazione della direttiva sulle Case Green

Ora che è arrivato il via libera definitivo da parte del Parlamento Europeo mancano solo alcune formalità burocratiche perché la direttiva entri ufficialmente in vigore.

Il prossimo passo è l’approvazione da parte del Consiglio Europeo, dopo di che la direttiva sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea. Trascorsi 20 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la direttiva sarà in vigore e gli Stati membri dell’UE avranno al massimo due anni per procedere con il recepimento della direttiva.

Entro i prossimi due anni ogni Stato membro dovrà anche presentare alle istituzioni europee un piano nazionale che contiene le strategie attuate per soddisfare gli obiettivi.

L’UE non ha stanziato nuovi fondi per coprire gli interventi necessari per soddisfare gli obiettivi contenuti nella direttiva sulle Case Green, ma gli Stati membri potranno utilizzare i fondi del PNRR, quelli del Fondo sociale per il clima o del Fondo di coesione.

Per le famiglie italiane nell’immediato non sono previsti grossi cambiamenti, dovendo attendere le decisioni di Governo e Parlamento in merito agli interventi da attuare per la ristrutturazione degli immobili.