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Carta d’identità elettronica, Roma ci riprova: da novembre in tutti i Municipi?

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La Carta d’identità elettronica tenta il rilancio nella Capitale, dove il Campidoglio ha annunciato il via all’erogazione in tutte le circoscrizioni da novembre.

La Carta d’Identità elettronica (Cie) ci riprova e tenta il rilancio nella Capitale, dove il Campidoglio ha annunciato il via all’erogazione del documento in tutti i Municipi a novembre. Rispetto al passato, la nuova Cie prevede l’acquisizione delle impronte digitali per tutti i cittadini con più di 12 anni.

Sarà vera svolta?

Vedremo.

M la scommessa è importante, visto che in passato la Cie a Roma (e in tutto il paese) non è mai davvero decollata: nella Capitale era disponibile soltanto nel Municipio VII (ex IX), in fasce orarie predefinite, soltanto un paio di volte alla settimana e al prezzo di una ventina di euro e i tempi di attesa erano di qualche mese.

Ma questa volta al Comune sperano di cambiare le cose, con un piano progressivo di attivazione nelle circoscrizioni capitoline che sarà completato entro fine ottobre, secondo quanto riferito dal Campidoglio.

Il personale capitolino andrà inoltre istruito sull’utilizzo dei macchinari per il rilascio del nuovo documento elettronico, mentre uno sportello dovrà comunque restare aperto per chi vorrà mantenere la vecchia carta d’identità cartacea, che per ora non sparisce. I sindacati che rappresentano il personale degli uffici anagrafici e degli uffici economato di Roma Capitale hanno già messo in evidenza il caos organizzativo per organizzare il rilascio della Cie. Oltre a ciò, resta per ora il doppio binario elettronico-cartaceo della carta d’identità.

Ma detto questo, il Governo ci punta e il Campidoglio è intenzionato a raccogliere la sfida per far decollare una volta per tutte la Cie, uno strumento di cui si parla da una quindicina di anni, durante i quali il documento elettronico ha vissuto una diffusione a macchia di leopardo, tanto che secondo stime, in circolazione ce ne sarebbero più o meno 4 milioni di esemplari.

Adesso, l’obiettivo del Viminale è la progressiva sostituzione della vecchia carta d’identità cartacea con quella elettronica e che una volta consegnati ai comuni saranno dotati delle postazioni per il rilascio della Cie (Pc, stampante+scanner, lettore codice a barre, scanner impronte digitali, lettore della CIE) l’emissione delle vecchie carte d’identità cartacee sarà messa al bando (quando?).

Il Municipio I–Centro Storico ha già iniziato l’erogazione l’8 settembre, si legge sul sito del Comune. L’obiettivo è sostituire definitivamente quella cartacea. La nuova Carta sarà di forma rettangolare, avrà le stesse dimensioni della carta di credito e della patente e sarà dotata di un microprocessore per proteggere i dati e l’immagine dell’intestatario da contraffazioni. Saranno prese anche le impronte digitali di tutti i cittadini con più di 12 anni.

Il documento elettronico è multifunzione: è predisposto per consentire l’autenticazione in rete e per ottenere l’identità digitale sul Sistema Pubblico delle Identità Digitali (Spid).

In altre parole, la Cie sarà utilizzata anche per promuovere fra i cittadini l’adozione dello Spid, il sistema di credenziali per accedere a tutti i servizi online della PA. Un sistema che stenta a decollare nei numeri, ma che rappresenta l’architrave della riforma digitale della PA. Ad oggi, lo Spid è necessario ad esempio per accedere al bonus cultura di 500 euro destinato a tutti i 18enni e per l’accesso ai servizi di alcuni comuni.

Il processo di emissione della Cie è gestito centralmente dal Ministero dell’Interno – titolare del progetto e garante di emissione e rilascio della Carta e dell’autenticità dei dati dei cittadini – che ha stabilito anche il costo della nuova carta in 16,79 euro, a cui dovranno essere aggiunti i normali diritti di segreteria di 5,42 euro, per un totale complessivo di 22,21 euro. Nel corrispettivo è compreso anche il costo del recapito a domicilio della Carta, che non sarà più consegnata allo sportello ma spedita, a cura dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato che la produce, e recapitata entro massimo 6 giorni all’indirizzo di residenza dell’intestatario. In alternativa, l’interessato potrà chiedere che la spedizione avvenga presso il proprio Municipio.