Relazione annuale

Cardani (Agcom): ‘Bilanciare esigenze infrastrutture e concorrenza Tlc la sfida della futura Autorità’

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Nella presentazione al Parlamento della Relazione annuale di Agcom, il presidente Angelo Marcello Cardani indica al futuro collegio dell’Autorità ‘una delle sfide più importanti che la attendono: bilanciare esigenze infrastrutture e concorrenza Tlc’. Apprezzamento per la diffusione della banda larga di nuova generazione ‘che ora raggiunge il 90% delle famiglie, sopra la media Ue’ e plauso a Poste italiane.

Al futuro collegio di Agcom ha indicato “una delle sfide più importanti che la attendono: bilanciare le esigenze delle infrastrutture e della concorrenza nelle Tlc’. È questo il testimone che il presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Angelo Marcello Cardani, passa ai componenti dell’Authority che saranno, prossimamente, nominati dal Legislatore, perché il mandato settennale di questa consiliatura scade il 26 luglio prossimo.

Nel dettaglio, Cardani, nella presentazione al Parlamento della Relazione annuale di Agcom (scarica il documento completo), ha detto che: “Certamente una delle sfide più importanti che attendono l’Autorità di domani è il bilanciamento fra l’esigenza di sviluppare infrastrutture di nuova generazione e quella di mantenere un adeguato livello competitivo del mercato, che si traduce in benessere del consumatore”. “Garantire questo bilanciamento sia sulla rete fissa sia su quella mobile finora”, ha aggiunto, “non è stato agevole e forse lo sarà ancor meno nel prossimo futuro”.

Asta 5G, diffusione della banda larga di ultima generazione, settore postale, tutela del diritto d’autore, contrasto all’hate speech e l’indagine conoscitiva sui Big Data sono stati gli altri temi affrontati nella Relazione illustrata da Cardani Sala della Regina di Palazzo Montecitorio.

“Asta 5G un successo unico in Europa”

“La gara conclusa per l’assegnazione delle bande pioniere per lo sviluppo del 5G ha costituito un caso di successo unico in Europa”, ha detto, sottolineando come le frequenze siano una risorsa scarsa “la cui contendibilità deve essere regolata con rigore, efficacia e massima trasparenza”. Dall’asta conclusa a settembre scorso per l’assegnazione di tutte le bande pioniere per lo sviluppo del 5G, lo Stato ha incassato 6,5 miliardi: “Siamo convinti di aver compiuto un buon lavoro, assieme al MISE e alla Fondazione Bordoni”, ha tenuto a precisare il presidente di Agcom, ricordando il grande lavoro svolto “sulla pianificazione delle frequenze, sul governo dell’etere, sulle regole per le procedure di assegnazione delle risorse agli operatori, sulle faticose operazioni di refarming compiute allo scopo di tenere la gestione dello spettro all’altezza delle sfide tecnologiche e di mercato attuali”.

Banda larga veloce a 90% famiglie ma ritardo in servizi

Cardani, nel corso della Relazione, ha posto l’attenzione sugli ottimi risultati ottenuti dall’Italia nella diffusione della banda larga veloce di ultima generazione. “Non siamo più fanalino di coda in Europa nella banda larga veloce di nuova generazione: nel nostro Paese ormai raggiunge il 90% delle famiglie e supera dunque la media dell’Unione, pari all’83%”. “L’Italia presenta, invece”, ha spiegato, “un ritardo nella penetrazione dei nuovi servizi a banda larga veloce, con una percentuale del 15% della popolazione rispetto al 35% dell’Ue”.

“A fronte di ciò”, ha aggiunto, “il nuovo ciclo regolatorio si è concentrato sulla diffusione dei nuovi servizi e la valorizzazione degli investimenti. Vale la pena ricordare, tuttavia, che la copertura con reti ultra veloci si caratterizza per un roll-out più lento (oggi del 24% rispetto ad una media europea del 60%). D’altra parte, i risultati degli ingenti investimenti pubblici e privati verso l’effettiva disponibilità delle reti si potranno apprezzare appieno solo a partire dal prossimo anno” ha sottolineato Cardani.

Settore postale

Sul servizio universale, affidato a Poste Italiane fino al 30 aprile 2026, Cardani ha evidenziato che Poste “pur consapevoli delle esigenze di contenimento del relativo onere, sia le operazioni di chiusura degli uffici, sia la rimodulazione degli orari in molte aree del Paese sono state ricondotte entro una cornice di garanzie a tutela degli utenti che abitano nelle zone remote o disagiate, secondo obiettivi di integrazione e coesione sociale”.

Sempre sullo stesso settore, “nell’ottica di completare il processo di liberalizzazione” ha detto Cardani, “abbiamo disciplinato la fornitura dei servizi di notifica degli atti giudiziari e delle violazioni del codice della strada, gli ultimi rimasti nell’area di riserva dell’ex monopolista”.

Il settore postale ha visto un “inarrestabile calo” dei volumi di corrispondenza (-29% tra il 2013 e il 2018) e un aumento dei volumi di pacchi per effetto della crescita dell’eCommerce (+56% nello stesso periodo). “E’ in corso un’analisi sul mercato della consegna dei pacchi e sul ruolo delle piattaforme online”, ha annunciato il presidente di Agcom, “i cui risultati potranno giustificare eventuali interventi regolamentari”.

Su giganti del web vuoti normativi

E nel settore postale, Cardani ha ricordato che “abbiamo esteso il nostro raggio di azione ad alcune società del gruppo Amazon operanti in Italia che hanno regolarizzato la loro posizione dopo essere state sanzionate per aver esercitato attività postale senza il prescritto titolo abilitativo”. In generale sui giganti del Web “persistono vuoti normativi”, ha sottolineato il presidente di Agcom: “Pur tuttavia” , ha proseguito, “qualcosa siamo riusciti a fare in quest’ ultimo anno: penso a Facebook e Google che sono oggi tra i soggetti censiti presso il Registro degli operatori di comunicazione, concorrendo alla determinazione dei ricavi del sistema integrato delle comunicazioni. Entrambi forniscono dati economici annuali che ci consentono di operare al meglio delle nostre possibilità”.

L’augurio finale di Cardani al futuro collegio Agcom

Per approfondire:

La Relazione annuale Agcom (il documento completo)