Il via libera

Carburanti green e infrastrutture, ecco le linee guida delle Regioni

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Ecco il testo per realizzare nuovi impianti e ristrutturare i vecchi seguendo criteri di accessibilità e sostenibilità. Focus idrogeno.

È arrivato l’ok della Conferenza delle Regioni per le Linee guida” per la realizzazione delle infrastrutture necessarie alla promozione e l’utilizzo dei carburanti alternativi. In occasione della seduta del 6 aprile, presieduta da Stefano Bonacina, è stato infatti approvato il testo finale che recepisce la direttiva 2014/94/UE del Parlamento europeo e del Consiglio.

All’interno sono evidenziate diverse aree di intervento con relativi strumenti normativi per potenziare i piani dedicati ad esempio alla mobilità elettrica, per promuovere gli interventi di ammodernamento degli impianti o per realizzarne di nuovi.

Ci sono quindi le “ristrutturazioni totali”, gli interventi nelle “aree svantaggiate”, la fornitura di Gpl, idrogeno e gas (Gnc e Gnl), la diffusione di stazioni di servizio ‘self service’, una riorganizzazione degli impianti su strade e autostrade, eventuali valutazioni di incompatibilità tecnica delle infrastrutture.

L’idrogeno è entrato a far parte ufficialmente dei carburanti alternativi ammessi in Italia col Decreto legislativo del 16 Dicembre 2016, n. 257, in cui si recepiva la Direttiva 2014/94/UE sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi (Dafi) e si approvava la realizzazione di infrastrutture dedicate ai combustibili alternativi, tra cui l’idrogeno.

Attualmente, la normativa vigente – Decreto del ministero dell’Interno n. 213 del 31 agosto 2006 –  impedisce ancora la libera circolazione delle auto a idrogeno. Ecco perché c’è molta attesa attorno all’applicazione del Decreto, che impone anche all’Italia di dotarsi di una rete adeguata di stazioni di rifornimento entro il 2025.

Il testo in questione, uscito dal Consiglio dei Ministri dell’anno passato, mirava a “disciplinare le misure necessarie a garantire la costruzione e l’esercizio di un’infrastruttura per i combustibili alternativi e per l’attuazione delle specifiche tecniche comuni per tale infrastruttura”.  In attuazione della direttiva, “si distinguono i prodotti per i quali è prioritario introdurre misure per la diffusione, con obiettivi obbligatori per elettricità e gas naturale (Gnl e Gnc) e facoltativi per l’idrogeno – per il quale sono previste misure solo in via sperimentale – e Gpl”.