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Cappato consegna firme raccolte con Spid. Ma la lista è respinta: “Il Governo ha 48 ore per rimediare”

È stata respinta la lista “Referendum e democrazia con Cappato” dalle elezioni politiche del 25 settembre prossimo. La lista “Referendum e Democrazia” con Cappato ha raccolto circa 30mila firme online, attraverso SPID

“Le Corti d’Appello dove ieri sono state depositate le firme digitali a sostegno delle candidature della lista Referendum e Democrazia” ha dichiarato Marco Cappato, leader della lista “hanno deciso di escludere la nostra presenza alle elezioni del 25 settembre. Le motivazioni differiscono ma, in tutte le circoscrizioni, non si è tenuto conto delle modificazioni legislative sopravvenute dall’adozione delle legge elettorale e dall’introduzione della firma digitale certificata per sottoscrivere documenti ufficiali”. 

“Nel momento in cui si dovrebbe facilitare la partecipazione popolare alla vita politica del Paese”, ha detto Cappato, “si sono interpretate restrittivamente norme datate senza tenere di conto del progressivo ampliamenti dell’uso della sottoscrizione digitale nonché il precedente del milione di firme online raccolte l’estate scorsa a sostegno dei referendum eutanasia e cannabis ritenute valide dalla Cassazione”.

“Il Governo ha 48 ore per rimediare”

“Abbiamo promosso la lista per concedere condizioni di uguaglianza di accesso per chi non era esente dalle firme, il diniego di oggi non ci farà desistere. Nelle prossime 48 ore”, ha concluso Cappato, “predisporremo i ricorsi urgenti affinché si adegui lo strumento digitale alle farraginose, quanto poco sicure o trasparenti, modalità di raccolta firme cartacee per la presentazione delle candidature per le elezioni politiche”. 

La lista “Referendum e Democrazia” con Cappato ha raccolto circa 30mila firme online, attraverso SPID

Per la prima volta in Italia procedura accettata per la presentazione della lista. Ora si attende responso sulla validità delle firme raccolte con Spid

Secondo il decreto “Elezioni”, varato dal Governo il 5 maggio scorso, i partiti già presenti in Parlamento possono presentarsi alle elezioni politiche senza raccogliere le firme. Chi non è rappresentato “in almeno una delle due Camere al 31 dicembre 2021” deve, invece, per correre alle elezioni, raccogliere firme autenticate e certificate dai Comuni. Per potersi presentare su tutto il territorio nazionale, compreso  la circoscrizione Europa, servirebbero circa 73mila firme.

Per la prima volta nella storia delle politiche italiane questa procedura è stata accettata dalle Corti d’Appello in cui i rappresentanti della lista si sono presentati con chiavette USB.

In assenza di una piattaforma pubblica gratuita chi ha firmato ha dovuto pagare il costo vivo di 1,50 euro a sottoscrizione. 

Le circoscrizioni nelle quali la raccolta firme è stata completata: 

Camera Europa e Lombardia 1; Senato Europa e Emilia Romagna 1,2, Lazio 1,2, Lombardia 1,2,3, Piemonte 1,2, Toscana, Veneto 1,2.

“Oggi gli uffici elettorali ci diranno se saremo cancellati dall’appuntamento elettorale o se anche a noi sarà consentito essere presente”, ha detto Marco Cappato la7.

“La firma digitale”, ha dichiarato, “dà più garanzie della validità della sottoscrizione. Il nostro appello è al presidente del Consiglio Draghi e al Governo: serve un decreto che chiarisca la piena legittimità della firma digitale, come prevede già una delega all’esecutivo. Firma digitale che è già ammessa in materia fiscale e per firmare anche i referendum”.

Manca piattaforma pubblica per raccolta firme con SPID o Cie

In realtà, anche per firmare i referendum manca ancora la piattaforma pubblica… il Governo anche su questo è in ritardo.

In questi giorni sono state numerose le dichiarazioni a sostegno del riconoscimento della firma digitale da parte di diversi esponenti dei maggiori partiti italiani: dal responsabile Innovazione di Fratelli d’Italia Federico Mollicone alla senatrice Pd Valeria Valente, capogruppo in commissione Affari Costituzionali fino al senatore Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di ‘Italia al Centro.

“Il Presidente Draghi”, questo è l’appello degli attivisti di Referendum e Democrazia con Cappato, “ha ancora la possibilità di intervenire con un decreto, riconoscendo così pari dignità alla firma con SPID e garantendo alla nostra lista la possibilità di partecipare alle elezioni. Presidente Draghi, siamo ormai agli sgoccioli, ma un suo intervento urgente può ancora sanare il vuoto di democrazia alla base di una legge che discrimina e ostacola le nuove liste che intendono presentarsi alle elezioni”.

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