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Caos radar sui cieli del Nord-Ovest, rimpallo responsabilità Enav-Tim. Cosa è successo

Voli in tilt sabato 28 giugno, cosa è successo ai radar italiani? Partita l’indagine

Cosa è successo tra le 20:20 e le 22:20 di sabato 28 giugno sui cieli dell’Italia Nord-occidentale? Perché è andato in tilt il sistema di trasmissione dati radar presso il Centro di Controllo d’Area di Milano? Cosa ha fermato e dirottato decine di aerei in quelle due ore? Quasi 50 mila passeggeri hanno subito enormi disagi e i dubbi su quanto accaduto, invece di diradarsi, sono andati aumentando con il passare delle ore e dei giorni.

Enav, l’Ente nazionale per l’assistenza al volo, che sovrintende all’efficienza del sistema nazionale dei trasporti, garantendo la sicurezza e la regolarità della circolazione nello spazio aereo nazionale, ha chiamato in causa il provider di servizi esterni Tim, che a sua volta ha respinto le accuse in blocco.

L’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) ha annunciato l’aperura di un’indagine per capire le origini dell’avaria ed attuare le azioni atte a scongiurare il ripetersi del problema“.
Entro le prossime ore una relazione tecnica sull’accaduto dovrà essere consegnata anche al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.
Lo stesso ministero aveva fatto sapere che Matteo Salvini monitorava la situazione da vicino, tenendosi in contatto con gli enti coinvolti.

In quelle due ore (con il ritorno alla normalità alle 23:45), per problemi al centro radar del Nord-Ovest Italia (i radar che devono rilevare e registrare presenza e movimenti di qualsiasi aereo in volo funzionavano, ma i dati non arrivavano al centro in questione), secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, tra Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle d’Aosta, sono stati cancellati 45 voli, 20 voli sono stati dirottati verso altri scali aeroportuali limitrofi, complessivamente 320 voli hanno subito ritardi, cancellazioni e dirottamenti a causa della chiusura dello spazio aereo in quell’area.

Per motivi di sicurezza bisognava far atterrare gli aerei in prossimità degli scali più vicini e bloccare tutte le partenze, con l’applicazione del protocollo “rateo zero”.

Il rimpallo delle reponsabilità Enav-Tim

Secondo quanto comunicato dall’Enav, “il problema ha riguardato la connettività che consente l’afflusso dei dati radar alla sala operativa e che è garantita da un fornitore esterno di telecomunicazioni, ovvero TIM”.

La società di telecomunicazioni chiamata in causa respinge ogni responsabilità attraverso un altro comunicato: “Nel rilevare che il funzionamento del radar dipende da diversi sistemi riferibili a differenti operatori e sulla base delle informazioni in nostro possesso, TIM si considera estranea ai fatti. Confidiamo che le analisi in corso stabiliranno la catena di responsabilità anche nell’ottica che l’accaduto non possa reiterarsi”.

Sulla vicenda si è attivata anche la Polizia postale e non è escluso che a breve arrivi anche l’apertura di un’inchiesta da parte dei magistrati milanesi in seguito all’esposto presentato dal Codacons.

Avaria radar, cosa non ha funzionato?

Per cercare di ricostruire le possibili origini del problema tecnico, per il momento, non resta che affidarci a quanto comunicato dall’Enav: “L’avaria ha interessato sia il collegamento principale sia quello di riserva della rete operativa ENET, che collega in modo ridondato tutti i siti ENAV. Le altre componenti della rete – comprese quelle relative a voce, dati di volo, informazioni meteo e NOTAM – hanno continuato a funzionare regolarmente, così come i sistemi di elaborazione e presentazione dell’ACC”.

ENAV – si legge nella nota ha attivato immediatamente il proprio sistema di emergenza basato su connettività satellitare, gestito da un provider alternativo. Questo sistema, pur offrendo prestazioni ridotte, è stato fondamentale per garantire la gestione sicura dei voli già presenti nello spazio aereo italiano al momento dell’evento”.

Come detto, Tim si dichiara “estranea ai fatti” e nel suo comunicato stampa precisa: “Nel prendere atto del comunicato stampa di ENAV, TIM precisa che la trasmissione dei dati viene garantita da sistemi ridondanti per cui, ove non funzioni un canale, se ne attiva un altro di backup.
Il Gruppo conferma di essere stato costantemente operativo per monitorare la situazione e garantire i livelli di affidabilità richiesti dal sistema sia per la componente di propria responsabilità contrattuale sia a supporto di ENAV
”.

Monti (Enav): “Parlare di vulnerabilità del sistema di controllo è da irresponsabili

Siamo un’azienda che offre un servizio strategico e delicato e per questa ragione utilizziamo le migliori tecnologie e i migliori professionisti di cui si possa disporre. Ciò ci rende indiscutibilmente il miglior Service Provider Europeo.
Chi polemizza per mestiere su episodi del genere, che possono accadere, dimentica che, quando si tratta di traffico aereo non si parla solo del fondamentale diritto alla mobilità ma soprattutto di vite umane che in nessun modo possono essere messe in pericolo. Parlare di vulnerabilità del sistema di controllo è da irresponsabili o, nella migliore delle ipotesi, da chi ignora la materia cercando la sola strumentalizzazione
”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Enav, Pasqualino Monti.

Sulle possibili cause, il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, ha parlato di “un problema di decadimento della trasmissione dati addebitabile a soggetti che lavorano a supporto di Enav in un sistema molto complesso“. Il rateo zero, cioè il blocco di decolli ed atterraggi, ha sottolineato in una nota il presidente dell’Ente nazionale per l’aviazione civile, “è stato adottato nella serata di sabato quando il sistema era in sicurezza. In un paio d’ore tutto è ripartito al meglio, la notte ha aiutato ad evitare eccessivi disservizi. Qualche problema, ad esempio, c’è stato per i passeggeri di un volo da Pantelleria che sono dovuti andare a Trapani in traghetto“.

Dopo aver annunciato con enfasi che avrebbe seguito ‘personalmente’ l’evoluzione del disservizio aereo che, secondo il presidente di ENAC, rappresenta lo stop ai voli più grave degli ultimi 30 anni, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini è letteralmente scomparso dai radar. Da allora, nessuna dichiarazione ufficiale, nessuna assunzione di responsabilità, nemmeno la buona educazione di scusarsi pubblicamente con le migliaia di cittadini bloccati negli aeroporti in piena estate. È anche fallito il tentativo di scaricabarile, immediatamente smentito dai chiarimenti di Tim, e non è stata invece fornita nessuna informazione utile a verificare il concreto funzionamento delle norme per garantire la sicurezza e la continuità dei servizi essenziali per il Paese. Indipendentemente dalla natura dell’incidente infatti, è indubbio che l’evento abbia messo alla prova la resilienza del nostro sistema“, ha dichiarato il vicepresidente della commissione Trasporti della Camera, Andrea Casu.

Non resta che attendere l’esito di questa prima indagine e soprattutto chiarire le responsabilità di quanto accaduto. Il Governo stesso potrebbe dire la sua, in una vicenda che in avvio di estate, con milioni di passeggeri in procinto di partire, andrebbe chiarita in ogni suo aspetto, rapidamente e in maniera trasparente.

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