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Canone Rai, niente arretrati in bolletta

La Rai non interverrà sui canoni arretrati. E’ quanto ha dichiarato al question time il Viceministro all’Economia Enrico Zanetti, rispondendo in Commissione Finanze della Camera all’interrogazione del deputato Sel Giovanni Paglia.

Zanetti interviene così a far luce su uno degli aspetti più spinosi delle nuove norme della Legge di Stabilità che collegano il canone alla bolletta elettrica.

Sarà di 100 euro e si pagherà in dieci rate, da gennaio a ottobre, tranne per questo primo anno che per via degli adeguamenti tecnici necessari, si inizierà a pagare da luglio e in bolletta verranno conteggiate anche le rate precedenti.

I cambiamenti introdotti permetteranno all’azienda di combattere la forte evasione registrata finora anche se per i primi due anni, fino al 2018, il maggiore gettito andrà al fondo per la riduzione della pressione fiscale, a quello per le tv locali e per allargare la platea degli utenti esenti.
Anche se oggi con una nota Aeranti-Corallo ha lanciato l’allarme, sostenendo che i fondi previsti dall’extra gettito sono a rischio.
Si temme infatti che, con successive modifiche, venga abrogata la norma in questione con “l’istituzione di un fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria, nel quale confluirebbero anche le forme di sostegno all’emittenza radiofonica e televisiva locale”.
Questo limiterebbe di molto le risorse.

Tornando alla questione canone, quello che negli ultimi tempi ci si domandava era se si sarebbe intervenuti su chi ha finora evaso.

La nuova legge introduce dal 2016 la “presunzione automatica” di possesso della tv per quanti hanno anche un contratto di fornitura dell’energia elettrica.

La Rai potrebbe, quindi, agire sugli arretrati, chiedendo conto di quando il consumatore ha acquistato la tv?

Zanetti ha detto ‘no’, spiegando che “la dichiarazione del possesso della Tv per il pagamento del canone in bolletta non farà scattare controlli sugli anni precedenti”.

Nella risposta scritta, si legge che per l’Agenzia delle Entrate la presunzione del possesso opera “a partire dal 2016 e non può quindi essere utilizzata per eventuali azioni di controllo relative a periodi precedenti, fatte salve le azioni di recupero già intraprese sulla base della normativa in vigore anteriormente alla legge di Stabilità 2016”.

Nella risposta si cita il comma 153 (lettera a) della legge di Stabilità 2016 in cui si dice che “allo scopo di superare le presunzioni di cui ai precedenti periodi, a decorrere dall’anno 2016 è ammessa esclusivamente una dichiarazione rilasciata ai sensi del testo unico di cui al Dpr 445/2000”.

In caso non si possieda quindi il televisore, bisognerà inoltrare un’autocertificazione all’Agenzia delle Entrate. Le modalità devono però ancora essere definite.

Ovviamente se si autocertifica il falso ci si espone a tutte le responsabilità penali previste dalla legge.

Nulla esclude però che, come già si faceva in passato, la Rai possa chiedere conto di quando il consumatore ha acquistato la tv.

Ma la strada è tortuosa perché l’utente potrebbe sempre rispondere d’aver acquistato il televisore solo nel 2016. Cosa che potrebbe essere provata solo esibendo lo scontrino che però non si è obbligati a conservare.

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