Cosa si rischia

Canone Rai: multe in arrivo per i ‘furbetti’ della bolletta e rischio carcere per la falsa dichiarazione

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Sanzioni da 200 a 600 euro per chi ha deciso, arbitrariamente, di pagare solo l’elettricità e non l’abbonamento alla tv. Chi ha dichiarato di non possedere il televisore rischia fino a 4 anni di carcere.

C’è chi ha detto ci provo, tanto è stato assicurato che non ci sarebbe stato il distacco dell’elettricità in casa. E così molti cittadini, che avrebbero dovuto pagare il canone Rai in bolletta, hanno deciso, arbitrariamente, di non farlo e di effettuare solo il pagamento della quota dell’energia elettrica.

Ora questi “furbetti” della bolletta rischiano di dover versare da due a sei volte l’importo evaso. Considerando che l’abbonamento ha un costo di 100 euro l’anno, l’abbonato, che omette di pagare il canone, può vedersi recapitare una multa da 200 a 600 euro. Ben poca cosa, rispetto alla pena prevista per chi ha inviato una falsa dichiarazione all’Agenzia delle Entrate nella quale ha affermato di non possedere il televisore: per il reato di falso ideologico del privato in atto pubblico può anche rischiare dagli 8 mesi fino a 4 anni di carcere.

Per capire bene di cosa si parla facciamo un passo indietro.

Canone Rai in bolletta

Il canone Rai è addebitato nella bolletta dell’elettricità nella generalità dei casi, quindi il pagamento è automatico: se l’utenza è a nome di un componente della famiglia anagrafica non sussistono problemi, in quanto basta che uno dei componenti paghi il canone perché tutti i familiari residenti nell’abitazione siano considerati in regola. Può capitare, però, che il canone non sia addebitato in bolletta, ad esempio perché la famiglia è in affitto e l’utenza elettrica è intestata al proprietario dell’immobile. In questi casi, per essere in regola, bisogna pagare il canone con modello F24.

Compilazione del modello F24

Se non si riceve il canone in bolletta e si è obbligati al pagamento, per evitare le sanzioni bisogna saldarlo con modello F24. Il modello deve essere compilato indicando i codici TVRI, se si è già titolari di un abbonamento Rai e si deve pagare per il consueto rinnovo annuale oppure TVNA, se si deve saldare un nuovo abbonamento. L’importo dell’abbonamento, come già esposto, è pari a 100 euro e l’anno da indicare nel modello è quello corrente, a cui si riferisce l’abbonamento.

Chi è esonerato

Naturalmente, se si è esonerati dal pagamento del canone non è necessario effettuare alcun versamento, né in bolletta né tramite F24. Si è esonerati se all’interno della propria famiglia anagrafica qualcuno paga già il canone, se sono stati compiuti 75 anni di età, il reddito complessivo del nucleo familiare non supera 713,98 euro ed è stata presentata l’apposita dichiarazione sostitutiva. L’esenzione è valida anche se a possedere i requisiti è un componente della famiglia anagrafica. L’esonero è disposto da convenzioni internazionali ed è stata presentata l’apposita dichiarazione sostitutiva: l’esenzione è valida anche se a possedere i requisiti è un componente della famiglia anagrafica o se è stata presentata la dichiarazione sostitutiva di non detenzione di apparecchi televisivi, anche da parte di un componente della famiglia anagrafica.

Se si rientra tra coloro che sono esonerati dal pagamento del canone, ma arriva comunque l’addebito con la bolletta dell’elettricità, è possibile versare all’ente gestore del servizio elettrico l’importo dei soli costi dell’utenza, togliendo il canone. L’ente gestore dovrà comunicare all’Agenzia delle Entrate che l’utente non ha provveduto a pagare il canone: se non lo fa, sono previste sanzioni dal 120% al 240% dell’importo non dichiarato, con riferimento a ciascuna dichiarazione omessa.

Rimborso 

Per evitare di incorrere in sanzioni, è più prudente, anziché togliere dalla bolletta l’importo dell’abbonamento, pagare l’intera fattura e domandare il rimborso all’Agenzia delle entrate, dichiarando il motivo per cui si ha diritto all’esenzione; per approfondimenti, si veda: Canone Rai, come chiedere il rimborso online. Il rimborso viene effettuato dalle imprese elettriche con accredito sulla prima fattura utile o con altre modalità, entro 45 giorni dalla ricezione delle informazioni da parte delle Entrate. Se il rimborso non va a buon fine, ci pensa direttamente l’Agenzia.