Il dubbio

Canone Rai in bolletta: Italiani più favorevoli che contrari

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Domani sul tavolo del Consiglio dei Ministri dovrebbe esserci la norma che riforma il canone. Ma farlo pagare in bolletta elettrica è davvero la via giusta?

Occhi puntati sul Consiglio dei Ministri di domani dove verrà discussa la Legge di Stabilità. Come annunciato dal governo il provvedimento conterrà anche una norma che riformerà il canone Rai.

L’aspetto più problematico, sul quale il Ministero dell’Economia è già al lavoro, è quello che riguarda la proposta di inserirlo nella bolletta elettrica.

Dopo le dichiarazioni di Renzi che ha nuovamente aperto a una simile possibilità, già considerata lo scorso anno e poi accantonata, si è aperto un confronto serrato.

Immediata la contrarietà espressa del presidente di AssoelettricaChicco Testa, e successivamente del presidente dell’EnelPatrizia Grieco.

Mi sembra difficile da molti punti di vista”, ha sottolineato Grieco, osservando: “E’ difficile sia tecnicamente, per i sistemi di fatturazione, e probabilmente anche dal punto di vista giuridico. Non so dire se questi problemi siano risolvibili o meno”.

Anche l’Unione Nazionale Consumatori ha espresso le proprie perplessità. Il Segretario Massimiliano Dona ha detto senza mezzi termini: “Far pagare il canone Rai a chi paga una bolletta della luce è illegale senza una modifica, con legge ordinaria, del Regio decreto legge del 1938 che lo ha introdotto”.

 

Canone anche per chi ha una seconda casa?

Appare molto fiducioso il Sottosegretario Antonello Giacomelli. “Ci sono problemi tecnici? “Li risolveremo”, ha dichiarato.

Obiettivo del governo: pagare tutti e pagare meno.

Si parla, infatti, di ridurre il canone dagli attuali 113 euro a 100, forse anche di meno, e dividerlo in due rate.

Ma tra il dire e il fare…

I problemi tecnici ci sono e sono reali.

Tante le domande che si cominciano a porsi gli italiani anche sui social.

Si chiede chiarezza.

Sulla pagina Facebook di Key4biz qualcuno osserva: “…ho due contratti Enel e spero me ne facciano pagare uno solo… “.

“Ma se il prelievo è automatico…”, risponde un altro utente.

Secondo fonti ministeriali, pare escluso che chi possiede due o più case debba pagare il canone per ognuna di queste. L’utenza resterà unica.

E chi ha un’utenza elettrica per un garage, uno scantinato, un ripostiglio fuori dalla propria casa, pagherà in bolletta anche il canone?

L’istruttoria è ancora aperta e non sembra di semplice applicazione.

Sono, infatti, in corso gli ultimi affinamenti giuridici e tecnici per la norma.

Pare che l’Enel stia lavorando al dossier e gli altri gestori? In Italia ce ne sono circa 160 e sono 23 milioni le famiglie con un’utenza elettrica per prima casa.

 

Il 55% degli italiani favorevole al canone il bolletta

Secondo un sondaggio Ipsos, realizzato per la trasmissione televisiva diMartedì, in onda su La7, il 55% degli italiani è favorevole al canone in bolletta contrari invece il 42%.

  Secondo dati forniti da La Stampa sono 16,7 milioni gli italiani che hanno pagato il canone nel 2014. L’evasione, stando ai dati forniti dalla Rai lo scorso anno, è del 27% e costa alla tv pubblica circa 500 milioni di euro. Nelle casse di Viale Mazzini entrano 1,75 miliardi di euro (la pubblicità invece ne porta circa 597 milioni di euro). A non pagare il canone è soprattutto il Sud d’Italia con in testa Campania, Sicilia e Calabria.  

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I canali Rai non piacciono alla maggior parte degli italiani   Ma prima di scegliere la giusta via per contrastare l’evasione, forse ci si dovrebbe domandare come mai in Italia è così difficile far pagare il canone. La risposta sta forse in alcuni dati significativi raccolti da EBU nel 2014 che indicano che solo il 4% degli italiani valuta i canali pubblici ‘molto buoni’. Nel Regno Unito, a titolo esemplificativo, questa percentuale è del 32% e i britannici sembrano ben contenti di pagare il canone sebbene sia di 179 euro contro i 113 dell’Italia. Lo evade infatti solo 5,8% contro il 27% del nostro Paese (fonte BBC 2013)

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Il modello del crowdfunding civico

Sul sito che-fare.com Tiziano Bonini, Università Iulm di Milano, e Ivana Pais, Università Cattolica di Milano, presentano un modello alternativo di finanziamento del canone, al quale hanno lavorato nell’ultimo anno, che prevede non l’abolizione, ma l’integrazione del canone con le pratiche del crowdfunding civico.

I due esperti si sono posti la seguente domanda: “E’ possibile riformare il canone Rai dando la possibilità ai cittadini di decidere su quali programmi investire una parte (poniamo il 20%) del costo del canone attraverso gli schemi del crowdfunding civico?”.

La soluzione

 

“Ai cittadini che pagheranno il canone online verrà chiesto se accettano di pagare 5 € in più per poter accedere a una piattaforma digitale dove scegliere i programmi su cui investire il 20% del canone (22,7 €, arrotondati a 20 €) ed ottenere delle ricompense in cambio. I 5 € in più richiesti serviranno a coprire i costi della piattaforma digitale, senza ulteriori spese per la Rai. Una volta sulla piattaforma alle persone viene chiesto di scegliere dove investire i 20 € a disposizione. I programmi Tv e Radio prescelti per essere inseriti nella piattaforma di crowdfunding sono selezionati da una commissione di esperti che ogni anno selezionerà una lista di programmi che incarnano l’idea di servizio pubblico”.

Nonostante l’83% del campione vorrebbe pagare meno, una volta messo di fronte alla possibilità di decidere come utilizzare il 20% del proprio canone (20 euro), una maggioranza assoluta, il 70%, sarebbe disposto a pagare l’attuale canone e ad aggiungere 5 euro per avere accesso alla piattaforma di crowdfunding online.

Fattibile? Forse. Intanto domani dal Consiglio dei Ministri dovremmo avere più dettagli e conoscere meglio i contorni di questa norma controversa. Ma anche in questo caso il condizionale è d’obbligo.