Climate change

Cambiamenti climatici e vulnerabilità sociale, Lepida nel progetto UE “Trafair”

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L’iniziativa mira a fornire strumenti e stime che supportano gli amministratori locali a prendere decisioni, ad esempio in merito al livello di emissioni di C02, a limitare gli accessi nelle zone ad alto rischio, a fornire informazioni in tempo reale collegate alle previsioni meteo e ai flussi del traffico.

Gli stravolgimenti del clima dei prossimi anni potrebbero colpire soprattutto le comunità più povere e disagiate di diversi continenti. Secondo un Report dell’Agenzia europea per l’ambiente (AEA), sono proprio i meno abbienti, i giovanissimi, gli anziani e le donne a subire più di altri gli effetti dei fenomeni atmosferici più violenti (siccità, desertificazione, alluvioni, tempeste ed uragani, innalzamento del livello dei mari, intense e durature ondate di calore e di gelo) perché rendono inutilizzabile l’acqua dei pozzi, perché distruggono l’agricoltura, indeboliscono e logorano le infrastrutture di base, diffondono carestie e malattie.

Il progetto “Trafair (Understanding traffic flows to improve air quality) si propone proprio di promuovere politiche internazionali e nazionali per allineare i piani sociali ed ambientali di ogni singolo Governo con interventi più incisivi per proteggere l’ambiente e i cittadini dagli impatti dei cambiamenti climatici e i dell’inquinamento atmosferico.

L’iniziativa, finanziata dall’Unione europea, coinvolge diversi soggetti istituzionali, centri di ricerca e aziende, tra cui per l’Italia: la Città di Modena, l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, l’Università degli Studi di Firenze, la Regione Toscana e Lepida ScpA.

Il progetto “Trafair”, cofinanziato nell’ambito del Programma CEF Telecom dell’Unione, si legge in una nota Lepida, può dare un contributo alle sfide globali del cambiamento climatico e dell’inquinamento, “fornendo strumenti e stime che supportano gli amministratori locali a prendere decisioni, ad esempio in merito al livello di emissioni di C02, a limitare gli accessi nelle zone ad alto rischio, a fornire informazioni in tempo reale collegate alle previsioni meteo e ai flussi del traffico”.

Il consorzio internazionale, si propone quindi di stimare il livello di inquinamento attraverso quattro livelli: la rappresentazione delle mappe sulla qualità dell’aria; l’erogazione di stime in tempo reale sull’inquinamento dell’aria su scala urbana; lo sviluppo di un servizio per la predizione della qualità dell’aria urbana basato sulle previsioni meteo e i flussi del traffico; la pubblicazione di un dataset aperto che descriva le mappe della qualità dell’aria.

La società in-house della Regione Emilia Romagna, Lepida, ha il compito di provvedere all’integrazione dei dati provenienti da diversi sistemi di monitoraggio del traffico e dell’aria, attraverso la loro acquisizione automatica e la standardizzazione all’interno della piattaforma regionale “Sensornet”, al fine di consentirne l’analisi, la correlazione e, in prospettiva, anche la previsione.

Il Comune di Modena, altro partner del progetto insieme al coordinatore UNIMORE, il 20 marzo scorso, presso la Galleria Europa in Piazza Grande, ha promosso un’iniziativa per presentare “Trafair” e sensibilizzare gli stakeholder del territorio che si occupano di ambiente, qualità dell’aria, mobilità e traffico, al fine di raccoglierne le opinioni e ottenere il loro sostegno soprattutto nella fase dell’azione pilota.

Secondo un una recente indagine promossa dalla Banca europea per gli investimenti (Bei), in collaborazione con la società internazionale di analisi dell’opinione pubblica YouGov, gli italiani sono tra i popoli dell’Unione europea più attenti al clima. In totale, l’83% degli italiani si sente preoccupato o allarmato quando pensa ai cambiamenti climatici, mentre il 67% ritiene che questo fenomeno costituisca già una minaccia per l’umanità.

Il 37% degli italiani è allarmato quando pensa ai cambiamenti climatici; il 46% è preoccupato; il 62% pensa che i cambiamenti climatici siano causati principalmente dalle attività umane; il 6% pensa che i cambiamenti climatici siano causati principalmente da mutamenti naturali dell’ambiente; il 67% ritiene che i cambiamenti climatici costituiscano già una minaccia per l’umanità.

Stando invece ai dati di un’indagine eseguita dal Pew Research Center nel 2018, il 71% degli italiani considera i cambiamenti climatici come la minaccia più grande a cui fare fronte (il 16% la considera una minaccia non così grande, l’8% contrario).