Lo studio

Cambiamenti climatici: danni economici globali per 280 miliardi di dollari nel 2021 (+30% in un anno)

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Incendi, ondate di calore estreme, siccità, piogge torrenziali, tempeste, cicloni e uragani, inondazioni e alluvioni, sono questi i fenomeni catastrofici che negli ultimi dieci anni hanno flagellato una buona parte del mondo, con il loro carico di distruzione e morte. Il nuovo Rapporto di Swiss Re sulle minacce crescenti del clima che cambia.

Il Rapporto sul costo umano e materiale dei disastri naturali

L’anno passato è stato caratterizzato non solo dalla pandemia di Covid-19, ma anche da un’intensificazione dei fenomeni atmosferici estremi, con catastrofiche inondazioni negli Stati Uniti, in Europa, in Cina, in Australia e altre aree del mondo.

Il terribile uragano Ida da solo ha causato la morte di 115 persone e danni economici per 30 miliardi di dollari, ma la stima è al ribasso, perché secondo altre fonti il dato è molto più alto, tra 50 e 75 miliardi di dollari.

L’alluvione di luglio in Germania, Francia, Belgio e Olanda, ad esempio, è stata la catastrofe naturale più costosa mai registrata nel cuore dell’Europa.

Sono proprio le alluvioni il fenomeno meteorologico più pericoloso, ad esse si imputa il 33% dei decessi e il 23% dei danni economici, circa 80 miliardi di dollari.

Sono questi alcuni dei dati contenuti nel Rapporto pubblicato da Swiss Re dal titolo “Natural catastrophes in 2021: the flood gates are open”, che stima le perdite economiche per il 2021 legate alle catastrofi naturali a 270 miliardi di dollari (di cui 111 miliardi assicurati).

Le inondazioni colpiscono quasi un terzo della popolazione mondiale, sono il pericolo maggiore. Solo nel 2021 abbiamo assistito a oltre 50 gravi eventi alluvionali a livello globale. Le inondazioni devono essere considerate una minaccia grave per la nostra vita come gli uragani“, ha affermato Martin Bertog, Head of Catastrophe Perils di Swiss Re.

I danni economici del clima che cambia

Il 2022 si è aperto purtroppo proprio con diversi eventi alluvionali nell’Australia orientale, che hanno già causato ingenti danni economici e danni assicurativi.

A livello mondiale le perdite economiche legate agli effetti dei cambiamenti climatici sono aumentate del +29% nell’ultimo anno (i danni ammontavano a 217 miliardi di dollari nel 2020). Il dato complessivo di 270 miliardi di dollari è ben più alto della media degli ultimi dieci anni: 226 miliardi di dollari.

I danni economici per catastrofi naturali sono aumentati del +33% nell’ultimo anno, mentre sembra diminuire sensibilmente (-28%) la quota (10 miliardi di dollari) delle catastrofi causate da errori umani.

Lo studio, poi, esamina anche il rapporto tra eventi naturali distruttivi e la quota di danno economico assicurata: il 75% delle perdite economiche dovute al clima estremo non è assicurato ancora.

Su 82 miliardi di dollari di perdite, conseguenza diretta di alluvioni/inondazioni, ne erano coperti dalle assicurazioni solo un quarto, circa 20 miliardi di dollari.

Sembra un dato disastroso di per sé, ma secondo il gruppo assicurativo che ha diffuso il Rapporto, le assicurazioni su questo tipo di fenomeni estremi stanno crescendo, ad un tasso del +4/+5% annuo.

Le differenze più grandi si misurano tra il Nord e il Sud del mondo: nelle economie più avanzate il 34% circa delle perdite economiche legate alle inondazioni è risultato assicurato nel 2021, contro il 5% dei Paesi emergenti.

Una corsa contro il tempo

Nei prossimi anni la tendenza generale è di un aumento sensibile del numero di eventi naturali catastrofici, tra incendi, siccità, ondate di calore, piogge torrenziali, tempeste, cicloni, uragani e inondazioni (senza contare i terremoti e i fenomeni vulcanici), e conseguentemente dei danni economici.

La crescente urbanizzazione caratterizzata da altissima densità abitativa, le temperature medie sempre più alte (soprattutto nelle grandi città), le precipitazioni più irregolari ma più intense (che in un’ora tirano giù l’acqua che altrimenti sarebbe caduta in due o tre mesi), le inondazioni, il livello del mare che si innalza, la scarsità delle risorse naturali (tra cui l’acqua potabile), sono tutti fattori estremamente critici che mettono a serio repentaglio la vita di milioni di persone in tutto il mondo e che allo stesso tempo sono causa diretta di perdite economiche senza precedenti, che si accumulano anno dopo anno, andando a sommarsi a quelle già evidenti legate alle emergenze sanitarie ed economiche preesistenti.