i numeri

Caldo estremo, nel 2025 a Roma e Milano 6 gradi in più rispetto al 1995

di |

Nel 2024 l’Italia ha vissuto un’estate caratterizzata dall’aumento del numero e della durata delle ondate di calore. Il Record di Vercelli: 20 giorni di caldo estremo.

Truenumbers è l’appuntamento settimanale con la rubrica curata dal portale www.truenumbers.it, il più importante sito editoriale di Data Journalism in Italia, fondato da Marco Cobianchi. Una rubrica utile per saperne di più, per approfondire, per soddisfare ogni curiosità, ma sempre con la precisione che solo i numeri sanno dare. Per leggere tutti gli articoli della rubrica Truenumbers su Key4biz clicca qui..

Aumento delle temperature in Italia, Trento prima: +10,7 gradi dal 1995

Luglio 2025 è cominciato sotto il segno del caldo estremo. In tutta Europa, l’ondata di calore ha spinto le temperature oltre i 40 gradi, con incendi in Grecia, Spagna e Turchia. Diciotto città italiane sono finite in allerta rossa. Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale, l’Europa si sta riscaldando a un ritmo doppio rispetto alla media globale. E l’Italia è tra i Paesi più colpiti. A giugno 2025, rispetto a giugno 1995, la temperatura media nelle venti città italiane capoluogo di regione è risultata superiore di 5,7 gradi, come mostra l’infografica in apertura. La città dove la colonnina di mercurio si è alzata di più è Trento, dove le massime rilevate sono passate da 20,9 a 31,6 gradi: un aumento di 10,7 gradi.

Estate 2025, a Roma e Milano 6 gradi in più rispetto al 1995

A Roma si è passati da massime dai 26,2 gradi di giugno 1995 a picchi di 32,2 gradi nel 2025, con un incremento netto di 6 gradi. A Milano l’aumento è stato di 6,3 gradi, da 25,1 a 31,4. Anche Bologna e L’Aquila hanno segnato salti superiori ai 6 gradi. L’aumento delle temperature non ha risparmiato nessuna area del Paese.

Venti giorni consecutivi di caldo estremo: mai così dal 1961

Per capire cosa ci aspetta nel 2026, basta guardare i dati del report Il clima in Italia nel 2024, pubblicato il 4 luglio 2025 dall’Ispra. Nel 2024 l’Italia ha vissuto un’estate caratterizzata dall’aumento del numero e della durata delle ondate di calore.

Al Nord se ne sono registrate fino a 17 nell’arco dell’anno, per un totale di oltre 50 giorni di caldo anomalo distribuiti su 12 mesi. A livello locale, il record delle ondate di calore spetta a Vercelli, con un’ondata di caldo estremo protrattasi per 20 giorni consecutivi.

Caldo estremo, le notti tropicali salgono a 25

Nel 2024 le notti non hanno portato sollievo. In tutta Italia si è registrato un record di notti tropicali, cioè quelle in cui la temperatura minima resta sopra i 20 gradi. Rispetto alla media del trentennio 1991–2020, il 2024 ha avuto 25 notti in più con queste condizioni, con picchi nelle grandi città e lungo le coste, dove l’umidità e l’effetto “isola di calore” amplificano il disagio.

Più caldo significa anche più condizionatori accesi. E infatti il consumo di elettricità è salito: a luglio 2024 la domanda ha toccato 31,3 miliardi di kilowattora, con un aumento del 4,5% rispetto al 2023, il valore più alto da almeno dieci anni.

Clima e consumi: +4,5% di elettricità a luglio

Le piogge totali nel 2024 sono state superiori dell’8% rispetto alla norma, ma distribuite in modo disomogeneo. Al Nord si è registrato un +38%, il secondo dato più alto dal 1961. Al Sud e sulle Isole, invece, le precipitazioni sono scese del 18%, con punte di 146 giorni consecutivi senza pioggia in Sardegna e Sicilia. Circa la metà del territorio italiano ha sperimentato condizioni di siccità, da moderata a estrema.

Caldo estremo e danni all’agricoltura: grano -10%, vino -15%, miele -70%

Uno degli eventi più gravi del 2024 è stata l’alluvione che ha colpito la Valle d’Aosta e il Piemonte il 29 e 30 giugno. In poche ore è piovuto così tanto che, in alcune zone come la valle di Cogne, si sono registrati livelli di precipitazioni che di solito si vedono una volta ogni 500 o addirittura 1000 anni.

I danni provocati dal cambiamento climatico colpiscono in prima linea l’agricoltura. E l’Italia non fa eccezione. L’annata agraria 2023–2024 del grano duro si sta configurando come una delle peggiori degli ultimi vent’anni: la produzione stimata è di circa 3,5 milioni di tonnellate, con un calo del 10% rispetto all’anno precedente e del 15% rispetto alla media di lungo periodo.

Non va meglio al vino, simbolo del Made in Italy. Secondo Coldiretti, il calo della vendemmia media stimata è del 14%, ma in alcune aree del Centro-Sud la produzione è crollata fino al 50%. La produzione nazionale dovrebbe attestarsi intorno ai 43 milioni di ettolitri, contro i 50 milioni del 2022. Si tratta di uno dei dati più bassi degli ultimi cento anni.

Particolarmente drammatica anche la situazione del miele: nel 2023 la produzione è scesa del 70% rispetto all’anno precedente. Le alte temperature hanno compromesso la fioritura delle piante e ridotto l’attività delle api, già messe a dura prova dalla siccità e dagli eventi climatici estremi.

I dati si riferiscono al: 1995-2025
Fonte: Ispra; Organizzazione meteorologica mondiale

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz