La sentenza

Calcio, Tribunale di Milano ordina a CloudFlare il blocco dei servizi alle IPTV pirata

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Prevista una penale di 5.000 euro al giorno per ogni giorno di inadempimento. De Siervo (Lega Serie A): “L’industria del calcio non può tollerare questo sottobosco malavitoso che drena risorse al sistema”.

La Lega di Serie A ha vinto il ricorso in sede di reclamo dinanzi al Tribunale di Milano ottenendo conferma degli ordini emessi in sede cautelare.

La sentenza su CloudFlare

Il Tribunale, infatti, aveva intimato al provider americano CloudFlare di cessare tutti i servizi resi in favore delle IPTV illegali indipendentemente dalla qualificazione giuridica dei servizi resi da Cloudflare e, aspetto ancora più rilevante, indipendentemente dal fatto che i servizi illeciti delle IPTV restino accessibili.

È stata inoltre disposta una penale di 5.000 euro per ogni giorno di inadempimento.

Lega Serie A chiede “L’industria del calcio non tollera questo sottobosco malavitoso

Plauso da parte della Lega Serie A per l’ottenimento della sentenza. “L’obiettivo finale che ci siamo posti è l’azzeramento delle trasmissioni illecite, a tutela del nostro prodotto, dei licenziatari e del consumatore che si abbona ai servizi pay perché’ l’industria del calcio non può tollerare questo sottobosco malavitoso che drena risorse al sistema” – ha dichiarato l’amministratore delegato, Luigi De Siervo.

I recenti provvedimenti emessi da diversi Tribunali, in particolare quello di Milano, ci confermano che stiamo agendo nella giusta direzione e grazie alla stretta collaborazione con le Forze dell’Ordine abbiamo raggiunto risultati che nessun’altra Lega di calcio in Europa è riuscita ad ottenere negli ultimi mesi“, ha precisato l’ad.

FAPAV: “Rispetto delle regole fondamentale per sostenere il comparto audiovisivo

Si tratta di un provvedimento importantissimo che siamo sicuri costituirà un precedente rilevante in materia, ribadendo il ruolo determinante e le responsabilità nel tutelare i contenuti che devono avere tutti i soggetti che operano sul web”, ha commentato Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV.

Come ha giustamente sottolineato da Luigi De Siervo, non è più accettabile una situazione di questo tipo, che crea un totale disvalore e danno al comparto audiovisivo e all’economia italiana in generale. Soprattutto in una situazione come quella attuale in cui le aziende stanno portando avanti, con non poche difficoltà, la produzione e diffusione di contenuti di alta qualità, il rispetto delle regole è ancora più determinante per sostenere l’intero comparto industriale”, ha aggiunto Bagnoli Rossi.

Lo stesso Tribunale ha inoltre disposto l’ordine a carico di Google di depositare in giudizio le informazioni che consentano l’identificazione dei destinatari dei propri servizi.

Le sentenze precedenti nel mondo del calcio

La sentenza si inserisce nel solco di numerosi provvedimenti ottenuti dalla Lega Serie A sia presso il Tribunale civile di Milano, con obbligo imposto agli Internet Service Provider di impedire l’accesso a 160 servizi IPTV e blocco di 2.200 tra indirizzi IP e nomi a dominio, sia in sede penale nei confronti dei provider a cui si appoggiano i servizi di IPTV illeciti.

Tali provvedimenti garantiscono oggi un livello di protezione unico a livello internazionale, prevedendo il blocco permanente e duraturo degli indirizzi IP utilizzati per le trasmissioni illecite, e sono estesi alle successive variazioni di indirizzo adottate dalle organizzazioni criminali a capo delle IPTV illegali.