Il Sottosegretario Butti fa il punto sullo strumento Punti Digitale Facile previsto dal Pnrr
Con oltre 2 milioni di cittadini che hanno usufruito delle opportunità di formazione gratuita messe a disposizione dai Punti Digitale Facile, si legge in un comunicato stampa diffuso dal Dipartimento per la trasformazione digitale (DTD) della Presidenza del Consiglio dei ministri, “è stato raggiunto con oltre 7 mesi di anticipo” il target della misura M1C1 – 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
“Si tratta di un altro importante traguardo per l’Italia che testimonia come il lavoro e l’impegno congiunto dei vari attori istituzionali coinvolti sia la chiave di volta per agire con efficacia sul campo delle competenze digitali, settore cruciale per il progresso del Paese“, è scritto nel comunicato. L’attuazione della misura è infatti frutto di una collaborazione attiva tra Dipartimento, Regioni, enti locali, enti del Terzo Settore e gli altri soggetti attuatori coinvolti nella diffusione e gestione dei servizi di facilitazione digitale sul territorio.
“Grazie ai Punti Digitale Facile oltre 2 milioni cittadini italiani hanno oggi un bagaglio di conoscenza più ricco sull’utilizzo delle tecnologie e dei servizi digitali. E non si tratta di un accessorio marginale ma di un viatico necessario per relazionarsi e interagire al meglio con un modo in continua e rapida evoluzione che abbiamo il dovere di assicurare a tutti i cittadini” ha dichiarato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica, Alessio Butti.
“Dopo l’obiettivo sull’identità digitale, raggiunto due anni prima della scadenza – ha aggiunto Butti – ne centriamo un altro in anticipo rispetto alle tempistiche previste dal PNRR. Questo importante risultato si deve all’impulso del Governo, all’impegno profuso in questi anni delle donne e dagli uomini che lavorano presso il Dipartimento per la trasformazione digitale e al lavoro di tutti gli altri attori coinvolti, a partire da Regioni ed Enti locali”
3.500 Punti Digitale Facile: nove regioni oltre il target
Grazie ad un intervento del valore di 135 milioni di euro, si legge nel documento, sono oltre 3.500 i Punti Digitale Facile attualmente distribuiti in maniera capillare su tutto il territorio nazionale, nati a seguito dell’iniziativa del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri e attuati da Regioni e Province autonome (mappa dei punti disponibile online all’indirizzo repubblicadigitale.gov.it).
Guardando più da vicino le singole realtà territoriali, è specificato dal DTD, emerge un quadro che vede, al momento, “nove Regioni oltre il target“, sia in termini di cittadini formati che di Punti di facilitazione aperti sul territorio: Abruzzo, Basilicata, Campania, Liguria, Molise, Puglia, Toscana, Umbria, Provincia autonoma di Trento e Valle d’Aosta. Sicilia e Friuli-Venezia Giulia sono alle soglie del 100%; Calabria, Marche e Piemonte hanno superato quota 70%, anche le rimanenti Regioni contribuiscono al target con dati in crescita.
I cittadini sono stati formati in prevalenza con attività di facilitazione individuale (80%), è sottolineato sempre dal Dipartimento, ma con un buon apporto di attività di formazione in presenza e online.
In riferimento alle fasce d’età, si registra una prevalenza della fascia adulta tra i 30 e i 54 anni (42%), seguita dalla fascia 55-74 (33%), mentre gli under 30 si attestano al 14% e gli over 74 all’11%. In leggera prevalenza è la popolazione femminile (53%), in coerenza con la distribuzione della popolazione.
Dal punto di vista del titolo di studio, la maggior parte dei cittadini formati è in possesso di diploma di scuola superiore (47%), seguono coloro che hanno come titolo massimo la licenza media (27%) e la licenza elementare (8%). Degno di nota è il dato relativo ai laureati, che rappresentano un ulteriore 14% del totale.
Formate non solo persone che un lavoro già ce l’avevano, anche disoccupati e pensionati
Per quanto riguarda lo stato occupazionale il 36% sono dipendenti, il 28% inoccupati e disoccupati, il 22% pensionati, l’8% lavoratori autonomi, il 6% studenti.
Oltre il 25% delle facilitazioni ha riguardato l’utilizzo dei servizi sanitari (l’11% in particolare per il Fascicolo Sanitario Elettronico), l’11% i servizi di sostegno all’occupazione, il 10% ciascuno l’utilizzo di App IO, dei sistemi di pagamenti elettronici, dei servizi previdenziali e assistenziali. In misura leggermente minore, ma comunque significativa, la facilitazione sull’utilizzo dei servizi anagrafici tramite ANPR, dei servizi di Istruzione e delle piattaforme di partecipazione.
Una parte importante di questo articolato programma è rappresentata dagli oltre 4800 Facilitatori: dipendenti pubblici, operatori del terzo settore, reclutati e formati per trasferire, a loro volta, le competenze digitali ai cittadini beneficiari del servizio attraverso percorsi formativi ad hoc. Ad arricchire il bagaglio di conoscenze dei facilitatori sono state le attività di community e le campagne di sensibilizzazione su temi fondamentali per i cittadini, come il contrasto alla disinformazione e la cybersicurezza, realizzate anche grazie alle collaborazioni con il consorzio IDMO e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
Un servizio necessario, anche oltre il PNRR
“L’Italia ha definito degli obiettivi nazionali in linea con il programma strategico Digital Decade della Commissione Europea, per far sì che nel 2030 l’80% dei cittadini possieda competenze digitali almeno di base”, è riportato dal comunicato. Un obiettivo molto ambizioso, che richiede importanti investimenti ogni anno, anche oltre il periodo del PNRR, che l’Italia intende perseguire nell’ambito dell’attuazione della strategia nazionale per le competenze digitali.
In questo percorso, il progetto “Rete dei servizi di facilitazione digitale” si inserisce come tassello fondamentale e strutturale del sistema di crescita delle competenze.
Il Dipartimento per la trasformazione digitale ha stanziato risorse nazionali aggiuntive per premiare le Regioni più virtuose e assicurare la continuità del servizio anche oltre il raggiungimento degli obiettivi regionali. Parallelamente, il Dipartimento si è impegnato nella realizzazione di ulteriori iniziative di supporto, attivando importanti sinergie, come il bando Dritti al Punto con il Fondo per la Repubblica Digitale.
Il prossimo obiettivo, si precisa nel documento, è rendere strutturale la rete dei Punti Digitali Facile, oltre la conclusione del PNRR, affinché diventi un’infrastruttura stabile e continuativa e un punto di riferimento dei cittadini per l’accrescimento delle competenze, l’adozione sempre più diffusa dei servizi pubblici digitali, la comprensione e l’utilizzo delle nuove tecnologie e il pieno esercizio, quindi, della cittadinanza digitale.


