identità digitale di stato

Butti: “Al lavoro per avere la CIE come unica identità digitale”. È una questione di governance dei dati

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Il Sottosegretario all’innovazione tecnologica ha annunciato di essere al lavoro “con tutti gli stakeholder per agevolare il rilascio, da remoto e gratuito, della Carta d’identità elettronica per aumentare la sicurezza dei dati e facilitare la vita agli italiani”. I vantaggi della vera identità digitale di Stato rispetto a SPID e come sarà facile usare CIE online.

Alessio Butti punta sulla vera identità digitale di Stato, che è la carta d’identità elettronica (CIE), già nelle tasche di 32,5 milioni di italiani. A differenza di SPID, erogato da 10 gestori pubblici e privati, e solo a cittadini da 5 anni in poi, CIE è disponibile per i bambini dai primi mesi di vita ed emessa dal ministero dell’Interno e prodotta dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Così la governance dei dati dei cittadini è nelle mani del Viminale. 

Questa premessa è fondamentale per comprendere bene l’annuncio del Sottosegretario all’Innovazione tecnologica. “Vogliamo iniziare a spegnere, gradualmente, lo SPID e a avere la carta d’identità elettronica come unica identità digitale per facilitare la vita agli italiani”, ha detto Butti dal palco della festa dei 10 anni di Fratelli d’Italia. (Video dal minuto 1:12:06).

E come accelerare la diffusione della CIE al posto di SPID?

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio l’ha spiegato nella lettera pubblicata dal Corriere della Sera.Non vogliamo eliminare l’identità digitale, ma averne solamente una, nazionale e gestita dallo Stato, Stiamo lavorando, sulla base di questa idea, sondando le necessità di tutti gli stakeholder coinvolti. I primi esiti dei nostri colloqui sono incoraggianti e li puntualizzeremo nei prossimi mesi con estrema trasparenza”.

E i 33 milioni di italiani in possesso già SPID? 

“Nei prossimi mesi”, ha aggiunto Butti, “occorrerà coinvolgere i fornitori di identità digitale. Un’idea potrebbe essere chiedere loro un supporto alla migrazione a CIE, favorendo una transizione negoziata tra i due sistemi”. 

Servirà, quindi, una norma per disciplinare questa migrazione che sarà pagata dallo Stato.

“Perché vogliamo fare questo?”, spiega Butti, “per semplificare la vita in digitale dei nostri cittadini, per aumentare la sicurezza (perché più credenziali e strumenti di accesso significano più rischi), per rendere più accessibili i servizi digitali e, infine, per risparmiare (perché SPID ha un costo per lo Stato)”. 

Al momento, è un vero rompicapo usare CIE per accedere ai servizi online. La ragione è semplice. CIE quando è nata è stata notificata a livello europeo solo con il massimo livello di sicurezza, ossia livello 3. Per questo motivo per effettuare oggi l’autenticazione online occorre avere con sé materialmente la CIE ed inserirla in un lettore contactless (costa dai 15 ai 50 euro) o avvicinarla a tablet/smartphone dotati di interfaccia NFC con l’uso dell’App CIE ID. Chi non ha l’app, deve scaricarsi sul computer il software CIE, disponibile sul sito del ministero dell’Interno.

“Si tratta di questioni già note e che oggi stiamo quindi affrontando”, ha aggiunto Butti, annunciando: “vorremmo lavorare per assicurare il rilascio della CIE da remoto, a costo zero e in 24 ore, e per garantirne la sua usabilità, attraverso soluzioni semplici almeno quanto lo SPID”.

Con CIE 3.0 avremo username e password, facile da usare come SPID

Sul rendere l’uso di CIE semplice quanto SPID sono al lavoro il Dipartimento per la trasformazione digitale, guidato da Alessio Butti, dal ministero dell’Interno e dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Ecco come, prossimamente, useremo online la Carta d’identità elettronica (CIE 3.0) come oggi facciamo con SPID, ma con i dati in mano al Viminale e con la sicurezza garantita dallo Stato.

carta identità elettronica genitore privacy

Prossimamente, verrà declinato un nuovo tipo di accesso online con CIE pienamente coerente con la richiesta del service provider. Per capirci, oggi per accedere all’area personale del sito INPS è necessario SPID di livello 2 e CIE con livello 3. Con la novità in arrivo, si potrà accedere ai servizi INPS anche con CIE di livello 2. Infatti, i siti delle Pubbliche amministrazioni e dei privati potranno richiedere per chi ha la carta d’identità elettronica anche un accesso con un livello di autenticazione inferiore 3. 

Per farlo, i cittadini dovranno creare una username, password e ricevere un SMS OTP, ad ogni accesso online. Questa funzione di configurazione delle credenziali CIE, a cui sta lavorando l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, sarà a breve disponibile sul portale www.cartaidentita.it, con relativo manuale per gli utenti.

Non sarà più necessario avere il lettore contactless per accedere con CIE ai servizi online

Quindi, i milioni di cittadini italiani che hanno la carta d’identità elettronica potranno attivare sul portale, quando sarà possibile farlo, sistemi di accesso ai servizi online con autenticazione più basso dell’attuale e unico livello 3. 

Non sarà più necessario avere il lettore contactless per accedere con CIE ai servizi online. 

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La differenza di governance dei dati tra CIE e SPID

Lo SPID è erogato 10 operatori pubblici e privati (Poste italiane, Lepida, TIM, InfoCert, Sielte, In.Te.S.A, Aruba, Namirial, Register e Team System). Di essi, 8 sono totalmente privati, mentre Poste Italiane è partecipata al 64% da MEF e CDP, mentre Lepida è la in-house della Regione Emilia-Romagna che è un consorzio di Comuni, Province, università e aziende sanitarie). 

Invece la CIE è la vera identità digitale di Stato perché è:

  • Un documento obbligatorio di identificazione
  • È dotata di credenziale di identità di massimo livello.
  • È emessa dal ministero dell’Interno e prodotta dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Così la governance dei dati dei cittadini è nelle mani del Viminale.
  • La CIE versione 3.0 viene già distribuita in oltre il 90% del territorio italiano a chiunque chieda o rinnovi la carta d’identità.

Con la CIE il massimo livello di garanzia e accuratezza nei processi di accertamento dell’identità delle persone

La CIE, si legge sul sito del Viminale, è il risultato dell’integrazione delle più avanzate tecnologie disponibili, infatti coniuga in un unico strumento elementi di sicurezza fisici e digitali che assicurano il massimo livello di garanzia e accuratezza nei processi di accertamento dell’identità delle persone. In sostanza la carta d’identità elettronica garantisce una identificazione robusta e di livello 3.

Invece per quanto riguarda lo SPID il gran numero di identità digitali è rilasciato nei livelli di sicurezza 1 e 2, perché con queste credenziali è gratuita.

Perché è una semplificazione rivoluzionaria

Perché con la nuova possibilità di utilizzo della carta d’identità elettronica anche i privati potranno ampliare enormemente il sistema CIEid per consentire l’accesso ai cittadini ai loro servizi. Ad oggi sono solo circa 20 service provider privati con CIEid e 120 con SPID. E rispetto al sistema SPID, con CIEid non dovranno più pagare. Molti non lo sanno, ma solo le PA possono implementare il sistema SPID in modo gratuito, invece una banca o una società privata per avere l’accesso con SPID sul proprio sito deve pagare (esiste un vero e proprio tariffario). Mentre nella PA 12mila usano SPID e 5.500 hanno integrato CIEid, a settembre 2022.

Ricordiamo che Carta di Identità Elettronica può essere utilizzata come dispositivo di firma elettronica avanzata (FEA) consentendo ai cittadini di firmare documenti elettronici. È possibile farlo in 2 modi: da desktop con il “Software CIE e con il computer collegato a un lettore di smart card NFC o contactless per la lettura della CIE, oppure da mobile con l’app CIE Sign (disponibile su Google Play e App Store). La verifica della firma elettronica con la soluzione mobile può essere effettuata mediante l’app “CieSign” stessa.

La firma con CIE è regolamentata dalla normativa italiana e riconosciuta dalle Pubbliche Amministrazioni che ne consentono l’uso.

Key4biz già a settembre 2020, durante il Governo Conte II, con Paola Pisano ministra dell’Innovazione, scriveva: Perché il Governo discrimina la carta d’identità elettronica a favore di SPID?” Allora, il Governo richiedeva l’obbligo solo di SPID per poter beneficiare dei bonus statali. E così facevamo notare “Pensate alla beffa per chi ha la carta d’identità elettronica – la vera identità digitale di Stato – ossia 16,5 milioni di italiani: deve attivare anche SPID per chiedere i suddetti bonus”.

L’articolo di Key4biz dell’8 settembre 2020

Oggi, con il Governo Meloni e in particolare con il Sottosegretario all’Innovazione tecnologica Alessio Butti alla carta identità elettronica viene data la giusta attenzione e si sta lavorando per tracciarle la corsia preferenziale, come merita la vera e unica identità digitale di Stato.

Per saperne di più:

Carta d’identità elettronica, c’è anche l’app su iPhone per la vera identità digitale di Stato