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BT, lo scandalo contabile in Italia affonda i conti del gruppo

Gli utili di BT (British Telecom) sono crollati del 37% dopo lo scandalo contabile esploso a settembre che ha investito il ramo italiano dell’incumbent britannico delle Tlc e per il quale Corrado Sciolla, da una decina di anni responsabile per l’Europa continentale, si è dovuto dimettere.

Secondo Sky News, l’azienda non considera Sciolla, top manager da tutti stimato, coinvolto nello scandalo, ma se ne è assunto la responsabilità e ha lasciato.

Insieme a lui, rende noto un comunicato di BT, si sono dimessi altri dirigenti coinvolti nelle “pratiche inappropriate” (bonus d’oro, conti gonfiati e appropriazione indebita e inchiesta in corso) che hanno portato a svalutazioni per 530 milioni di sterline, il triplo rispetto ai 145 milioni annunciati dall’azienda a ottobre.

Dopo l’annuncio delle svalutazioni il titolo BT, di cui Deutsche Telekom ha una quota del 12%, ha perso a Londra oltre il 20% piombando in area 300 sterline, livello nei pressi del quale si trova ancora oggi, dopo aver bruciato 8 miliardi di sterline di valore. Stamane il gruppo ha presentato i risultati trimestrali sui quali, oltre allo scandalo italiano, pesa anche la perdita di alcuni clienti internazionali dopo la Brexit. Gli utili per azione sono risultati in calo del 59% e l’azienda ha rivisto al ribasso le stime per gli utili dell’anno fiscale.

Un danno economico e d’immagine molto grave, visto che le azioni BT sono nelle mani di milioni di risparmiatori in Gran Bretagna.

In dettaglio, gli utili trimestrali ante imposta di BT al 31 dicembre si sono fermati a 526 milioni di sterline (-37%), mentre l’utile netto è diminuito del 53% a 374 milioni. I ricavi trimestrali sono in crescita del 32% a 6,12 miliardi di sterline, anche grazie all’acquisizione dell’operatore mobile EE.

Il gruppo ha precisato che i ricavi broadband e TV sono aumentati dell’8%, con un incremento dei clienti a banda ultralarga.

Durante la presentazione dei conti il ceo di Bt Gavin Patterson ha detto che la situazione del gruppo in Italia ora è “completamente sotto controllo”, che nel problema sono state coinvolte solo un “manipolo” di persone e che i responsabili hanno già lasciato la società. Bt aveva avviato un’indagine interna a settembre, lanciando poi martedì scorso un ‘profit warning’ legato ai conti in Italia. Sulla vicenda sono in corso anche accertamenti giudiziari.

Secondo indiscrezioni Bt potrebbe nominare dal primo febbraio alla guida delle attività italiane Andrea Giovanni Bono, oggi a capo del business in Svizzera.

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