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BT a rischio takeover dalla francese Altice? Fibrillazione a Londra

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Termina oggi il blocco nei confronti di Patrick Drahi, patron di Altice e primo azionista di BT, che potrebbe così incrementare la sua quota nell'ex incumbent britannico. Cosa farà il Governo di Borsi Johnson?

Monta la tensione a Londra sul destino di BT, l’ex incumbent che da questa settimana è a rischio acquisizione. A partire da oggi, Patrick Drahi, il tycoon franco marocchino con passaporto israeliano patron di Altice, se vuole potrà incrementare la sua quota da primo azionista del 12,5% che già detiene in BT. E’ scaduto infatti il periodo di blocco di sei mesi ad ulteriori operazioni, dopo l’acquisizione della quota lo scorso giugno da parte francese. Tutti gli occhi della City saranno rivolti questa settimana su Deutsche Telekom, il secondo maggior azionista di BT che sembra pronto a mettere sul mercato la quota del 12% che detiene nell’ex incumbent britannico.

Cosa farà il Governo?

Se il francese Drahi farà un accordo con DT per incrementare la sua quota in BT, allora tutti gli occhi si sposteranno sul governo di Boris Johnson, dal quale l’opinione pubblica e il mercato si attenderanno una difesa strenua di un asset tanto critico come la rete dall’apertura a possibili acquisizioni non desiderate. Un atteggiamento protezionistico tanto più atteso e auspicato in patria in epoca post Brexit. Tempi cupi nei quali Londra, secondo il Sunday Times, non può certo permettersi di vedere BT finire nelle mani sbagliate.

Insomma, la governance e gli assetti proprietari di BT potrebbero cambiare nel breve. Secondo recenti analisi di mercato, in questo momento Drahi potrebbe accontentarsi di cercare un posto nel consiglio di amministrazione di BT senza innescare un processo diretto di takeover della compagnia.

National Investment Act in vigore a gennaio

Un processo che rischia di diventare costoso, lungo e zeppo di insidie e barriere politiche, in particolare una volta che sarà entrato in vigore a gennaio prossimo il National and Investment Act, il nuovo scudo anti Opa estere.  

Una legislazione che consente di fatto al governo di bloccare le acquisizioni di quote superiori al 25% in società britanniche ritenute importanti per la sicurezza nazionale. E di certo BT rientra nel novero degli asset critici per la sicurezza nazionale britannica.

C’è da dire inoltre che Drahi, miliardario franco marocchino, ha già fatto intuire che intenderebbe agire sul taglio dei costi della compagnia. La sua strategia potrebbe avere un impatto concreto sul piano di copertura a banda ultralarga voluto dal Governo al 2026.  

Parigi-Londra relazioni ai minimi

Al momento, le relazioni fra Parigi e Londra sono ai minimi storici. Se il Governo britannico desse disco verde all’operazione di Drahi su un asset strategico per il paese, di certo qualche partito nazionalista potrebbe farsi sentire.

Certamente Drahi è ben consapevole di tutto questo ed è alquanto improbabile che voglia imbarcarsi in uno scontro con il Governo di Londra che molto probabilmente sarebbe destinato a perdere.

Il titolo BT alla Borsa di Londra ha chiuso venerdì scorso a 178,45 pence, il suo prezzo più alto da fine luglio e in aumento di circa il 30% da fine ottobre. Se questa settimana non ci saranno annunci da Altice e/o Deutsche Telekom le cose potrebbero cambiare.

Il Governo mette le mani avanti

La ministra responsabile per il Digitale Nadine Dorries ha chiamato il Ceo di BT Philip Jansen per discutere della sua potenziale acquisizione da parte del miliardario franco-israeliano Patrick Drahi questa settimana.

Ai sensi dell’attuale Enterprise Act 2002, Dorries sovrintende all’industria delle telecomunicazioni britannica e a tutti gli interessi di sicurezza nazionale ad essa correlati. È quindi pronta per approfondire i piani di Drahi con la società che fa parte del FTSE 100 e se sia fattibile un’acquisizione completa.

Fino a questa settimana, a Drahi è stato impedito di acquistare più azioni dopo che la sua società Altice ha acquistato una quota del 12,1% in BT a giugno, rendendo Drahi il maggiore azionista.

Potere di blocco per Londra

È probabile che i piani di Drahi per BT influiscano sulla strategia governativa per la banda larga in fibra e l’uomo d’affari francese ha già suggerito di accelerare il taglio dei costi. Le telecomunicazioni sono state a lungo sottovalutate dal mercato, con il prezzo delle azioni di BT che è rimasto del 65% inferiore ai livelli del 2015. Il miliardario francese è in una posizione in cui potrebbe aumentare le sue azioni rilevando Deutsche Telekom. Un altro importante scenario è il National Security and Investment Bill, che entrerà in vigore da gennaio. Ciò conferirà al ministro al Commercio Kwasi Kwarteng il potere di bloccare gli accordi che comportano l’acquisto di oltre il 25% di una società se ciò rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale.

 Le azioni di BT sono aumentate fino al 10% a fine novembre, dopo che un articolo dell’Economic Times indiano ha riportato che Reliance Industries, un conglomerato multinazionale indiano di proprietà dell’uomo più ricco dell’India, potrebbe fare una potenziale offerta di acquisizione per l’azienda.