Budget

Bruxelles mette sul piatto 131 miliardi di euro per Difesa e Spazio

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La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha presentato mercoledì 16 luglio il piano di investimenti 2028-2034 e ha proposto di moltiplicare per cinque lo sforzo finanziario per la Difesa e lo Spazio.

Fino a qualche anno fa, l’argomento difesa era ancora completamente tabù a Bruxelles. L’Unione Europea, un progetto fondato sulla pace, non poteva certo finanziare delle armi, in base al suo statuto fondativo, e dunque, per definizione, non poteva certo finanziare la difesa. Ma da allora le cose sono cambiate.

Un’analisi del quotidiano Le Monde ricorda come l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022 ha totalmente modificato la percezione delle cose.

Budget per la Difesa alzato in ambito NATO

Tanto che a fine giugno la maggior parte degli stati europei, che sono in larga misura anche membri della NATO, si sono impegnati a consacrare il 3,5% della ricchezza nazionale alla loro difesa, rispetto alla media del 2% di oggi, e in questo contesto anche la Ue vuole prendere la sua parte, per quanto in maniera più modesta.

Dopo aver offerto agli Stati membri 150 miliardi di euro in prestiti agevolati ad aprile per aiutarli a finanziare i loro sforzi di difesa a costi inferiori, mercoledì 16 luglio Ursula von der Leyen è andata oltre, svelando il prossimo ciclo di bilancio dell’UE per il periodo 2028-2034. Il Presidente della Commissione europea si è impegnato a investire circa 131 miliardi di euro nella difesa, nell’ambito di un nuovo fondo per la competitività del valore complessivo di circa 410 miliardi di euro.

Di fatto, von der Leyen propone di “moltiplicare per cinque” lo sforzo finanziario per la difesa e lo spazio. “Tutto ciò rinforzerà la nostra base industriale e le nostre capacità”, assicura von der Leyen, già ministro della Difesa in Germani nel periodo 2013 – 2019.

Di fatto, tuttavia, la ripartizione di questi fondi resta incerta, confermano diverse fonti a Bruxelles, tanto che la finalizzazione del budget è rimasta a lungo complessa.

Resistenza degli Stati membri

Una cosa è certa: la “spina dorsale” di questo mega programma saranno la difesa e lo spazio, che assorbiranno la maggior parte dei fondi, confida una fonte europea. Ma saranno presi in considerazione anche la sicurezza interna e la resilienza degli Stati, ovvero la loro preparazione a potenziali conflitti militari.

Mentre l’ASD, la lobby europea dell’aeronautica, dello spazio e della difesa e molti stakeholder della difesa all’interno delle istituzioni speravano in circa 100 miliardi di euro per la sola difesa, il nuovo bilancio dedicato dovrebbe essere più limitato: tra i 60 e i 75 miliardi di euro, secondo le stime che circolano a Bruxelles, rispetto ai 16 miliardi di euro dell’attuale bilancio pluriennale. Su base annua, ciò significherebbe una spesa per il settore di circa 8,5-10 miliardi di euro, rispetto ai circa 2 miliardi attuali.

Dal 2021, queste somme hanno permesso di finanziare parte degli investimenti in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie per l’industria della difesa per un valore di 8 miliardi di euro. Dopo lo scoppio della guerra contro l’Ucraina, sono stati inoltre varati nuovi strumenti per sostenere il potenziamento delle fabbriche di munizioni e missili del continente, attraverso un fondo di 500 milioni di euro, e l’acquisto congiunto da parte degli Stati delle stesse munizioni (300 milioni di euro).

Con la prevista adozione del Programma industriale europeo della difesa (EDIP), il settore dovrebbe beneficiare di risorse molto più consistenti rispetto agli 1,5 miliardi di euro attualmente stanziati. I nuovi fondi saranno utilizzati in particolare per proseguire gli sforzi di modernizzazione e sviluppo degli stabilimenti, al fine di far fronte all’attuale aumento degli ordini.

Attrezzature condivise tra più paesi

Allo stesso modo, una parte dei nuovi fondi dovrebbe facilitare gli ordini congiunti tra Stati in settori prioritari: difesa antiaerea, droni e sistemi antidroni, attacchi in profondità, ecc. A seconda delle risorse disponibili, l’UE potrebbe anche cofinanziare alcune attrezzature condivise tra più Paesi, come la linea di difesa baltica al confine con la Russia, difesa dal Commissario europeo per l’industria della difesa, il lituano Andrius Kubilius.

Mobilità militare potenziata

Ursula von der Leyen ha inoltre annunciato un aumento di dieci volte dei fondi destinati al settore dei trasporti e, più specificatamente, alla “mobilità militare”. Con circa quindici miliardi di euro, gli Stati dovrebbero essere in grado di accelerare l’ammodernamento o il potenziamento dei loro tunnel, ponti e altre ferrovie, per consentire il rapido trasferimento di equipaggiamenti militari pesanti e ingombranti attraverso il Vecchio Continente.

Per quanto riguarda il settore spaziale, che riponeva anch’esso grandi speranze nel nuovo ciclo di bilancio, si prevede che la Commissione proporrà una dotazione di circa 40 miliardi di euro per il prossimo ciclo, oltre a 5 miliardi di euro nell’ambito del programma di ricerca, il doppio rispetto a oggi (16 miliardi di euro).

Le nuove risorse dovrebbero permettere in particolare di rafforzare le costellazioni possedute e sviluppate dall’Europa – geolocalizzazione (Galileo) e osservazione della Terra (Copernicus) – nonché la nuova costellazione attualmente in fase di sviluppo Iris2, un sistema europeo di comunicazione sicura utile in particolare alla difesa. Sebbene gli operatori del settore siano ora in attesa dei dettagli sul bilancio, restano tutti molto cauti. “Questa proposta di bilancio della Commissione sarà discussa dagli Stati membri e dal Parlamento”, avverte una fonte europea. E tutto potrebbe ancora essere capovolto.

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