Antitrust

Bruxelles apre un’inchiesta sull’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft

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La Commissione teme che Microsoft possa ridurre la capacità dei fornitori rivali di sistemi operativi per PC di competere con il sistema operativo Microsoft Windows.

La Commissione Ue ha avviato l’apertura di un’inchiesta sul progetto di acquisizione dell’editore americano di videogame Activision Blizzard da parte di Microsoft, un’operazione che ritiene in grado di minare la concorrenza.

Microsoft ha annunciato a gennaio scorso l’intenzione di rilevare il l’azienda proprietaria di Call of Duty, Warcraft e Candy Crush, per un valore di 68,7 miliardi di dollari. La Commissione Ue ha tempo fino a marzo 2023 per decidere.

Una volta chiusa l’operazione, Microsoft diventerebbe il terzo gruppo mondiale di videogiochi per giro d’affati alle spalle di Tencent e Sony.

Concorrenza a rischio?

L’inchiesta preliminare della Commissione indica che la transazione povrebbe ridurre in modo significativo la concorrenza sui mercati della distribuzione di video giochi per consolle e Pc, secondo un comunicato dell’esecutivo Ue.  

Bruxelles si dice particolarmente preoccupata per il fatto che Microsoft possa “bloccare” l’accesso ai videogiochi di punta di Activision Blizzard.

Queste preoccupazioni rispecchiano reclami simili da parte delle autorità di regolamentazione del Regno Unito, ma la Commissione europea afferma anche di essere preoccupata per la concorrenza per i sistemi operativi per PC con questo accordo. “La Commissione teme che Microsoft possa ridurre la capacità dei fornitori rivali di sistemi operativi per PC di competere con il sistema operativo Microsoft Windows, combinando i giochi di Activision Blizzard e la distribuzione di giochi di Microsoft tramite lo streaming di giochi in cloud a Windows”, si legge in una dichiarazione della Commissione Ue. “Ciò scoraggerebbe gli utenti ad acquistare PC non Windows”.

Resta da vedere come intende reagire Microsoft di fronte alle contestazioni della Commissione europea, ma la società ha sempre detto che prevede di concludere l’accordo entro la fine del suo anno fiscale 2023, che termina a giugno 2023.