l'intervista

Broadband4Europe: ‘The time is now’. Intervista a Luigi Gambardella

di Redazione |

Perché l'Europa non ha un suo Baidu, Alibaba, Yandex o Facebook? Broadband4Europe, la nuova piattaforma per il dialogo di alto livello sui temi del digitale, sarà determinante per identificare, progetti digitali che contribuiscano  a far emergere il potenziale del mercato unico digitale Ue.

L’evoluzione del settore tlc e media, le riforme promesse dalla Commissione Junker e il futuro digitale dell’Europa: questi sono stati alcuni dei temi al centro dell’Intervista di IIR Telecoms & Technology a  Luigi Gambardella (Presidente ETNO e  VP Relazioni con le Istituzioni ed Organizzazioni Internazionali di Telecom Italia).

IIR .  Come vede l’evoluzione del rapporto fra telecomunicazioni e media?

Luigi Gambardella.     Dal 2010, il ritorno sul capitale investito, per gli operatori tlc, è costantemente diminuito a causa delle pesanti regolamentazioni e della concorrenza. Di contro, nello stesso periodo, il ritorno di altre imprese dei settori adiacenti, come i produttori di cellulari o le web company, è fortemente aumentato. Abbiamo quindi un problema: dagli operatori ci si aspetta che implementino e modernizzino le infrastrutture di comunicazione, ma oggi le aziende di telecomunicazioni non riescono in alcun moso ad attrarre investitori.

Da un lato, il neo presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, il vicepresidente Andrus Ansip e il Commissario al Digitale Guenther Oettinger hanno espresso grandi aspettative circa il contributo del settore digitale alla ripresa economica. Dall’altro lato, bisogna ammettere che il settore non attira investitori sufficienti a finanziare gli investimenti necessari.

Bisogna pertanto invertire questa tendenza, superando le iniziative attuali, troppo frammentarie e ridotte,  e introducendo nuove, indispensabili forme di cooperazione. La verità è che non possiamo più permetterci di sprecare risorse in iniziative sterili. Deve esserci intesa tra concorrenza e cooperazione su alcuni dei progetti d’interesse economico dell’UE, il che implicherebbe una riforma ambiziosa delle norme vigenti. A questo proposito, sono un sostenitore convinto della nuova leadership europea e delle sue politiche digitali future.

La catena del valore digitale è globale e l’Europa deve crescere e trasformare ogni sfida in un’opportunità. Ciò richiede dimensioni, massa critica. Quindi le alternative sono o un consolidamento oppure più accordi di cooperazione. Sono un forte sostenitore di nuove piattaforme efficaci per la collaborazione. In questo contesto, il lancio nel 2015 di Broadband4Europe, la nuova piattaforma per il dialogo di alto livello sul tema digitale, sarà determinante. Broadband4Europe riunirà molte parti interessate e sarà completamente trasparente e aperta a ulteriori adesioni.

IIR .    Secondo lei, quali sono le tre sfide principali che l’industria tlc e media stanno affrontando?

 

Luigi Gambardella.     I mercati digitali sono cambiati drasticamente, ma le regolamentazioni e le politiche non hanno saputo adattarsi a questo cambiamento. Dato che attualmente, l’Unione europea ha un approccio normativo più invasivo rispetto agli Stati Uniti, credo che abbiamo un bisogno più che mai urgente di riforme.

La regolamentazione non dovrebbe più essere un disincentivo per l’innovazione, gli investimenti e la crescita nel settore digitale. Soprattutto in un momento in cui l’innovazione impatta sui modelli di business ad una velocità sorprendente.

Abbiamo bisogno di un approccio regolamentare più chiaro, di nuove forme di governance e di politiche positive che possano stimolare la crescita. Ma prima di tutto, dobbiamo fare in modo che gli operatori del settore e le loro associazioni parlino con una sola voce. Altrimenti non avranno alcuna influenza sulle future politiche digitali, con il rischio che queste politiche verrebbero ulteriormente separate da una logica d’investimento.

IIR.    Secondo lei, quali saranno le priorità e le aree d’interesse per la Commissione Juncker?

Luigi Gambardella.    La nuova Commissione europea ha presentato un programma molto positivo. Fin dall’inizio, il presidente Juncker, il Vicepresidente Ansip e il Commissario Oettinger, hanno tutti sottolineato l’importanza di rafforzare gli investimenti nelle infrastrutture di rete, come strumento necessario per iniziare e nuovo ciclo di crescita economica. Recentemente, la Commissione ha inoltre presentato un piano d’ investimenti per l’Europa, chiedendo la rimozione degli ostacoli normativi che attualmente rallentano gli investimenti. Queste prerogative, insieme alla promessa di rivedere le regolamentazioni specifiche del settore, sono sicuramente segnali rassicuranti che aprono le porte a possibili investimenti. Siamo ansiosi di vedere quali saranno i prossimi passi della Commissione. Ma è anche chiaro che rendere le norme più favorevoli agli investimenti e abilitare forme di prestiti non è sufficiente.

L’UE deve promuovere progetti trasversali che interessino diversi settori. Perché l’Unione Europea non ha un suo Baidu, Alibaba, Yandex o Facebook? La Commissione dovrebbe rivedere come vengono spesi i fondi del settimo programma quadro di ricerca e sviluppo. E’ fondamentale che i fondi siano assegnati anche alle fasi di pre-marketing e non solo alla ricerca. Broadband4Europe potrebbe svolgere un ruolo fondamentale per identificare, con la Commissione, progetti digitali che contribuiscano  a far emergere il potenziale del mercato unico digitale Ue.

IIR .    Perché il Digital Regulation Forum nel 2015? Chi parteciperà all’evento?

 

Luigi Gambardella.     La nuova leadership europea promette una nuova strategia digitale entro giugno 2015. In aggiunta a questo, all’interno del Parlamento Europeo si lavorerà per sviluppare la futura regolamentazione dei mercati digitali. Al momento, l’Unione Europea sta creando i presupposti per proporre e implementare una serie di politiche digitali. In primavera, sarà opportuno intavolare dei piani su come applicare delle misure concrete che possano avere l’impatto giusto, in modo da plasmare il nostro futuro digitale.

Questo evento è sicuramente il più importante punto d’incontro per i regolatori di alto livello, responsabili politici, operatori di telecomunicazioni. In altre parole, i veri personaggi chiave del settore.

IIR .    Guardando al futuro, dove vede il settore delle telecomunicazioni e media tra 10 anni?

 

Luigi Gambardella.     Alta velocità fissa, reti mobili che collegano le persone in tutto il mondo, ruolo crescente dei ‘data’, convergenza, nuove interessanti opportunità come il 5G e Internet delle cose.

Condivido l’ottimismo di chi vede la nostra industria come la principale fautrice di una società completamente digitalizzata. Non si tratta di semplici investimenti o norme più accomodanti.

Questa è la promessa di un continente più intelligente. Tuttavia, per arrivarci, dobbiamo agire ora. Prendere le giuste misure, in modo che ci siano gli incentivi, che l’industria non sia frenata da norme restrittive sia per cooperare su progetti comuni sia, ove necessario, per consolidarsi.