Smart roads

Brennero, con C-Roads primi test nel 2019 per l’autostrada a guida autonoma. Droni per la sicurezza

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Due anni di sperimentazione in autostrada per verificare l’affidabilità dei sistemi di guida autonoma, sia di automobili, sia di camion e autotreni. Ai droni sarà invece affidato la sicurezza dell’intera infrastruttura, con il controllo visivo da remoto.

L’A22 è l’autostrada italiana che porta al Brennero e da lì in Austria, passando le Alpi ed entrando nel cuore dell’Europa. Un’arteria fondamentale per le rotte Nord-Sud della rete autostradale del vecchio continente, che presto vedrà i primi test in strada per i veicoli a guida autonoma.

Nello specifico, la sperimentazione riguarderà i camion e i grandi TIR e sarà coordinata all’interno del progetto “C-Roads, finanziato dall’Unione europea, che vede coinvolti numerosi Paesi oltre il nostro.

Il capitolo italiano, “C-Roads Italy”, tra il 2019 ed il 2020, prevede di testare una serie di servizi C-ITS (Cooperative Intelligent Transport Systems) “Day1”, principalmente lungo l’A22, ma anche lungo dei tratti autostradali di CAV (Concessioni Autostradali Venete) e Autovie Venete.

Il progetto è co-finanziato dall’Unione Europea e coordinato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e vede come partner aziendali Centro Ricerche Fiat, Iveco, Politecnico di Milano, Telecom Italia, F.lli Codognotto e Azcom. I test saranno effettuati in strada a partire da quest’anno, come previsto dal decreto ministeriale 70 del 28 febbraio 2018 del MIT.

I test saranno eseguiti su veicoli connessi tra loro e con l’infrastruttura digitale autostradale. Questa interazione, spiegano dal sito di Autostrada del Brennero, è l’oggetto dei sistemi di trasporto intelligenti cooperativi (C-ITS), “che consentiranno agli utenti della strada e ai responsabili del traffico di condividere e utilizzare le informazioni precedentemente non disponibili e di coordinare le loro azioni”.

Questo elemento cooperativo dovrebbe migliorare notevolmente la sicurezza stradale, l’efficienza del traffico e il comfort di guida, aiutando il conducente ad adottare le giuste decisioni e ad adattarsi alla situazione del traffico.

Le tecnologie di comunicazione utilizzate dal progetto sono quelle V2X, acronimo per Vehicle-to-everything, cioè sistemi di comunicazione wireless automobilistici per le comunicazioni da veicolo a tutto (V2X), parte integrante dei sistemi di trasporto intelligenti (ITS).

In attesa del 5G, la società Autostrada del Brennero sta lavorando su due sistemi di comunicazione integrata, uno WiFi e uno su rete mobile 4G.

L’obiettivo dei test è verificare la capacità della rete V2X di poter trasmettere al veicolo messaggi e informazioni di varia natura, relativi ai limiti di velocità, alla segnaletica di bordo, alle condizioni meteo, alla presenza di cantieri o altri veicoli fermi in strada, alla possibilità di traffico rallentato o vere e proprie file, alla tenuta del manto stradale e molto altro.

Viceversa, i veicoli comunicheranno a loro volta diverse tipologie di informazioni al CAU, o centro assistenza utenti, sempre per segnalare lo stato del mezzo, possibili avarie, presenza di animali o veicoli sospetti in carreggiata, frane, smottamenti del terreno, incidenti e altre criticità.

C’è poi lo step successivo, quello relativo alla guida autonoma vera e propria, con i progetti “Truck platooning” per i mezzi pesanti e “Higway chauffeur” per quelli leggeri.

Nel primo caso, i test vedranno in strada 4 TIR Iveco, in fila indiana: uno farà da motrice del treno di mezzi su gomme, gli altri procederanno in fila.

Il concetto di base è che questa fila possa anche allungarsi o accorciarsi, basta che lungo il tragitto altri TIR si uniscano al “treno” o si sgancino. I guidatori dei mezzi che entrano in fila, una volta “agganciati” da remoto e posti sotto il controllo software, potranno tranquillamente togliere le mani dal volante e riposare, o leggere, o effettuare altre operazioni, fino a quando, in prossimità della destinazione, effettueranno “lo sgancio” e riprenderanno il controllo del mezzo.

In un secondo momento, fase “Higway chauffeur”, il test coinvolgerà più mezzi di varia grandezza, con numerose funzionalità operative, tra cui i cambi di corsia, l’immissione in strada, la precedenza, le frenate di emergenza, il rapporto con le velocità degli altri mezzi in strada e così via.

Oggi la capacità dell’autostrada, rispetto alla ferrovia, è limitata dal fatto che ogni veicolo si muove secondo i criteri individuali e non si basa su un’interazione ottimale tra i veicoli. Stiamo lavorando per un futuro ancora più sicuro ed efficiente”, ha dichiarato al Corriere del Veneto, Carlo costa, Direttore tecnico generale Autostrada del Brennero.

Sempre il progetto “C-Roads Italy”, si legge sul quotidiano veneto, prevede l’utilizzo dei droni (o unmanned aerial vehicle) di nuova generazione per la sicurezza principalmente, ma non solo. Autostrada del Brennero ha intenzione di creare una flotta di droni pronti ad intervenire su tutta la sua rete autostradale, sia per il monitoraggio del traffico, sia per il controllo dello stato dell’infrastruttura, con possibili utilizzi in termini di manutenzione ordinaria, in caso di incidenti, per trasportare materiale e andare in soccorso di chi ha il veicolo in panne, o per sorvegliare – con controlli visivi da remoto – l’infrastruttura di notte e di giorni, oppure quando il clima si fa minaccioso, come la grande nevicata con frana di inizio febbraio (che ha mandato in tilt quasi tutta l’A22).