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Nel 2024 ci sono state 3.916 operazioni antidroga con 8.412,6 kg sequestrati
La Lombardia è al centro del narcotraffico italiano. Nel 2024 è tra le regioni più battute da indagini e operazioni antidroga, segno che il mercato resta vivo e in continua trasformazione. Le forze dell’ordine hanno condotto 3.916 operazioni, il 4,34% in più rispetto all’anno precedente, ma i sequestri complessivi si sono fermati a 8.412,6 chili, in calo del 23,5%. Un paradosso solo apparente: meno grandi partite, più microspaccio e reti locali, che rendono il fenomeno più diffuso, frammentato e invisibile. A dirlo è il Rapporto 2025 della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA), che colloca la Lombardia tra le aree più esposte insieme a Calabria, Lazio e Puglia.
Rogoredo e oltre, l’eroina torna a Milano
Nel 2024 il mercato della droga in Lombardia si sposta verso le sostanze pesanti. A dominare non è più solo la cocaina, ma il ritorno dell’eroina, che segna un balzo record: 93,5 chili sequestrati, pari – come si vede anche dal grafico nazionale – a un +178,2% rispetto all’anno precedente, la crescita più alta d’Italia. È la prova che l’eroina è tornata a circolare con forza, complice il prezzo più basso e la facilità con cui viene distribuita nei circuiti locali. A Milano il simbolo è Rogoredo, il cosiddetto “bosco della droga”, dove le operazioni di polizia continuano a documentare un mercato vivo e mutevole, capace di rigenerarsi nonostante i continui interventi delle forze dell’ordine. Negli ultimi mesi gli investigatori hanno segnalato la presenza di derivati sintetici come il fentanyl, un segnale d’allarme che riporta l’attenzione su un rischio finora marginale in Italia, ma già devastante in altri Paesi (vedi l’epidemia negli Stati Uniti). Un’evoluzione che conferma come il traffico lombardo si stia adattando a logiche globali, dove la sostanza cambia, ma la domanda resta.
Anche la cocaina continua a correre: 1.156 chili sequestrati, in aumento del 66,9%, confermano la Lombardia come uno dei principali snodi di transito e consumo del Paese, favorita da una rete logistica capillare e da un’economia sommersa che ne agevola lo smistamento.
Il crollo delle droghe leggere in Lombardia
Sul fronte opposto, le droghe leggere e sintetiche arretrano in modo netto. L’hashish crolla del 50,4% (3.326 chili sequestrati), le sostanze sintetiche del 79,9%, mentre la marijuana si ferma a 3.325 chili, con una crescita più contenuta (+28,5%) rispetto ai picchi pre-pandemia. A spiegare questo calo c’è una ragione economica: i costi di produzione e di trasporto sono aumentati, mentre i margini di profitto si sono ridotti. Le rotte dal Nord Africa sono più sorvegliate e i precursori chimici per le droghe sintetiche più difficili da reperire. Il risultato è che il mercato si sposta dove i guadagni restano alti: sulla cocaina, stabile e redditizia, e sull’eroina, tornata competitiva per prezzo e diffusione.
Milano e il quadrilatero lombardo della droga
In Lombardia la mappa della droga ha un centro preciso: Milano. La città guida tutte le classifiche, con 2.475 operazioni di polizia nel 2024, l’8,55% in più rispetto all’anno precedente. È un ritmo da record che fotografa una pressione costante sul territorio urbano, dove la rete del microspaccio si intreccia con quella dei grandi traffici. Eppure, nonostante l’intensità dei controlli, i sequestri totali scendono a 2.124 chili, un calo del 60,8% che conferma come il mercato si sia spostato verso forme più diffuse e difficili da intercettare. Con 76 operazioni ogni 100.000 abitanti, Milano resta una delle piazze più monitorate d’Italia, un laboratorio urbano dove convive tutto: consumo, distribuzione e criminalità organizzata.
Fuori dal capoluogo, il fenomeno si ramifica. Varese concentra il 28,6% dei sequestri regionali, segno di un traffico costante lungo i corridoi che collegano la Lombardia alla Svizzera. Bergamo segue con il 25,2%, in crescita rispetto agli anni precedenti e sempre più coinvolta nelle dinamiche del narcotraffico di area alpina. Brescia, invece, primeggia per le piante di cannabis sequestrate (2.237, quasi un terzo del totale lombardo), a conferma di un’attività di coltivazione che resiste soprattutto nelle aree rurali. Insieme, Milano, Varese, Bergamo e Brescia formano un quadrilatero che concentra oltre due terzi dell’intero traffico di droga lombardo.
Milano, il doppio volto del mercato della droga
A Milano il mercato della droga corre su due binari: quello del traffico e quello del consumo. Nel 2024 la città consolida il suo primato con 2.475 operazioni antidroga, in crescita dell’8,6% rispetto all’anno precedente. Ma il dato che colpisce di più è la composizione dei sequestri, che racconta un cambiamento netto nelle abitudini e nei flussi. La cocaina domina la scena con 342,8 chili sequestrati, un incremento del 162%, mentre l’eroina segna un vero exploit: 45,6 chili, pari a un +222% e al 13% dell’intero totale nazionale.
Molto diverso il destino delle droghe leggere. L’hashish crolla del 66% (1.329 chili sequestrati) e la marijuana addirittura del 71% (387,5 chili), a conferma di un mercato in ritirata dopo anni di espansione. Le sostanze sintetiche, pur in calo del 10%, mantengono un peso rilevante: Milano da sola concentra il 16% dell’incidenza nazionale, segno di una diffusione ormai stabile nei contesti giovanili e nei locali notturni. In direzione opposta vanno le “altre droghe”, come polveri e compresse miste, che segnano un balzo del 306%.
Droga in Lombardia, cresce lo spaccio giovanile
In Lombardia il traffico di droga non passa solo dai numeri dei sequestri, ma anche dai volti di chi viene fermato. Nel 2024 le persone segnalate all’autorità giudiziaria sono state 4.745, in aumento del 3,6% rispetto all’anno precedente. Un dato che racconta la capillarità del fenomeno e una criminalità sempre più frammentata. I reati legati all’articolo 73 del Testo unico sugli stupefacenti – produzione, traffico e detenzione – sono 4.573, con una crescita del 4,2%, mentre quelli associativi dell’articolo 74 – che puniscono le organizzazioni criminali – scendono a 172 (–11,3%). In altre parole, meno grandi reti e più microspaccio, spesso gestito in autonomia o in piccoli gruppi informali.
Il profilo di chi viene coinvolto si allarga. I maggiorenni restano la maggioranza con 4.598 segnalazioni (+3,3%), ma a preoccupare è la crescita dei minorenni, saliti a 147 (+15,5%). Il fenomeno resta prevalentemente maschile – 4.536 uomini contro 209 donne – ma l’incremento femminile (+1%) segnala un lento allargamento del coinvolgimento sociale. È un quadro in cui la repressione colpisce soprattutto le fasce più giovani e marginali, mentre i vertici del narcotraffico sembrano spostarsi sempre più lontano dalla strada, in una catena di comando difficile da intercettare.
I volti stranieri del narcotraffico lombardo
Nel 2024 il volto del narcotraffico in Lombardia è sempre più internazionale. Gli stranieri coinvolti in reati legati alla droga sono stati 3.045, con un aumento del 10,85%, la quota più alta d’Italia. Milano da sola concentra 1.869 persone, pari a due terzi del totale regionale, e si conferma il principale snodo per lo smercio e la distribuzione delle sostanze. La crescita è costante e riflette una presenza sempre più radicata nelle aree urbane e nei punti strategici della regione.
A dominare la scena sono i gruppi nordafricani, con un aumento marcato di egiziani (+24%) e tunisini (+59%), mentre arretrano i balcanici, in particolare gli albanesi (–20%) e i marocchini (–3%). In lieve crescita anche i gambiani (+8%), attivi nel piccolo spaccio. Accanto a questi, la criminalità nigeriana consolida la propria presenza. Operano gruppi come la Black Axe, i Maphite e la Supreme Eye Confraternity. Sono organizzazioni già radicate in Lombardia, note per la struttura rigida e i metodi violenti. Ne emerge un sistema complesso, dove reti etniche e gruppi transnazionali convivono e si contendono il controllo delle piazze lombarde.
Meno vittime, la droga cambia volto
Nel 2024 la Lombardia ha registrato 13 decessi legati all’uso di droga, in netto calo rispetto ai 21 del 2023 (–38,1%). Il dato resta sotto quello di altre regioni. Il Lazio conta 19 morti, l’Emilia-Romagna 15 e la Campania 14. A Milano i decessi sono 4, poco meno di un terzo del totale lombardo. La mortalità cala ovunque: le politiche di prevenzione funzionano meglio. Ma meno overdose non significa meno droga. Il consumo resta diffuso, controllato e sempre più radicato.
Fonte: Direzione Centrale per i Servizi Antidroga


