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Bookwire lancia in 5 lingue audiobook virtuali

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L’intenzione di Bookwire, è quella di "fornire la creazione di audiolibri auto-narrati ed espandere l'offerta della tecnologia text-to-speech" a livello internazionale.

L’azienda Bookwire ha annunciato una partnership con Google Play Books, servizio di distribuzione digitale precedentemente noto come Google eBooks. L’intenzione di Bookwire, è quella di “fornire la creazione di audiolibri auto-narrati ed espandere l’offerta della tecnologia text-to-speech” a livello internazionale.

Questo nuovo accordo con Google, dichiara l’azienda, “consente ai clienti di Bookwire, in molte parti del mondo, di produrre audiolibri auto-narrati in varie lingue”.

Google Play Books, secondo quanto afferma il personale di Bookwire, ha dato avvio alla produzione di audiolibri auto-narrati per libri in inglese, spagnolo, tedesco, francese, portoghese e brasiliano. Utilizzando la tecnologia di Google, Bookwire offre poi ai suoi clienti i mezzi per creare audiolibri auto-narrati nell’ambito del servizio “WAY” di Bookwire.

Nell’annuncio di Bookwire si legge che l’azienda si rende responsabile dell’intero processo al posto dei suoi clienti, “occupandosi della produzione completa e garantendo la qualità degli audiolibri, gestendo sia la richiesta di produzione che la successiva consegna degli audiolibri pronti per la distribuzione”.

In una dichiarazione appositamente preparata per l’annuncio di oggi, la responsabile dello sviluppo del business audio di Bookwire, Solveij Krause, afferma che: “In collaborazione con un’azienda tecnologica di primo piano quale Google, possiamo aggiungere un altro provider al nostro servizio TTS [text-to-speech], che propone la produzione di audiolibri con AI [intelligenza artificiale] avanzata in più lingue”.

“Con questa nuova offerta di text-to-speech, Bookwire vuole offrire agli editori opportunità ancora più diversificate di prendere parte al mercato in crescita dell’ audio-suono.”

Voci generate tramite computer

Come già nel suo primo annuncio riguardante la produzione di audiolibri tramite l’utilizzo di una voce digitale, e come è stato compreso da molte aziende che lavorano nel settore, anche oggi Bookwire sottolinea che le sue offerte di audiolibri automatizzati “non devono essere intese come una sostituzione di studi professionali e altoparlanti umani, ma come un’aggiunta alla loro offerta di produzione”.

WAY permette agli editori di scegliere liberamente come produrre i loro audiolibri, se attraverso voci umane digitalizzate o voci totalmente artificiali.

“In termini di accessibilità, il text-to-speech rappresenta per gli editori un modo rapido ed economico per sfruttare tutto il potenziale dei loro cataloghi e rendere i loro titoli disponibili sul mercato per tutti.”

Senza ombra di dubbio, la velocità di produzione è uno degli elementi più allettanti di molti programmi di narrazione automatica per gli audiolibri, così come la riduzione dei prezzi, principalmente basata sul risparmio delle tariffe applicate dai “narratori” professionisti. Non sorprende quindi che molti di coloro che lavorano nel campo della narrazione di audiolibri abbiano espresso la loro preoccupazione circa l’introduzione di voci generate artificialmente all’interno del mercato.

Spesso, tuttavia, gli audiolibri prodotti secondo quest’ultima modalità sono quelli che un editore non avrebbe economicamente potuto produrre, altrimenti, in formato audio. È il caso, ad esempio, di alcuni dei più vecchi titoli presenti nel catalogo di una casa editrice.

Sono anche nati dubbi riguardo all’uso del termine “intelligenza artificiale” per la riproduzione vocale del contenuto di un audiolibro. 

Molte delle migliori voci generate meccanicamente nascono da campioni di voci umane, il cui suono viene successivamente modificato durante l’interpretazione del testo tramite segnali codificati.

L’intelligenza, nell’accezione in cui viene spesso sottintesa con l’espressione “intelligenza artificiale”, ha in realtà poco a che fare con tutto ciò. Nessuna operazione senziente, nessuna forma di consapevolezza/coscienza, da quanto sappiamo, sembra essere in gioco, fatta eccezione per alcuni libri, giochi, film e serie televisive di finzione. 

Nonostante ciò, certamente “intelligenza artificiale” e “intelligenza artificiale generativa” sono diventate tra le frasi più gettonate in questa fase di sviluppo digitale, e le capacità di narrazione computerizzata degli audiolibri hanno fatto grandi progressi, permettendo spesso di fornire “letture” di libri sorprendentemente realistiche.

Ad oggi Bookwire conta circa 135 dipendenti, ed è stata fondata nel 2010. I membri del loro team hanno sede non solo in Germania, ma anche nel Regno Unito, in Spagna, Francia, Brasile, Messico e Stati Uniti. Sotto la gestione dei fondatori Jens Klingelhöfer e John Ruhrmann, l’azienda ha varie sedi a Barcellona, Londra, Città del Messico, San Paolo, New York e Parigi.

La prossima settimana incontrerò al Cairo un collega di Bookwire vediamo che cosa succede in Italia!