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Bollette luce e gas: sospensione o riduzione? La proposta UNC

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La crisi che stiamo vivendo in questo periodo a causa del Coronavirus sta impattando in maniera drammatica sulle condizioni economiche di molte famiglie. A fronte della perdita di lavoro o della generale riduzione delle entrate economiche i consumatori si trovano comunque costretti a far fronte alle spese correnti: spesa, mutui, finanziamenti e, ovviamente, le spese per le utenze comprese quelle per luce e gas.

In questi giorni si sono moltiplicate le voci che chiedono una sospensione dei pagamenti tout court delle bollette energetiche, ma sarebbe davvero un intervento utile ed efficace o rappresenta più un modo di alcuni politici e sedicenti consumeristi per strappare visibilità mediatica in un momento in cui sono necessarie, invece, serietà, competenza e proposte realmente efficaci? Purtroppo, temiamo che lo scenario più probabile sia quest’ultimo!

Bollette luce e gas da sospendere?

Come Unione Nazionale Consumatori abbiamo espresso la nostra contrarietà ad una sospensione delle bollette di luce e gas erga omnes per due motivi precisi.

Il primo è che non riteniamo corretto che chi si trova, fortunatamente e nonostante l’emergenza, nelle condizioni di poter continuare a pagare quello che consuma non lo faccia: è invece necessario concentrare gli sforzi verso coloro che si trovano ad affrontare una vera situazione di difficoltà.

Il secondo è che una moratoria generalizzata aggraverebbe la condizione economica di molte aziende che occupano in Italia decine di migliaia di persone, andando ulteriormente a complicare il quadro economico del Paese.

Ad oggi non riteniamo ancora soddisfacenti i primi interventi messi in campo dal Governo e dall’ARERA in questo settore: blocco dei distacchi in caso di mancato pagamento delle fatture, potenziamento possibilità di richiedere una dilazione degli importi da pagare, allungamenti di alcune tempistiche come, ad esempio, per la gestione delle conciliazioni.

Neanche con la segnalazione degli scorsi giorni fatta da ARERA al parlamento riteniamo che siano stati fatti dei grossissimi passi avanti: ci sembrano, infatti, ancora poco sufficienti, anche se rappresentano un buon inizio, la possibilità di rendere automatico il bonus sociale solo per chi già ne aveva diritto già dallo scorso anno e la sospensione delle quote fisse per le bollette delle PMI escludendo i consumatori domestici.

Abbiamo quindi sviluppato una proposta che, dal nostro punto di vista, presenta molti vantaggi in termini di efficacia, semplicità di applicazione e impatto concreto sul bilancio delle famiglie e delle piccole imprese in difficoltà in questo periodo.

La proposta UNC

Il primo intervento che potrebbe essere fatto è quello sulle voci della bolletta che non coprono la quota energia, cioè quella che serve a pagare il consumo di luce e gas all’azienda che li fornisce: la quota di Oneri Generali di Sistema, le quote per il dispacciamento, la sicurezza del sistema e le altre attività in capo a Terna, le imposte erariali.

Se infatti andassimo a calcolare quanto queste voci pesano sull’intera bolletta, nel caso ad esempio di un utente domestico “tipo” come definito dall’ARERA, l’Autorità di regolazione del settore, scopriremmo che gli OgdS valgono circa il 26%, il 6% per le quote “tecniche” e il 5% le imposte erariali per arrivare ad un totale, quindi, del 37% della bolletta!

Per sterilizzare le bollette da queste quote si potrebbe usare un sistema che l’ARERA ha già applicato un paio d’anni or sono per calmierare gli aumenti sul mercato dell’epoca della quota energia: sfruttare le riserve di cassa della CSEA, la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali che è il soggetto pubblico che gestisce questi flussi economici, a copertura dei mancati incassi. Queste quote sarebbero poi comunque recuperate una volta superata l’emergenza spalmandole su un periodo adeguatamente lungo per non impattare sulla spesa futura. In questo modo si consentirebbe un taglio netto, questo sì tout court, delle bollette di tutti senza impattare sul sistema e preservando le aziende energetiche da rischi finanziari, e quindi, di tenuta economica.

Il secondo intervento sarebbe invece riservato a chi si trova oggi in condizioni di disagio economico a causa dall’emergenza coronavirus e sfrutterebbe uno strumento che già esiste ma che è necessario modificare, nelle modalità di accesso, per adattarlo all’emergenza che stiamo vivendo: il Bonus Sociale Energia!

Per accedere al bonus, infatti, è necessario avere come requisito principale un ISEE più basso rispetto a quello minimo previsto, ma il problema sta nel fatto che l’ISEE è calcolato sulla base del reddito dell’anno precedente e, quindi, chi perde oggi il lavoro o ha, in generale, una riduzione del proprio reddito a causa del Coronavirus non potrà accedere al Bonus visto che risulterà avere un ISEE dell’anno passato più alto rispetto al minimo previsto.

La soluzione per ovviare a questo ostacolo, come abbiamo già proposto all’inizio dell’emergenza, dovrebbe essere quella che si sta applicando per la sospensione delle rate dei prestiti: prevedere l’accesso automatico al Bonus per chi ha perso o perderà il lavoro dal 21 febbraio 2020 al 30 giugno 2020, per chi ha perso un lavoro “atipico”, per chi si è visto ridurre o sospendere l’orario di lavoro per almeno 30 giorni (ad esempio con la cassa integrazione o altri ammortizzatori sociali), per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti che, in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020, hanno registrato una perdita del fatturato superiore al 33% rispetto all’ultimo trimestre del 2019 a causa di chiusure o sospensioni dell’attività dovute alle restrizioni imposte.

Riduzione del 70%

Considerando che il Bonus sociale copre il 30% della spesa per luce e gas sommandolo al primo intervento, che si applicherebbe a tutti, consentirebbe, a chi oggi versa in condizioni di difficoltà economica preesistenti e aggravate dall’emergenza o che entra ora in difficoltà economica a causa del Coronavirus, una riduzione della spesa per luce e gas di quasi il 70%!

Ovviamente per interventi di questo tipo sono necessari provvedimenti legislativi urgenti che, se presi, davvero potrebbero portare ad un concreto vantaggio senza determinare impatti rilevanti sul mercato e sul sistema energetico italiano che sono, purtroppo, complessi, delicati e strategici per il Paese.

Quest’analisi dovrebbe dimostrare, una volta di più, come il mercato energetico sia per i consumatori causa di problemi, portatore di rischi e di difficilissima comprensione, per questo come Unione Nazionale Consumatori abbiamo deciso, in vista della fine del Mercato di Tutela prevista per il 1° gennaio 2020, di lanciare SicurInsieme il nostro primo Gruppo d’Acuisto Luce e Gas che ha l’obiettivo di tutelare i consumatori nel cambio del proprio fornitore per ottenere un’offerta conveniente, durevole nel tempo, moderna e con tutte le forme di assistenza che è indispensabile avere in questo settore.

Per tutte le informazioni su SicurInsieme e per aderire LINK AL NOSTRO ARTICOLO

Per avere l’assistenza dei nostri esperti sulle problematiche relative a bollette di luce, gas e acqua contattaci attraverso lo Sportello Energia.

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