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Boccia (Pd) ‘Smontiamo la piattaforma Rousseau con hacker etici’. Il botta e risposta con M5S

Dopo aver annunciato di “hacherare” il Pd, “per renderlo un luogo libero e aperto”, Francesco Boccia, deputato dem e candidato alla segreteria del partito ha lanciato, con un video su Affaritaliani.it,  una sfida digitale al Movimento 5 Stelle: Il 15 dicembre smontiamo in diretta dai nostri giovani sviluppatori e hacker etici la piattaforma Rousseau. Vi sfidiamo con algoritmi trasparenti’.

Il guanto di sfida è stato raccolto a metà da M5S, che sul blog del Movimento ha così replicato: “Il PD vuole attrezzarsi per fare le primarie online? Per far scegliere i candidati europei dai propri iscritti? Vuole permettere a tutti di candidarsi nelle loro liste a tutti i livelli? Vuole permettere ai propri iscritti di proporre leggi da presentare in parlamento? Se l’interesse ossessivo per Rousseau è dovuto a questo non è necessario smontarlo e rimontarlo con fantomatici hacker etici: possiamo prestare al Pd il nostro software e la nostra tecnologia per fare tutto questo, a partire dalle primarie. Per averlo è sufficiente candidare solo gente con la fedina penale immacolata, tagliarsi lo stipendio da parlamentare o consigliere regionale, rinunciare ai rimborsi elettorali e rendere pubblici i bilanci di tutte le fondazioni e associazioni collegate, proprio come fa Rousseau senza bisogno di alcuna legge”.

“Siamo sicuri”, conclude la nota del Movimento, “che la frase di Boccia ‘smontare e rimontare Rousseau con degli hacker’ sia figurativa. Tuttavia se ci fossero attacchi alla piattaforma il 15 dicembre, i danni verranno addebitati a lui in quanto ha annunciato pubblicamente questa intenzione”.

La controreplica di Boccia: ‘Cara Rousseau, non parlare politichese. Ti sfido con algoritmi trasparenti’

Francesco Boccia ha prontamente risposto alla nota dei M5S, mettendo in evidenza “un altro Pd” a cui lui si augura di dare una nuova leadership.

“Cara Rousseau, non parlare politichese. Ti sfido con algoritmi trasparenti. L’Associazione Rousseau ringrazia me per l’attenzione e io ringrazio loro per la lunga risposta a una sfida che era e resta culturale. Non mi sarei mai aspettato però una risposta in politichese. Ho dichiarato che il 15 dicembre a Roma smonteremo e rimonteremo la piattaforma Rousseau per dimostrare le differenze tra noi e loro durante l’hackathon per il Pd organizzata dai miei sostenitori per il congresso. Lo confermo.”

Io, invece, avrei voluto una risposta sugli algoritmi di voto”, ha aggiunto il candidato alla segreteria del PD, “sul loro concetto astratto di trasparenza, sul codice sorgente e su tante altre cose di cui parleremo il 15 dicembre a Roma alle Officine Farneto, dalle ore 10:00, per un vero e proprio Hackaton per il Pd. Metteremo in discussione il nostro vecchio concetto di partecipazione del PD e spiegheremo perché l’approccio Rousseau non è la strada da seguire.”

“Ogni sviluppatore software”, ha continuato Boccia, “potrà scaricare e visionare il nostro codice del sistema, cosa che oggi è vietata per Rousseau. In piena filosofia open-source, apriremo alle contribuzioni esterne e a chiunque potrà implementare e proporre nuove funzionalità da integrare al sistema. Mai più commentifici e votazioni di dubbia validità. Ma un’esperienza utente inedita che riscriverà il modo di collaborare online nei processi ideativi e decisionali.

Il PD, come una startup, ricomincia da zero ma dicendo anche la verità su Rousseau”.

Infine il deputato dem conclude il botta e risposta così: “Dietro il Pd ci sono sempre gli iscritti e, in questo caso, vi risponde l’iscritto Francesco Boccia. Dietro Rousseau chi c’è? Casaleggio? Bene, non è più semplice firmarsi e dirlo?”

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