Nuove visioni

Blue Economy e resilienza, una visione per Roma al 2020

di Giuseppina Alati |

A Roma due giorni di riflessione e co-working, organizzati dal think tank Concreta-Mente, per parlare delle opportunità offerte dalla Blue Economy.

 

Cento nuove idee che creeranno 100 Milioni di nuovi posti di lavoro attraverso la biomimesi, cioè replicando idee e modelli dalla semplicità della Natura: dal riuso, all’economia circolare.

Sembra un altro film da fantascienza?

E’ invece la cosiddetta Blue Economy secondo l’accezione di Gunter Pauli (Paperback, 2010) che è stata oggetto di una due giorni di riflessione e co-working organizzato dal think tank Concreta-Mente il 23 e 24 maggio in un casale sul litorale.

Per Leonardo Bertini (Presidente di Concreta-Mente) “il mainstream monetarista della scuola di Chicago ha dimostrato in questi ultimi 20 anni di non essere più in grado di interpretare l’economia e la società. E’ necessario pensare ad un nuovo modello di sviluppo e quello della Blue Economy può essere preso in considerazione. Vogliamo proporre nuove idee e una visione di lungo periodo innovativa e sostenibile per Roma al 2020”.

 

La seconda parola chiave che ha caratterizzato questo appuntamento è stata “resilienza” applicata al contesto urbano, cioè la capacità di una città di rispondere a shock o a stress e cronicità causate dai cambiamenti climatici (es. bombe d’acqua o ondate di calore). Sfide ambientali che creano sfide sociali, discriminazioni derivanti dal fatto che gli shock climatici colpiscono in modo più forte i quartieri più disagiati e le fasce di popolazioni meno abbienti (le ondate di calore colpiscono di più chi non si può permettere i climatizzatori e le zone lontane dai parchi).

Ne hanno parlato in particolare Edoardo Zanchini, Vice Presidente di Legambiente, ed Estella Marino, Assessore all’Ambiente del Comune di Roma Capitale. Sono emersi una serie di esempi e best practices “importabili”, come quelle Scozzesi o dei Comuni Altoatesini, che vanno verso modelli di “comunità” che autoproducono energia. La visione per Roma al 2020 secondo l’Assessore Marino si può sintetizzare in maggiore prevenzione, investimenti nella gestione delle acque, ottimizzazione del ciclo dei rifiuti con politiche di prossimità.

Sono temi su cui c’è una forte sensibilità a livello internazionale, come dimostra l’attenzione che la Rockefeller Foundation vi ha posto, stanziando circa 100 Milioni di dollari con il progetto “100 Città Resilienti”, a cui partecipa anche il Comune di Roma e di cui ha parlato Alessandro Coppola (Chief Resilient Officer per questo progetto). Oppure come raccontato da Gianluca Galletto (Direttore Affari Internazionali dell’Amministrazione di NYC di Bill De Blasio) che ha presentato i progetti realizzati a New York a supporto delle PMI e delle fasce più deboli.

Il prof. Joshtrom Isaac Kureethadam dell’Università Pontificia Salesiana ha invece anticipato alcuni dei punti chiave che saranno al centro della nuova Enciclica di Papa Francesco (uscirà nei prossimi mesi) proprio sull’Ecologia: la prima Enciclica nella storia della Chiesa a trattare questi temi. L’Enciclica, che sarà supportata da importanti fondamenti scientifici, introdurrà il “peccato ecologico”, proporrà un cambio di stili di vita con una conversione ecologica verso la Terra (nostra Casa comune) e affronterà il problema da un punto di vista morale (perché i cambiamenti climatici colpiscono di più chi non li ha creati, i poveri).

Sfide sociali che derivano anche da una crisi di idee, secondo il prof. Monni dell’Università di Roma Tre, secondo il quale, mentre “l’Agenda del Millennio” spostava l’attenzione dal “prodotto” all’individuo, la nuova Agenda ONU sposterà l’attenzione dall’individuo all’Ambiente.

Oltre ai momenti di riflessione si è dato anche spazio al co-working, attraverso tre tavoli di lavoro che hanno aggregato 15 associazioni in un brainstorming strutturato con il modello Canvas. Da questi tavoli sono emersi 7 progetti pilota da realizzare nei prossimi anni per dimostrare che, anche a Roma, fare riforme è possibile.

Anche relazioni in videoconferenza, come quella del Sottosegretario al Ministero Beni e Attività Culturali Ilaria Borletti Buitoni, intervenuta su un tema finora poco trattato in Italia: le Città d’Arte e la resilienza, le azioni per proteggere il nostro patrimonio artistico e storico.

Le conclusioni, dopo le lettere di sostegno all’iniziativa del Ministro dell’Ambiente Galletti e del Presidente del PSE al Parlamento Europeo Gianni Pittella, sono state affidate a Marta Leonori (Assessore Attività Produttive Roma Capitale). Leonori ha sottolineato la necessità di una visione olistica e di una “alleanza tra cittadini e Amministrazione”.

Durante l’evento il Presidente Bertini ha anche lanciato il Premio Innovazione e Resilienza, probabilmente il primo realizzato a Roma, per idee-progetto inviate dagli under 35 (6.000 euro, scadenza 5 giugno e bando sul sito www.concreta-mente.it).

Nella crisi delle idee e dei modelli economici che caratterizzano il mainstream Occidentale, la Blue Economy può costituire innovazione di approccio e modello e le iniziative come questa, organizzata dal think tank Concreta-Mente, dimostrano che ci sono le energie per passare dalla protesta alla proposta in modo partecipato e dal basso.

I decisori istituzionali avranno la capacità di cogliere queste energie e proposte innovative? E le associazioni portatrici di queste idee, avranno la forza per far diventare la Blue Economy da eterodossia a ortodossia?