Key4biz

Blockchain: il matrimonio con le banche non è dietro l’angolo (o non si può fare?)

Cresce l’interesse delle banche per le potenzialità della blockchain nel settore finanziario, ma per l’adozione per l’adozione della nuova tecnologia ci vorrà tempo. La pensano così diversi esperti, che pur mettendo in evidenza l’attivismo di diversi istituti – seminari, white papers, consorzi come R3 o Hyperledger Project – non considerano imminente una diffusione immediata delle blockchian nel settore. E’ vero anche poi che secondo altri esperti vi sarebbero delle resistenze forti del settore bancario all’affermazione delle blockchain per un motivo ben preciso: il loro avvento ‘mainstream’ ridimensionerebbe di gran lunga il ruolo degli istituti bancari, prendendone il posto tout court.

Un’esagerazione? Vedremo gli sviluppi, ma che le blockchain di fatto possano in futuro sostituire, automatizzandole, diverse funzioni ad oggi svolte dalle banche stesse è più di un’ipotesi.

E’ pur vero che, come riporta il Financial Times in un’analisi approfondita del fenomeno da parte di Oliver Bussmann fondatore e managing partner di Bussmann Advisory, ci sono già grosse organizzazioni al lavoro e non solo dal punto di vista teorico per lo sviluppo delle blockchian nel settore finanziario. Il Nasdaq ad esempio ha già realizzato una piattaforma basata sulla tecnologia mentre secondo una recente indagine di IBM il 15% di 200 banche prese in esame prevede la realizzazione di sistemi entro il prossimo anno. Un buon inizio, ma si tratta pur sempre di una trentina di banche.

Ma la cautela è d’obbligo, l’adozione su ampia scala delle blockchain nel settore finance non è dietro l’angolo.

E’ vero che Ripple ha realizzato una piattaforma su cui sono attivi già 12 delle 50 maggiori banche globali.

Anche i vari regolatori finanziari stanno prendendo visione delle potenzialità delle blockchain, ma la fase operativa è un’altra cosa. Prima di approvare la nuova tecnologia su vasta scala, sarà necessario raggiungere livelli di sicurezza molto rigorosi, che dovranno essere poi accettati a livello globale. E per questo ci vuole tempo, visto che gli scambi transfrontalieri sono fondamentali nell’architettura delle blockchain.

Dopo il furto di 50 milioni in valuta digitale dalla piattaforma di Ethereum DAO, gli uffici legali di banche e imprese hanno alzato le antenne e stanno monitorando da vicino i rischi connessi. Tanto più che le blockchain rappresentano un mutamento sostanziale del modello di gestione delle transazioni, che passa da una visione centralizzata ad una visione distribuita degli scambi in denaro.

Certo, i benefici potenziali sono notevoli. Secondo alcuni analisti, il risparmio potenziale per i servizi finanziari è compreso fra 15 e 20 miliardi di dollari. Le aziende potrebbero abbattere il costo di una transazione transfrontaliera da 25 a 1-2 dollari. Inevitabilmente questi numeri saranno una leva importante per spingere l’adozione.

Nei prossimi 12-24 mesi, secondo Bussman, ci sarà un graduale spostamento sulle blockchain delle transazioni transfrontaliere, ma i servizi finanziari nel loro complesso sono molto più ampi e complessi di questa porzione di attività. Secondo l’esperto, quindi, il decollo delle blockchain riguarderà altri settori prima di quello finanziario, a partire dal supply chain management, sanità, immobiliare, servizi di eGovernance.

Il settore finanziario seguirà, ma a passo più lento.

Exit mobile version