Lo studio

Blocco dati e riscatti, danni globali da ransomware per 20 miliardi di dollari nel 2021

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Dati rubati e danneggiati, furto di denaro, sottrazione di informazioni personali e finanziarie, frode, interruzione di attività e produttività, violazione della proprietà intellettuale, sono alcuni dei principali danni legati al cyber crime. Nel mondo costi complessivi per 6 trilioni di dollari l’anno a partire dal 2021.

Il ransomware è uno dei sistemi di cyber crimine più diffusi al mondo e tra i più profittevoli a disposizione dei gruppi hacker. L’obiettivo dell’attacco è entrare in possesso dei dati custoditi nei nostri dispositivi connessi in rete, per poi richiedere un riscatto.

Un ransomware di fatto prende in ostaggio documenti e file, richiedendo successivamente il pagamento di un riscatto (generalmente in cryptovaluta) per lo sblocco dei dati.

Un attacco ransomware ogni 5 secondi

Secondo stime Cybersecurity Ventures, entro la fine del 2021 i danni economici globali causati da attacchi ransomware potrebbero toccare i 20 miliardi di dollari di valore.

Durante il prossimo anno, è atteso un attacco ransomware ogni 5 secondi in ogni parte del mondo.

Questo tipo di cyber attacchi potrebbe prendere di mira in particolare le strutture sanitarie nazionali, tra cui gli ospedali certamente, con le previsioni di un aumento pari a cinque volte il dato medio registrato negli ultimi quattro anni.

I dispositivi oggetto degli attacchi non sono solo i tradizionali pc o Mac, ma anche tablet, smartphone e smart tv, più in generale tutti i nuovi sistemi dell’Internet delle cose, quindi anche le smart home.

I costi del cyber crime globale

Il danno economico mondiale complessivo, causato dal cyber crimine, potrebbe aggirarsi mediamente attorno ai 6 trilioni di dollari l’anno a partire dal 2021.

Un dato enorme, che è raddoppiato rispetto a quello del 2015, quando tutte le categorie di cyber attacchi avevano determinato danni economici globali per circa 3 trilioni di dollari.

I costi del crimine informatico comprendono distruzione di dati (anche danni parziali), denaro rubato, perdita di produttività, furto di proprietà intellettuale, furto di dati personali e finanziari, appropriazione indebita, frode, interruzione delle attività di business, indagini e cause giudiziarie, ripristino di dati e sistemi compromessi, danno reputazionale.

Nuovi posti di lavoro

La tutela della sicurezza informatica diventa così una necessità operativa, sia a livello progettuale, sia decisionale, per tutte le organizzazioni globali, ma anche un obiettivo strategico.

Per questo, lo studio ha stimato che nel settore cybersecurity ci sarà bisogno di almeno 3,5 milioni di nuovi posti di lavoro in tutto il mondo entro la fine del 2021.