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Black Friday e Cyber Monday, 8 italiani su 10 pronti a fare shopping 

Previsioni di spesa positive nonostante la crisi per il Black Friday che si terrà venerdì prossimo, 25 novembre, e per il “fratello” digitale, il Cyber Monday, che si terrà il lunedì successivo, 28 novembre. Una ricorrenza, il Black Friday, derivata dalla cultura americana che però ha sfondato anche in Italia, dove il 79% dei consumatori farà acquisti, in aumento del 4% rispetto al 2021. Questo nonostante il fatto che il 42% del campione intervistato abbia tagliato le spese non essenziali e un altro 42% abbia riscontrato un aumento eccessivo del costo dei prodotti. E’ quanto emerge da una ricerca condotta da Boston Consulting Group (BCG) in 9 paesi, fra cui l’Italia. Ovunque si riscontra grande attesa per il prossimo Black Friday, che rappresenta l’occasione perfetta per fare i regali di Natale: il trend in Italia ha registrato un balzo del 14% rispetto al 2021.

Abbigliamento e dispositivi elettronici al top

Nel venerdì nero gli italiani compreranno soprattutto abbigliamento e accessori (60%), dispositivi elettronici (54%) e prodotti beauty (23%). Consumi sì, ma più consapevoli: i due terzi degli italiani intervistati tiene conto anche della sostenibilità dei prodotti che metterà nel proprio carrello.

L’80% degli intervistati ha espresso preoccupazioni per la guerra in Ucraina, l’inflazione che rimane alta e una possibile recessione nei prossimi mesi. Un pessimismo che per il 74% durerà per tutto il 2023, mentre il 59% ritiene che ci vorranno almeno 18 mesi per tornare alla normalità.

Nuovi trend di consumo

Nuove tendenze in tema di consumi: il 53% compra tramite sconti o promozioni, il 49%, prima di comprare un prodotto, ne verifica il prezzo su diversi siti, il 38% frequenta più discount e outlet e il 37% acquista marchi più economici.

 Il 91% dei consumatori a livello globale userà il Black Friday per l’acquisto di articoli da acquistare per gli altri, per i regali di Natale, trend che in Italia ha registrato un balzo del 14% rispetto al 2021.

A farla da padrone è il comparto abbigliamento e accessori, con il 60%, seguito a ruota dai dispositivi elettronici con il 54%. Terza posizione per i prodotti di bellezza e profumi, attestati al 23%. Conviene poi anche chiedersi dove si farà shopping. E qui si assiste a una inversione di tendenza.

Boom dei marketplace digitali per le offerte

I marketplace virtuali si apprestano a fare un boom, con il 20% di potenziali acquirenti che li navigherà con interesse per le offerte. La capolista è Amazon, citata dal 57% degli intervistati, che stacca Google, fermo al 35%. Brutte notizie per i siti dei singoli brand e lo shopping omnicanale in genere, che dopo una positiva affermazione durante il biennio del Covid-19, saranno meno frequentati, registrando una flessione di circa il 9%.

Consumi più consapevoli

C’è poi una novità: quello di quest’anno sarà un Black Friday dal consumo più consapevole, almeno nelle intenzioni. I due terzi del campione tiene conto anche di quanto i prodotti siano sostenibili. Il 67% prediligerà la scelta di prodotti che durino di più nel tempo, il 63% comprerà meno articoli, il 57% farà più attenzione alla policy delle aziende in campo di protezione dell’ambiente. Maggiore sensibilità anche per quanto riguarda le emissioni di CO2 e la social footprint, ossia la misurazione dell’impronta sociale di un prodotto attraverso l’analisi dell’organizzazione, delle persone e della filiera. Ciò significa che il 59% comprerà più da aziende locali, il 57% farà attenzione alla sostenibilità del packaging e il 54% comprerà più articoli con componenti riciclate.

Piattaforme second hand sul palcoscenico

Nota importante poi, quella da dedicare alle piattaforme di second hand: la nuova stella che si affaccia sul palcoscenico del venerdì dello shopping per eccellenza. Ben un terzo degli intervistati per la ricerca BCG, infatti, ammette di acquistare su questi siti, attratti dai prezzi più bassi e dalla possibilità di fare del bene al pianeta. Una tendenza, questa, che attrae soprattutto la Generazione Z, con il 50% degli intervistati, a fronte delle altre che si attestano al 24%.

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