Curiosità

Bitcoin, i miners abbandonano la Cina per l’Iran

di Edoardo Fusco Femiano, Market Analyst di eToro |

Mercati digitali, fintech, criptovalute e tecnologie nelle ultime 24 ore.

Powell ieri ha chiarito che la Fed “agirà in modo appropriato per sostenere l’espansione economica_”, mandando un segnale sulla possibilità di un taglio del costo del denaro.  Nello specifico, ha spiegato come le incertezze sul commercio con la guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina continuino a pesare sulla crescita globale, così come lo sono la Brexit, ancora indefinita nel suo quadro evolutivo, ed il limite del debito federale americano. Tuttavia, il presidente Fed ha chiarito che i fondamentali dell’economia americana restano solidi. Il mercato del lavoro “resta sano” e la spesa dei consumatori è stata “consistente” con il ciclo economico. Ciononostante, l’outlook sull’economia non è migliorato nel complesso, spingendo gli investitori a ritenere ormai prossimo un taglio dei tassi. A seguito del primo intervento al Congresso, l’S&P500, il DJ30 ed il Nasdaq sono andati a toccare nuovi massimi storici.

I nuovi regolamenti sulle criptovalute hanno fatto sì che alcuni miners cinesi di bitcoin stiano abbandonando la seconda economia più grande del mondo. La loro destinazione a sorpresa? Iran. Tuttavia, il vice governatore per le nuove tecnologie presso la Banca Centrale iraniana ha affermato che il commercio di bitcoin non è legale nel paese. Secondo l’amministratore delegato della Iran Blockchain Association, Mohammed Sharqi, il ministero dell’energia dovrebbe rilasciare licenze per il consumo di elettricità industriale. “La nostra argomentazione è che esiste il pericolo che queste attività possano essere perpetrate nell’illegalità, il che è molto pericoloso. Se c’è una richiesta da parte di investitori stranieri a questo proposito, il Ministero dell’Energia potrebbe trarne vantaggio“.

Visa ha registrato il suo secondo investimento in un progetto cripto, conducendo un round di finanziamento da 40 milioni di dollari della startup di Anchorage. Come sottolineato da Fortune, questo è il secondo investimento conosciuto di Visa in una società cripto, avendo già ha partecipato a un round di 30 milioni di dollari nel 2015 insieme a Nasdaq e Citi. Inoltre, *Visa ha lanciato “Visa B2B Connect”*, una rete di pagamento transnazionale che impiega funzionalità della tecnologia blockchain.

Il governo della Turchia ha incluso una valuta digitale emessa dalla banca centrale nella sua tabella di marcia economica 2019-2023. È già un po’ di tempo che la Turchia ha preso in considerazione l’ipotesi di emettere una criptovaluta nazionale. Infatti, in un’intervista del febbraio 2018, l’economista e allora vice primo ministro Mehmet Simsek ha dichiarato: “Stiamo progettando di iniziare il nostro lavoro sulle valute digitali. Diamo molta importanza alla digitalizzazione”.

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