La sanzione

Biglietti concerti acquistati dai bot, multa di 1 milione a Ticketone

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L’Antitrust ha sanzionato Ticketone per non aver adottato efficaci misure dirette a contrastare l’acquisto di biglietti attraverso procedure automatizzate, né ha previsto regole, procedure e vincoli diretti a limitare gli acquisti plurimi di biglietti. Massimiliano Dona (UNC): 'Una vittoria grazie al nostro esposto'.

Ora si spera che i biglietti non spariscano più online nel giro di pochi secondi come accaduto per i concerti di One Direction, Foo Fighters, Red Hot Chili Peppers, Bruce Springsteen, Adele, David Gilmour, Coldplay, U2 e Ed Sheeran. Ticketone, per non aveva adottato misure antibagarinaggio sufficienti per contrastare l’uso di bot e per evitare ed annullare acquisti plurimi, è stata sanzionata con 1 milione di euro dall’Antitrust che ha così concluso le istruttorie avviate lo scorso ottobre per verificare eventuali violazioni del Codice del Consumo, in relazione alla vendita di biglietti per i principali concerti tenutisi in Italia negli ultimi anni (i cosiddetti hot events).

”Grazie al nostro esposto, presentato fin dal mese di maggio 2016, l’Antitrust ha sanzionato oggi Ticketone ed altri operartori con sanzioni complessivamente pari a circa 1,7 milioni di euro”, ha dichiarato l’Unione Nazionale Consumatori. “Difesi i diritti dei fan, costretti a pagare cifre spropositate per assistere ai concerti dei loro cantanti preferiti. Una nostra vittoria, che conferma la bontà della nostra tesi, ossia che Ticketone non aveva adottato misure antibagarinaggio sufficienti per contrastare l’uso di bot e per evitare ed annullare acquisti plurimi. Un’omissione che è stata giustamente considerata dall’Authority una pratica commerciale scorretta” ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

Perché Ticketone è stata multata

Dalle verifiche effettuare dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è risultato che Ticketone – malgrado fosse tenuto contrattualmente ad predisporre misure antibagarinaggio – non ha adottato efficaci misure dirette a contrastare l’acquisto di biglietti attraverso procedure  automatizzate, né ha previsto regole, procedure e vincoli diretti a limitare gli acquisti plurimi di biglietti, né ha effettuato controlli ex post diretti ad annullare tali acquisti plurimi. Le accertate omissioni comportamentali sono state ritenute non conformi a quanto ragionevolmente esigibile dal professionista in base ai principi di correttezza e buona fede. L’Autorità, pertanto, ha ritenuto Ticketone SpA responsabile di una pratica commerciale scorretta ai sensi dell’art. 20, comma 2 del Codice del Consumo e ha irrogato al professionista una sanzione di un milione di euro.

“Abbiamo avviato ricorso dinanzi al TAR Lazio ancor prima della pubblicazione del provvedimento”, ha dichiarato TicketOne che poi ha aggiunto: “abbiamo  sì messo in atto adeguati mezzi di prevenzione contro i ‘ticket bots’ e continueremo a farlo anche in futuro”

Chi sono gli altri 4 operatori sanzionati

Altre quattro istruttorie hanno riguardato invece le modalità informative con cui i principali operatori di secondary ticketing (Seatwave, Viagogo Ticketbis, e Mywayticket) operano sul mercato attraverso internet. Le contestazioni rivolte ai suddetti operatori – sia pure in misura diversa per ciascuna piattaforma esaminata – hanno riguardato la carente o intempestiva informazione in ordine a diversi elementi essenziali di cui il consumatore ha bisogno per assumere una decisione consapevole di acquisto. In particolare, si è ritenuto che i professionisti, da una parte non precisavano adeguatamente al consumatore le caratteristiche dei biglietti in vendita, non specificandone il valore facciale e il numero di posto e fila né i diritti e le garanzie riconosciuti in caso di cancellazione dell’evento e, dall’altro non chiarivano il proprio ruolo di mera intermediazione svolto sul mercato secondario. L’Autorità, pertanto, ha ritenuto i suddetti professionisti responsabili di pratiche commerciali scorrette ai sensi degli artt. 20, 21 e 22 del Codice del Consumo e ha irrogato agli stessi sanzioni pari complessivamente ad oltre settecentomila euro.