il voto in estate?

Big Tech, negli Usa fanno di tutto per fermare il disegno di legge antitrust 

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Meta, Amazon, Alphabet, Apple e Facebook stanno spendendo milioni di dollari in lobbyng e campagne di comunicazioni per evitare l’approvazione del Congresso della “legge storica”, che andrebbe, per la prima volta, a ridurre il loro oligopolio.

Le più grandi società tecnologiche degli Stati Uniti hanno sfruttato la loro posizione dominante di mercato per eliminare la concorrenza e soffocare l’innovazione. Anche negli Usa. Così il Congresso, con la maggioranza dei democratici e repubblicani uniti in questa battaglia, ha messo a punto un disegno di legge antitrust, noto come American Innovation and Choice Online Act, per ridurre, per la prima volta, l’oligopolio delle Big Tech. 

C’è anche il sostegno del presidente Biden sul disegno di legge e il voto alla Camera dovrebbe esserci entro l’inizio dell’estate. 

La “legge storica” cosa impedirebbe alle Big Tech

Così Meta, Amazon, Alphabet, Apple e Facebook stanno spendendo milioni di dollari in lobbyng e campagne di comunicazioni, riporta il Financial Times, per evitare l’approvazione del Congresso della “legge storica”, che andrebbe, per esempio, ad impedire:

  • alle grandi piattaforme online di utilizzare il loro dominio in un campo per dare ad altri prodotti un vantaggio ingiusto, come Alphabet che utilizza il suo motore di ricerca Google per promuovere i suoi prodotti di viaggio o di acquisto.
  • impedirebbe ad Amazon di concedere un trattamento preferenziale nel suo negozio online ai venditori che possono permettersi di pagarli.
  • Sempre, ad Amazon sarebbe vietato costringere i venditori sul suo servizio di abbonamento Prime a utilizzare i servizi di consegna dell’azienda. Obbligherebbe inoltre le aziende a condividere determinati dati sui clienti con potenziali rivali.

Il disegno di legge, che è stato sostenuto al Senato dalla senatrice democratica Amy Klobuchar e alla Camera dal suo collega di partito David Cicilline, prende di mira in modo specifico Meta, Amazon, Alphabet, Apple e Facebook. È passato attraverso commissioni alla Camera e al Senato e i suoi sostenitori ora aspettano che i leader democratici lo spostino alla votazione in Aula.

Una delle campagne più significate delle big tech, perché non c’è mai stata prima una proposta così seria contro i loro interessi

Questa è una delle campagne più significative che abbiamo condotto negli ultimi anni”, ha affermato Matt Schruers, presidente della Computer & Communications Industry Association, che ha coordinato la risposta dell’industria tecnologica al disegno di legge. “Questo perché non c’è mai stata una proposta così seria per minare la competitività degli Stati Uniti e mettere a rischio gli utenti statunitensi”.

La CCIA (The Computer & Communications Industry Association), che rappresenta le Big Tech, quest’anno ha speso più di 10 milioni di dollari per l’acquisto di pubblicità televisive: negli spot si veicola questo messaggio: la nuova legge “spezzerebbe Prime” e “finerebbe la consegna gratuita garantita di due giorni”.

Una montagna di dollari verso Washington. L’industry è passata da una spesa di 25 milioni di dollari nel lobbying nel 2011 a 85 milioni di dollari un decennio dopo.

Il denaro fa parte di un’ondata di soldi che l’industria di Internet ha diretto verso Washington negli ultimi anni. Secondo i dati pubblici compilati da OpenSecrets, l’industry è passata da una spesa di 25 milioni di dollari nel lobbying nel 2011 a 85 milioni di dollari un decennio dopo.

Ma, le aziende non lasciano il lobbismo esclusivamente alle loro associazioni di settore, nota il FT. I dirigenti di Alphabet, Amazon e Apple hanno tutti parlato personalmente con i membri del Congresso, secondo funzionari e dirigenti del settore, scrive il quotidiano.

Così, democratici e repubblicani hanno trovato una rara causa comune negli ultimi anni nei loro tentativi di frenare il potere corporativo di cui godono le più grandi società della Silicon Valley. I membri del Congresso hanno proposto una serie di leggi in tal senso, comprese misure per limitare quando le grandi aziende tecnologiche possono acquistare rivali più piccoli e per impedire loro di agire sia come acquirenti che come venditori nel redditizio mercato della pubblicità digitale.

In 20 anni le Big Tech hanno ‘mangiato’ 550 aziende per eliminare la concorrenza e soffocare l’innovazione

Dal 2001 al 2020 le Big Tech si sono ‘mangiate’ 550 aziende per eliminare la concorrenza e soffocare l’innovazione. Questo è il dato eclatante che emerge dal rapporto , di 449 pagine, redatto dal comitato dem del sottocomitato Antitrust della Camera.

Se il disegno di legge andrà in porto, è probabile che dia slancio a un’ondata di leggi volte a rafforzare le regole di concorrenza americane, in quello che potrebbe essere il più grande aggiornamento delle regole antitrust del Paese in una generazione. Vedremo.