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Big Tech, monito agli Stati Ue alla vigilia della ministeriale TLC: “Non bloccate le semplificazioni del Digital Omnibus”

In vista del Consiglio Telecom degli Stati membri in programma domani a Bruxelles, dove si discuterà la proposta della Commissione Ue sul Digital Omnibus, il settore Tech chiede ai governi nazionali di agire con decisione a favore di una semplificazione normativa che non ostacoli la loro presenza ed espansione nella Ue. Lo scrive la Computer & Communications Industry Association (CCIA Europe), l’associazione che rappresenta le principali Big Tech globali.

Fra i soci principali: 

Semplificare per competere

In altre parole, la CCIA Europe mette in guardia i governi sul fatto che il mancato appoggio ad una versione rafforzata del Digital Omnibus – il primo serio tentativo della Ue di semplificare la complessa e varia normativa che regola il digitale – rischia di accrescere i problemi di competitività del Vecchio Continente.

 Alla vigilia della riunione ministeriale sulla competitività e la semplificazione normativa dell’UE, la CCIA Europe ha ospitato la conferenza “Semplificare le norme tecnologiche dell’UE: sbloccare l’innovazione”, che ha riunito aziende tecnologiche globali, ma anche fondatori e CEO di start-up europee, per discutere dell’Omnibus. Ieri sera si è concluso che gli sforzi passati per semplificare le norme tecnologiche dell’UE hanno vacillato a causa di lotte politiche, un’attuazione incoerente e una sovraregolamentazione nazionale.

Digital Omnibus primo passo

Il nuovo Digital Omnibus, tuttavia, è soltanto un primissimo passo, secondo l’associazione del Tech. “Se gli Stati membri o il Parlamento europeo non sono d’accordo con il modesto insieme di misure correttive della Commissione, non possono semplicemente accantonarle”, ha sottolineato l’Associazione.

“I colegislatori europei devono riconoscere che il mancato accordo anche su questo Omnibus – il minimo indispensabile – indebolirà ulteriormente l’UE. Le aziende tecnologiche hanno dimostrato un’enorme pazienza nell’affrontare l’attuale mosaico normativo, ma tale pazienza ha raggiunto il limite”, si legge nel comunicato.

Chiesta certezza giuridica

“Il futuro della competitività digitale dell’Europa è ora nelle mani degli Stati membri e del Parlamento europeo. L’Omnibus della Commissione rappresenta un primo passo modesto e sono ancora necessarie molte più semplificazioni. Ma ora, Consiglio e Parlamento devono garantire che questo primo tentativo di vera semplificazione non sia né naufragato sul nascere, né consegnato troppo tardi”, ha detto il Vicepresidente Senior e Capo Ufficio di CCIA Europe Daniel Friedlaender.

C’è fretta per l’AI Act

“In definitiva, questi sforzi devono garantire la certezza giuridica e la chiarezza che consentiranno agli innovatori tecnologici di espandersi qui in Europa, in modo che possano concentrarsi sull’esportazione dell’innovazione europea, invece di dover destreggiarsi tra le lungaggini burocratiche dell’UE”, ha aggiunto.

“Oltre a queste discussioni sull’Omnibus Digitale più ampio, è altrettanto importante sottolineare che l’Omnibus specifico per l’IA può essere significativo solo se adottato rapidamente. Le misure di semplificazione relative alla legge sull’IA, tra cui il cruciale rinvio fino a 16 mesi per alcuni obblighi, dovrebbero essere in vigore ben prima dell’entrata in vigore delle norme sull’IA ad alto rischio nell’agosto 2026”, ha concluso Friedlander.

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