Data economy

Big data, UE e Giappone danno vita alla più grande area al mondo di scambio dati

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Tutelare e valorizzare i dati per promuovere crescita e lavoro, questo il cuore del nuovo trattato Bruxelles-Tokyo per lo sviluppo di “safe data flows” tra le due economie: “saranno studiati nuovi standard di sicurezza comuni per gli anni futuri”.

Siglato nuovo trattato tra Unione europea (Ue) e Giappone per la creazione di un’area di libero scambio di dati, sicura e regolata di comune accordo per garantire non solo protezione, ma anche crescita e un maggior livello di competitività.

C’è da attendere il parere positivo del board europeo per la protezione dei dati (European Data Protection Board, o EDPB) e il via libera di una Commissione speciale composta da rappresentanti degli stati membri dell’Ue.

Giappone ed Europa sono già partner strategici. I dati sono il carburante dell’economia globale attuale e futura, il nuovo accordo consentirà la nascita di una grande area sicura e comune per il trasferimento dei dati, con ricadute positive sia per i cittadini, sia per le imprese”, ha dichiarato in una nota Věra Jourová, Commissario europeo per la giustizia, la tutela dei consumatori e l’uguaglianza di genere.

In questo modo l’Ue riafferma la rilevanza assoluta della protezione dei dati personali e si prepara a lavorare assieme al Giappone per sviluppare negli anni nuovi standard globali per la sicurezza e la tutela di questo fondamentale settore e per dar vita ad una leadership comune”.

L’area di scambio dati rispetterà i più elevati livelli di sicurezza e protezione degli stessi, si legge nella nota diffusa oggi da Bruxelles, in chiave cybersecurity, nel pieno rispetto dei parametri indicati dal recente regolamento generale europeo per la protezione dei dati (GDPR).

L’accordo sui big data rientra nel più ampio trattato economico tra Ue e Giappone (EU-Japan Economic Partnership Agreement), che sarà firmato oggi a Tokyo dal Presidente della Ue, Donald Tusk, e il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, forse il più importante storicamente parlando, che consentirà l’eliminazione del 99% delle tariffe sui prodotti giapponesi in Unione europea e del 94% di quelle sulle importazioni europee, destinate ad arrivare negli anni anch’esse al 99%.

In termini economici e commerciali, il libero scambio di dati tra i due mercati potrebbe offrire alle imprese europee la possibilità di raggiungere 127 milioni di consumatori giapponesi, mentre le aziende del Sol Levante avrebbero dal canto loro l’occasione di entrare in un mercato di quasi 500 milioni di consumatori.

Ovviamente, l’accordo si basa su un reciproco riconoscimento di un adeguato e pari livello di efficacia nella protezione dei dati relativi all’economia digitale e gli scambi commerciali online e offline.

Più in generale, l’accordo di partenariato economico tra l’UE e il Giappone, che include un impegno specifico a favore dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e che di fatto sembra una risposta di Bruxelles al neo protezionismo di Washington, è il più ambizioso mai negoziato dall’Unione europea e creerà una zona di commercio aperto che coprirà ben oltre 600 milioni di persone e quasi un terzo del PIL globale, portando sulla carta rilevanti vantaggi sia ai consumatori che agli esportatori dell’UE.