Recall

Big data e memoria umana, arriva la tecnologia per i ricordi on demand

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L’Europa investe nel digitale per potenziare la memoria umana e la capacità di gestire il sovraccarico informativo. La soluzione “Recall” a servizio di studenti e anziani. Il punto debole resta la privacy.

Troppe cose da fare durante il giorno, troppe persone da vedere, strade da percorrere e impegni da ricordare. La nostra vita è un continuo overloading di informazioni. Il flusso dei dati generati dalle nostre attività ormai sempre più digital based ci investe in maniera incessante e probabilmente i suoi effetti sulla nostra memoria non tarderanno ad arrivare.

Il progetto “Recall” per la memory augmentation, finanziato dall’Unione europea con 2,6 milioni di euro, si è occupato proprio di potenziare la nostra memoria sfruttando le soluzioni digitali più avanzate. “La tecnologia sarà presto in grado di immortalare praticamente tutto quello che facciamo. La questione è come si possono usare tutti questi dati”, ha spiegato il prof. Nigel Davies, della Facoltà di informatica e comunicazione (SCC) dell’Università di Lancaster nel Regno Unito, coordinatore del progetto appena concluso.

Non ci interessa tanto cercare di creare un grande database ricercabile, ma piuttosto permettere alle persone di prendere le informazioni cui sono esposte, decidere cosa ricordare e fornire loro indicazioni che le aiutino a ricordare in un secondo momento”.

La tecnologia della registrazione e del recupero delle informazioni permette di annotare continuamente e automaticamente molti aspetti della nostra quotidianità. I big data relativi alla nostra vita potranno essere raccolti in banche di memoria aggiuntive a quella umana per recuperare informazioni rapidamente e on demand.

Una soluzione non solo utile a chi deve studiare, ma anche per le persone più avanti con l’età.

L’obiettivo del progetto “Recall” era proprio dare ad individui sani una capacità di recuperare ricordi superiore a quella naturale.

Prendiamo le fotocamere indossabili, queste fanno in modo che le persone si dedichino a una regolare registrazione delle loro attività (un fenomeno a volte detto “life logging”). Foto a ripetizione, anche una ogni 30 secondi. Ecco che per gestire questa montagna di dati era necessario sviluppare un software che ci permettesse di estrarre i dati a nostro piacimento.

I ricercatori dell’Università di Stoccarda, si legge in una nota dell’Ue, hanno lavorato con le persone nelle loro case, usando dispositivi simili a sveglie per inviare promemoria online di controlli e attività che dovevano completare durante il giorno. Quelli dell’Università di Lugano in Svizzera hanno registrato riunioni aziendali e hanno fornito informazioni chiave estratte da queste in forma di promemoria per aiutare i dirigenti nei loro prossimi incontri. Allo stesso tempo gli psicologi dell’Università dell’Essex nel Regno Unito hanno studiato una teoria chiamata dimenticanza indotta dal recupero, nella quale un evento o elemento viene ricordato a spese di un altro, aprendo alle potenzialità di manipolare la memoria umana.

Una tecnologia utile, perché l’esperienza digitale indebolisce proprio la nostra capacità di ricordare, di gestire al meglio la nostra memoria, sempre meno sollecitata per via di internet e della facilità di ottenere informazioni digitando su un qualsiasi motore di ricerca.

Ma che allo stesso tempo mostra grandi criticità sul fronte privacy.

Si tratta infatti di dati per lo più personali, che vanno tutelati e inseriti in un quadro regolatorio più ampio: “Una delle sfide è come gestirne l’elaborazione in un modo che protegga la privacy delle persone. Bisogna dare all’utente un pieno controllo dei dati registrati, con chi questi sono condivisi e in che modo è possibile eliminare in futuro tali elementi”, ha precisato il prof. Davies.

I ricercatori, comunque, giunti al termine del loro lavoro nel progetto “Recall”, hanno concluso che sin da subito potrebbero essere sviluppati dispositivi sofisticati per aiutare milioni di persone in tutta Europa a ricordare e richiamare informazioni. Un valido sostegno per la memoria per gli anziani che soffrono di un qualche grado di demenza o all’apprendimento per studenti e professionisti in settori importanti come la sanità e l’ingegneria.