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Big Data: 5 motivi per diventare professionista degli Analytics

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Una carriera professionale nei Big Data promette gratificazioni non solo economiche per i professionisti che decidono di specializzarsi in analytics, fra i più ricercati e pagati dalle aziende.

La capacità di applicare gli analytics ai Big Data è una competenza sempre più ambita dalle aziende. Una domanda di professionisti in crescita, vista la rapida espansione dei Big Data in diversi ambiti che abbracciano scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Gli studenti che conseguono una laurea specialistica in big data analytics – negli Usa come in Europa – apprendono l’arte di analizzare in modo proficuo grandi quantità di dati, identificandone i modelli, i collegamenti e tutti i minimi dettagli che possono essere utili al business. Per questo le aziende sono sempre più interessate ai data analytics per dare corpo alle intuizioni dei clienti, e in ultima istanza per produrre decisioni di business migliori. Di seguito 5 motivi per cui vale la pena conseguire una laurea in big data analyitcs individuati da Lauren Willison, Direttore delle ammissioni alla Florida Polytechnic University.

Settore florido

 

Sono sempre di più le università che offrono corsi di laurea in data analytics per conformarsi con la crescente domanda di figure professionali specializzate e chiudere il gap di competenze. In altre parole, l’obiettivo è formare nuovi talenti da impiegare nelle aziende, in grado di individuare spunti utili dall’analisi dei big data. Con l’enorme mole di dati prodotta tutti i giorni, non è certo strano che figure professionali da data analyst siano così ricercate sul mercato del lavoro. Grandi aziende, come IBM e Microsoft, analizzano i dati per estrarre più informazioni utili sui loro clienti. IBM, ad esempio, suddivide i clienti in base a determinati punti di contatto come la industry, le dimensioni e i ricavi. L’obiettivo è migliorare la segmentazione e creare delle campagne di marketing efficaci.

Elevato potenziale di guadagno

 

Una carriera nei big data è redditizia negli Usa – ma vale anche per l’Europa – dove lo stipendio è a livello delle carriere più redditizie degli anni ’90 (PayScale). Inoltre, l’ambito dei servizi scientifici e tecnologici, l’IT, il retail, servizi professionali e sostenibilità sono spesso e volentieri gli ambiti industriali che presentano le maggiori richieste professionali di posizioni legati ai big data analytics.

Gratificante per il Business e i dipendenti

 

Normalmente gli analisti di Big Data portano diversi cappelli all’interno di un’organizzazione, ma si concentrano su un obiettivo specifico: aiutare le aziende a prendere decisioni migliori cogliendo intuizioni utili dall’analisi dei dati. Per questo motivo si tratta di una posizione tenuta in gran conto nel mondo del business, considerata gratificante dal punto di vista economico e soddisfacente da quello professionale.

Formazione e preparazione sul mondo reale

I progressi nella tecnologia di programmazione a nei database dei diagrammi, come ad esempio  Neo4j, continuano a trasformare il settore dei data analytics e il modo in cui i dati possono essere utilizzati.  Sempre di più le aziende scoprono i vantaggi derivanti dall’analisi dei dati, e confidano molto nella capacità degli analisti di big data di realizzare il lavoro. Per questo è sempre più diffuso a livello universitario nei corsi di ingegneria il ricorso a esperienze legate al mondo reale in classe.

 

Non solo scienze, serve talento

Per avere successo nella carriera di big data analytics, è fondamentale avere ottime solide basi di matematica e scienze. Ma non è tutto, perché è necessario avere anche una profonda conoscenza di decision analysis e data mining, affiancata da doti di pensiero critico e problem solving per comprendere veramente le informazioni a disposizione. Un bagaglio interessante, che consentirà agli studenti di lavorare in futuro con persone più brillanti in azienda.