Dopo aver annunciato l’acquisizione di AOL da Yahoo! Bending Spoons ha annunciato una nuova raccolta di capitale da 710 milioni di dollari in equity, che porta la valutazione pre-money a 11 miliardi di dollari. Vale come TIM a Piazza Affari, scambiata oltre 50 centesimi per azione.
Il round è stato guidato da T. Rowe Price Investment Management, con la partecipazione di Baillie Gifford, Cox Enterprises, Durable Capital Partners, Fidelity, Foxhaven Asset Management e Radcliff.
Clifford Chance ha curato la consulenza legale, Goldman Sachs ha agito come placement agent e ZNR Notai si è occupata dei servizi notarili.
“Questo momento rappresenta la conferma di dieci anni di lavoro”, ha commentato il ceo e cofondatore Luca Ferrari, sottolineando l’intenzione di proseguire con “piani ambiziosi per continuare a investire e crescere”.
Il round include 270 milioni di dollari di capitale primario e 440 milioni di secondario. Parallelamente, l’azienda ha ottenuto un pacchetto di finanziamento da 2,8 miliardi di dollari da alcune delle principali banche globali, destinato a potenziare le tecnologie proprietarie e le capacità di intelligenza artificiale, oltre a sostenere nuove acquisizioni.
Bending Spoons: le recenti acquisizioni
Fondata nel 2013 e con sede a Milano, Bending Spoons ha costruito un modello particolare nel panorama europeo: acquisire prodotti digitali già affermati per rilanciarli, rinnovandone la tecnologia e l’esperienza utente.
Nel tempo ha raccolto un portafoglio di marchi che include Evernote, WeTransfer, Meetup, komoot, Remini, StreamYard e Brightcove. Secondo i dati diffusi dall’azienda, i suoi servizi raggiungono oltre 300 milioni di utenti attivi mensili e più di 10 milioni di clienti paganti, tra cui molte grandi aziende Fortune 500.
La strategia, dichiaratamente di lungo periodo, punta a mantenere le società acquisite e migliorarne le performance con investimenti continui. Un approccio che si discosta dal modello tipico delle startup europee, più orientato alla vendita, e che posiziona Bending Spoons come un aggregatore di piattaforme globali.
Negli ultimi mesi la società ha accelerato la politica di acquisizioni. A settembre ha annunciato l’acquisto di Vimeo per circa 1,38 miliardi di dollari, offrendo agli azionisti 7,85 dollari per azione, con un premio del 91 per cento rispetto alla media degli ultimi sessanta giorni. L’operazione, ancora soggetta ad approvazione, dovrebbe chiudersi entro fine anno.
Tra le aziende private più preziose d’Europa
Poche settimane dopo è arrivata la notizia di un accordo preliminare per rilevare AOL da Apollo Global Management e Yahoo per circa 1,4 miliardi di dollari. Un’acquisizione simbolica, che segna il passaggio di un marchio storico dell’era Internet sotto la guida di una società italiana. Entrambe le operazioni saranno sostenute dal nuovo pacchetto di debito da 2,8 miliardi di dollari, destinato in parte a finanziare acquisizioni e in parte a rafforzare le infrastrutture tecnologiche.
La valutazione da 11 miliardi di dollari colloca Bending Spoons tra le aziende private più preziose d’Europa, ma solleva anche interrogativi sulla sostenibilità di una crescita così rapida. La società ha chiuso il 2024 con ricavi per circa 620 milioni di euro e un EBITDA rettificato di 315 milioni, ma il forte ricorso al debito e la sfida di integrare società complesse come Vimeo e AOL rappresentano rischi non trascurabili.
La sostenibilità è la vera incognita
La vera incognita riguarda la sostenibilità del modello Bending Spoons. L’azienda è cresciuta rapidamente grazie a un mix di acquisizioni, debito e forte capacità di execution, ma questo equilibrio richiede risultati costanti. I 2,8 miliardi di dollari di finanziamenti bancari e il ritmo serrato delle operazioni rendono il gruppo vulnerabile a eventuali rallentamenti o integrazioni difficili.
Le piattaforme appena acquisite, come Vimeo e AOL, sono realtà complesse, con infrastrutture costose e margini limitati. Per mantenere solidità finanziaria, Bending Spoons dovrà riuscire a trasformarle in business efficienti, sfruttando le proprie tecnologie e l’intelligenza artificiale per ridurre costi e migliorare i ricavi.
Oggi la società appare solida, ma la sua sostenibilità di lungo periodo dipenderà dalla capacità di integrare senza perdere redditività. In un contesto di tassi alti e concorrenza globale, è una sfida da non sottovalutare.

 
            
 
                               
 
  
  
  
  
  
  
  
  
 