Bemyeye.com

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Forse uno dei primi esempi di data economy nel nostro Paese e di opportunità di lavoro non tradizionale per molte persone con l’impiego ‘on demand’. Si tratta della piattaforma multicanale www.bemyeye.com, startup fondata da Gian Luca Petrelli, che consente a chiunque, tramite il download di un’applicazione mobile, di guadagnare qualche soldo proponendosi come rilevatore dei punti vendita e altre attività sul territorio.

In pratica, i brand hanno difficoltà a conoscere la posizione dei prodotti presso i negozi e degli espositori stessi, come anche di verificare che le disposizioni concordate vengano rispettate dal punto vendita. Per fare questo i brand devono sostenere costi aggiuntivi e perdere del tempo prezioso nelle operazioni di controllo.

In altre parole, le aziende hanno risolto il problema offrendo lavoro agli utenti di rete mobile tramite attività di store checks, mystery shopping e altre modalità di osservazioni, ottenendo ad un costo accettabile quei dati sulle vendite che altrimenti otterrebbero spendendo molto di più e in tempi più lunghi.

Un lavoro semplice (micro lavori), che può fare chiunque dotato di smartphone e che quindi è anche poco pagato (alcuni euro a pacchetto dati). Un modello di mobile crowdsourcing, che ha permesso a BeMyEye di diventare una delle più importanti realtà attive nella raccolta dei dati relativi all’economia reale, cioè informazioni pure provenienti dai punti vendita in strada, sotto forma di file multimediali, in grado di intercettare le necessità quotidiane delle persone.

Ovviamente, non si tratta solo di proporsi come l’occhio del brand nei punti vendita, perché sono tante le attività di rilevamento possibile, anche in strada nel controllo delle affissioni, della segnaletica stradale, negli eventi pubblici e durante manifestazioni di varia natura. Basta recarsi quotidianamente su Bemyeye.com e controllare cosa le aziende chiedono di volta in volta.

Grazie alla grande mappa interattiva del Paese, si può conoscere l’esatta ubicazione dell’incarico e valutarne la fattibilità e la convenienza. Il suo funzionamento è semplice: il primo Eye (utente) disponibile prenota il job (l’incarico), fa check-in sul luogo, svolge la rilevazione allegando le foto richieste e, infine, fa l’upload dei dati.

Due i canali principali da consultare nel sito: “Aziende” e “Eye”. Nel primo caso si tratta di contattare lo staff per concordare il servizio di raccolta dati, nel secondo invece si offre al pubblico micro lavori di rilevazione mobile dati.

In quest’ultimo caso è spiegato “Come funziona”, si può consultare la “Mappa” interattiva del Paese per evidenziare gli incarichi disponibili, nelle “Domande frequenti” (FAQ) è illustrato in maniera piuttosto semplice l’intero funzionamento del servizio e del lavoro da compiere.

Si procede quindi al download dell’applicazione mobile per dispositivi con sistema operativo iOS e Android.

Chiudono in basso, nella parte inferiore della home page, le voci per raggiungere l’area “News”, “Chi siamo” e “Diventa un eye”, con l’aggiunta dei link diretti ai profili ufficiali sui social network.

Pagine ricche di contenuti e di collegamenti rapidi per l’accesso facilitato ai contenuti, nel complesso graficamente accoglienti e orientate al visitatore, che bene si orienta per raggiungere le informazioni di cui ha bisogno. Le pagine di BeMyEye sono consultabili in più lingue, tra cui l’italiano.

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Legenda: @ sufficiente; @@ buono; @@@ ottimo